giovedì 31 gennaio 2013

Vacanze natalizie 2012-2013 (5)

Il 27 nel pomeriggio è venuto Andrea, un giovane produttore di vino dell'alto Lazio. Portava con sè due bottiglie di vino e due bottiglie di olio di propria produzione. Lo conoscevamo già e anche questa volta ci siamo intrattenuti piacevolmente con lui che è padre di due bambini piccoli. L'anno scorso ha invitato David e Laura ad usufuire della sua casa di Gradoli che era libera per qualche giorno. E così David e Laura hanno conosciuto un paese molto pittoresco situato sulle alture che circondano il lago di Bolsena.
Per cena David ha preparato pasta e ceci. Per dessert c'era un dolce che Jan e Jennfer hanno acquistato da un pasticciere vicino a Campo dè Fiori. Le bambine erano tanto contente in mezzo a questa numerosa famiglia. Poi, una volta che dormivano noi adulti abbiamo chiacchierato ancora per un pò: l'ultima sera tutti insieme.  La mattina dopo  sono state scattate delle foto ricordo sul terrazzo condominiale. Ne allego qui una o due. Nel libro di Anna Marchesini "Il terrazzino dei gerani timidi" che ho appena finito di leggere c'è un momento in cui Anna bambina esce con la mamma a passeggio per la cittadina  di Orvieto. All'improvviso c'è una voce di donna che proviene da una finestra in alto. Dice: " Come sì è fatta grande, Dio gliela benedica!" La mamma risponde cordiale: " Eh loro crescono e noi caliamo!" Su queste foto si vede come Livia e Flaminia crescono e la loro nonna è calata.
Quella mattina alle 11 Jan e Jennifer si sono avviati verso la stazione per prendere un treno diretto a Napoli, città dove cominciava il loro viaggio di lavoro. Ore dopo Jan ci ha tefonato dall'albergo  dicendo con una risatina che "Napoli è un manicomio, però è affascinante."
Per pranzo ho cucinato riso integrale e cavolfiore. Il tempo era bello ed abbiamo fatto una passeggiata. Tornati a casa c'erano amici di David e Laura: Fabiola e una giovane coppia, Anna e Gabriele con il loro piccolisimo bambino Diego. Ed è venuta a trovarci per la prima volta in  questa casa la mia amica Simona con la quale avevo seguito diversi anni fa un corso di Scrittura Creativa.  Ha portato per le bambine un bloc da disegno, colori e due libricini. Per gli adulti una grande scatola di biscotti e una bottiglia di limoncello fatto da sua mamma. Le è piaciuta molto la casa e si è trovata bene in questa grande e vivace compagnia seduta attorno al tavolo in cucina. Simona è insegnante di scuola elementare e ha voluto sapere tutto sulla scuola steineriana che le  bambine frequentano in Olanda e le bimbe, sedute sulle ginocchia di mamma e papà, hanno confermato che a loro la scuola piace molto. Simona si è ricordato del nostro corso di S.C. Diceva che è stato un periodo indimenticabile. E sono stati veramente dei mesi molto belli. La nostra classe era molto affiatata e quando si prospettava uno sciopero delle scuole erano tutti dispiaciuti di dover interrompere le lezioni. Allora io ho suggerito: "Venite tutti a casa mia, facciamo scuola là, c'è spazio." E così sono venuti in tanti e ognuno ha letto il proprio racconto ad alta voce che poi veniva commentato dall'insegnante Sergio e da tutti noi alunni. Anche David e la sua ragazza di allora hanno assistito all'evento e ho chiesto a David di leggere lui per me il mio racconto con la sua bella voce e perfetta dizione. Tanto è piaciuta questa iniziativa che l'abbiamo ripetuta diverse volte, includendo una cena in cui tutti hanno portato qualcosa da mangiare. E non soltanto da me ma anche dai miei colleghi. Simona in quei tempi aveva una casa un pò fuori Roma e abbiamo fatto lezione e mangiato sul grande terrazzo fiorito. E' stato bellissimo. Adesso Simona canta in un coro gospel. Il 9 dicembre sono andata a sentirla in una chiesa del rione Monti: magnifico.







lunedì 28 gennaio 2013

Vacanze natalizie 2012-2013 (4)



La giornata del 26 era bellissima: sole e 16°. Tutti noi, suddivisi in vari gruppi, abbiamo fatto lunghe passeggiate.  Io portavo Seila a spasso e, per caso, sulla strada di casa ho incontrato Sigrid, Kevin e le bambine, che bella sorpresa; Flaminia ha subito voluto portare la cagnolina al guinzaglio. Negli intervalli le bambine hanno visto un film, come sempre in italiano ed è una meraviglia come parlano bene la lingua della mamma, senza accento e con un vasto vocabolario. Hanno scoperto il film Pinocchio con Nino Manfredi nella parte di mastro Geppetto e Gina Lollobrigida in quella della Fata Turchina. Hanno visto tutte le puntate insieme a Kevin e anche lui se ne è appassionato. E pensare che i miei figli hanno visto lo stesso film da ragazzini e anche a loro e a noi genitori piaceva. Nel tardo pomeriggio le bambine hanno disegnato, Flaminia seduta sulle mie ginocchia. Come l'estate scorsa Livia ed io abbiamo cominciato a decorare segnalibri. Per questo in cartoleria, da grandi fogli di carta spessa e colorata, mi ritagliano le forme desiderate sulle quali poi incolliamo e disegnamo: è divertente. Livia ne fa di molto belli. Pure Flaminia ha espresso il desiderio di partecipare e si è sbizzarita: mica male. E' venuta a trovarci Virginia, l'amica di David e Laura che studia veterinaria. Ci ha portato una buona crostata. Mentre si chiacchierava ho fatto il sugo per la pasta. Un giorno felice.
Ma ho sentito un gran dispiacere quando Barbara mi ha telefonato per comunicarmi che il giorno prima. Silvano, suo marito, è deceduto. Poco prima di Natale l'avevo visto per l'ultima volta. Ormai stava a letto e la sua mente si era trasferita altrove. Era solo questione di aspettare che la spina si staccasse completamente. E quando questo succede è sempre un grande dolore, c'è un vuoto incolmabile. Anche se uno arriva, come Silvano, all'età di 92 anni c'è la consapevolezza della brevità della vita. La nostalgia per le persone care traslocate altrove rimane sempre, anche se il tempo aiuta a lenire il dolore.
Se in qualche parte leggo una frase che mi colpisce l'annoto. Eccone un paio: Freud disse: "Sappiamo" con la nostra testa che dobbiamo morire, ma la nostra psiche non lo "sente". E sempre Freud: "Tutti i popoli e le loro credenze (compresi i cristiani e la loro fede) hanno ipotizzato una vita dopo la morte, che equivale alla non accetazione della fine definitiva della propria vita."
Per caso tanti anni fa ho trovato un libro di Shirley MacLaine in un garage sale in Canada. Non sapevo che S.ML fosse anche scrittrice, oltre che attrice, ballerina e cantante. Il libro mi è piaciuto  molto e ne ho cercati altri dei suoi, pregando Jan di portarne anche dall'America. "Nel suo libro "Out on a limb" (Là fuori su un ramo), l'attrice, al culmine della carriera, descrive la sua esigenza di penetrare in profondità la propria spiritualità, di raggiungere le radici dell'esistenza. Intraprende studi di cultura spirituale, dagli scritti dei mistici cristiani e quelli dei maestri indiani, e a poco a poco raggiunge una sempre maggiore consapevolezza che la spinge a cercare nuove dimensioni dell'esistenza. In un lungo viaggio nelle Ande peruviane, tra le solitarie cime innevate, prova un'esperienza extracorporea che le svela le immense potenzialità dello spirito unano, l'immortalità ed eternità dell'anima." Questa descrizione del libro l'ho trovata su Google dopo aver visto su You Tube il film a puntate tratto da questo libro bestseller.
Si dice che quelli nati sotto il segno del Toro siano in bilico tra le cose terrestri e le sfere alte. Sono attratta dal pensiero dell'incarnazione. Forse in un'altra vita mi sarà dato di saperne di più. Peccato che uno non ricordi niente delle proprie vite precedenti.






giovedì 24 gennaio 2013

Vacanze natalizie 2012-2013 (3)

Jan e Jennifer hanno portato dall'America per Livia e Flaminia un puzzle da 100 pezzi che raffigura un ranocchio e per ognuna un graziosissimo basco scintillante, di colori diversi. Ma erano troppo timide nei confronti di questi zii che vedono così di rado per farsi vedere con i nuovi copricapi. Sono sicura però che prima o poi li indosseranno vestendosi da carinissimi paggetti e Sigrid, o chi per lei, riuscirà a fotografarle. L'anno scorso Flaminia voleva stare sempre nelle vicinanze di Jennifer, ma questa volta era conscia del nuovo e si volgeva al famigliare: cercava la compagnia nostra e di David e Laura. Mandando comunque i suoi sorrisi anche a Jan e Jennifer. Mi capita di pensare che è un pò come quello che succede ai bambini di fronte al mare: quando sono molto piccoli si buttano nell'acqua senza paura di onde e profondità, non sono ancora consci del grande, del nuovo. Poi, crescendo,  all'improvviso  si sviluppa in loro la coscienza del grande e del nuovo e indietreggiano di fronte all'enormità del mare. Purtroppo le bambine vedono così raramente questi zii americani e per così poco tempo che è difficile per loro abituarcisi. Ho notato che Jennifer ci sa fare con i bambini e che per loro è un polo d'attrazione. Chissà se la prossima volta che si incontreranno ci sarà un feeling immediato da entrambe le parti.  Lo spero, mi piacerebbe tanto.
Livia rispondeva alle domande degli zii con gentilezza. Jennifer diceva: "She is adorable."
Il pranzo era festoso: ravioli alla ricotta e spinaci, insalata verde e due torte (c'era anche David da festeggiare), una era un profitterolo, l'altra una torta al limone.
David, Laura, Livia e Flaminia  hanno poi portato a spasso la cagnolina Seila e, mentre Jennifer si riprendeva dal jet-lag, Sigrid, Kevin, Jan ed io ci siamo incamminati verso San Giovanni dove abbiamo visto il presepe e le bancarelle. Tornando verso casa siamo entrati in una chiesa a Via Merulana con 50 presepi; il giorno dopo Sigrid e Kevin ci hanno portato anche le bambine.Verso sera è venuto Gianni, l'amico di Jan degli anni del liceo artistico, con sua moglie Manauela. Aspettano un bambino per la fine di febbraio. Jan e Gianni sono molto amici, si vedono quasi ogni volta che Jan viene in Italia.
Gianni ha studiato architettura, crea camini, ha fatto anche lo spazzacamino e come spazzacamino David gli ha scattato delle belle foto, tanti anni fa. Ricordo la volta che Gianni pranzava da noi, negli anni ottanta, eravamo a tavola quando Gianni con una mano mi indicava Jan che per levare i suoi capelli lunghissimi dalla faccia ci aveva messo una molletta. Diceva con una faccia incredula: "Signora ma voi genitori permettete a Jan di conciarsi così?"  


Jan negli anni '80.

mercoledì 23 gennaio 2013

Vacanze natalizie 2012-2013 (2)

Sul tavolo in cucina avevo messo un vaso con dei rami ai quali erano appesi oggetti e ghirlande natalizie: il nostro albero di Natale. Anche le piante sul pianerottolo avevano una veste natalizia. E la mattina, dopo il loro arrivo, Kevin e le bambine hanno montato il presepe sulla cassapanca nell'entrata. Il Natale si è insediato fra noi.
Quella mattina, era domenica, Sigrid ed io siamo andate a Porta Portese e Kevin, dopo aver fatto loro la doccia, ha portato le bambine ai giochi di Piazza Vittorio. Dopo pranzo le bimbe hanno visto un film insieme al loro papà, poi Kevin e Sigrid sono usciti per una passeggiata. Le bambine giocavano con vivacità per tutta la casa chiedendo ogni tanto: "Quando arriva zio David?" Lo aspettavamo, insieme a Laura, per quella sera, ma non sono arrivati. Eravamo preoccupati. Le nostre telefonate non avevano risposta. E neanche la mattina dopo. A Barbarano per via dei monti spesso non c'è campo. Nella nostra ansia abbiamo chiamato, anzi, Sigrid ha chiamato la madre e il padre di Laura per avere notizie. Il papà ha preso la macchina e si è avviato a Barbarano da dove ci ha telefonato per tranquillizarci che i due incoscienti stavano bene. Io li vedevo già sperduti in una grotta senza trovare l'uscita o caduti da una montagna con una gamba spezzata. Sono tornati nel pomeriggio. David con un raffreddore così forte che non si era sentito di viaggiare il giorno prima. In più aveva una dolorosa lombosciatalgia e una periartrite (alla spalla) che gli impedivano di dormire. Proverà nei prossimi giorni con un chiropratico consigliatogli.
Le bambine erano contentissime che zio David fosse tornato con le sue buffe storie. Quel giorno, il 24 dicembre, era il suo compleanno. Sigrid e Kevin avevano un grande regalo per lui: una stampante per il computer.  La cena, piaciuta a tutti, era quella consueta della vigilia: spaghetti alle vongole scappate,  insalata russa fatta in casa e biscotti alle mandorle. Flaminia, piccola attrice nata, ci faceva ridere con la sua comicità. Jan ha chiamato da New York per fare gli auguri a David e per augurare a tutti un buon Natale
La mattina dopo Livia e Flaminia hanno trovato sotto "l'albero" due libri per Livia e un film ed un gioco per Flaminia.  E alle 9.30 arrivavano Jan e Jennifer. Hanno viaggiato tutta la notte. Che bello avere tutta la famiglia riunita, non succede spesso. Abbiamo considerato un regalo averli vicini anche solo per breve tempo. Erano venuti in Italia per incontrarsi con certi produttori di vino nel Sud.   Jennifer accompagna volentieri Jan perchè fanno per lo più incontri simpatici e interessanti. E si danno il cambio nel guidare la macchina che noleggiano a Roma.
La nostra casa non è grande sufficiente per ospitare tutti, ma abbiamo un ottimo rapporto con i nostri vicini, ci aiutiamo a vicenda e dato che la vicina Rosa era assente assieme ai figli per i giorni di festa, Jan e Jen hanno potuto usare la sua stanza matrimoniale per le loro tre notti romane.

Tagliata etrusca appena fuori Barbarano Romano.



Grotte nei dintorni di Barbarano Romano.




martedì 22 gennaio 2013

Vacanze natalizie 2012-2013 (1)



Ho davanti a me la bella piantina allegra che Junko mi ha portato sabato scorso che mi dice: "Dai, datti da fare, l'influenza ti sta passando ed è ora che cominci a fare un riassunto delle ultime vacanze natalizie." Grazie a questa spintina mi viene la voglia di aprire i miei diari e rileggere e rivivere dei  momenti teneri e simpatici dell'ultimo Natale e dintorni.
Dopo tanto aspettare, il 22 dicembre alle 3 e mezza bussavano alla porta, gli olandesini Kevin, Sigrid, Livia e Flaminia. Baci e abbracci. Anche le bambine, così cresciute,  mi abbracciavano forte e a lungo. Poco dopo si trovavano già inginocchiate davanti alla cassapanca nella stanza mia e di Livia a salutare i loro giocattoli romani levandoli tutti dal loro nascondiglio. Si ricordano sempre i nomi delle bambole e delle Barbie.Voci allegre e gioiose riempivano la casa. Mentre Sigrid e Kevin uscivano per fare una perlustrazione del quartiere le bambine disegnavano al tavolo in cucina gustandosi un bicchiere di spremuta. Ci siamo messi presto a tavola, avevano fame. C'era polenta al forno con sugo e formaggio a tocchetti e una grande insalata. Un pò di sugo l'avevo messo da parte in caso... , e sì, le bambine preferivano la pasta. Flaminia diceva : "La pasta è buonissima, nonna sei una bravissima cuoca." Dall'estate scorsa è diventata un'abitudine che dopo cena le bambine possano scegliersi un gelatino dal freezer. Flaminia decide subito quale prendere mentre Livia tentenna per un bel pò. Flaminia ha osservato: "Il gelato è dolce come un bacio d'amore." Da dove le vengono queste frasi? Ancora oggi ne rido. Poi mi ha raccontato di tutto dicendo con un risetto: "Sono una chìaccherona parlante, come il grillo parlante." Alle bambine piace molto il loro letto per terra, Flaminia (4 anni) ha il suo vicino al divano letto di mamma e papà e Livia (7 anni) vicino al mio. Dopo cena Kevin ha letto un libro per Livia mentre Sigrid raccontava una storia a Flaminia. Ci voleva del tempo per farle dormire, erano molto eccitate.
Più tardi ha chiamato David da Barbarano dove si trovava con Laura per il fine settimana. Ci ha detto che nel primo pomeriggio stavano sdraiati al sole quando hanno visto un aereo passare sopra la loro testa, un aereo che veniva dall'Olanda, forse. Hanno mandato in sù un saluto di benvenuto.

giovedì 10 gennaio 2013

Oggi, 21 dicembre 2012. Le bimbe

Domani arrivano tutti dall'Olanda per le vacanze natalizie, perciò devo interrompere, fino a dopo la Befana, di rievocare le mie lettere e gli eventi del 1958. Non mi sembra vero che sia arrivato il momento di abbracciare le nipotine e i loro genitori. Il baule con i giocattoli aspetta le bambine e anche i tanti libri da leggere e sfogliare. Sigrid e Kevin potranno rilassarsi e qualche volta andare in giro da soli.
Spesso Sigrid mi racconta al telefono che cosa fanno e che cosa dicono Livia e Flaminia. La loro vita oltre la scuola è piena di eventi. Mi faranno avere delle foto che adopererò per illustrare questo spot.
In un momento di coccole e baci Flaminia ha detto alla mamma: "Ti voglio tanto bene, e anche a papà e a Livia, a nonna e a zio David e Laura, a zio Jan e Jennifer, a opa e oma (i nonni paterni), a zio Patrick e Loes (fratello di Kevin e la sua compagna). E anche a nonno Giuseppe. Quanto mi manca nonno Giuseppe."
Dal mio diario attingo qualche evento in ordine cronologico.
Il 7 ottobre Sigrid è andata con un'amica a partecipare ad una maratona cinematografica. Per il prezzo di un biglietto si potevano vedere films no-stop, dal pomeriggio fino a sera. Kevin ha portato le bambine al grande parco nazionale Elswout, che è situato ai piedi delle dune che portano al mare del Nord. Nella bella tenuta ci sono varie costruzioni, ponticelli pittoreschi, viali misteriosi e grossi alberi ricoperti di grandi  funghi che, insieme all'incontro con animali selvatici, sono per le bambine fonte di meraviglia.
Il 13 ottobre Sigrid mi ha passato Flaminia al telefono che ha cantato per me una canzone in francese. Con l'aiuto della mamma l'aveva imparata ascoltando un disco con canti francesi che Pino ed io avevamo acquistato per Sigrid bambina.
Quel fine settimana sono andati tutti e quattro in Germania a trovare i nonni. Il nonno compiva gli anni. Anche là le bambine trovano dei giocattoli e poi fanno belle passeggiate nel paese.
Il 28 ottobre, una domenica, Kevin ha portato le bambine a teatro. Finito lo spettacolo c'era la discoteca per bambini e là Sigrid li ha raggiunti.
Come ogni anno, il 18 novembre è arrivato in nave dalla Spagna Sinterklaas navigando sul fiume Spaarne, accompagnato dal suo cavallo bianco e dai suoi aiutanti neri. Tutti i bambini di Haarlem lo aspettavano al fiume. Livia e Flaminia erano molto eccitate. In quei giorni molti bambini andavano a scuola vestiti da Zwarte Piet (da paggetto) e Livia ha espresso il desiderio di vestirsi anche lei in quel modo. Sigrid e Kevin erano molto sorpresi che la figlia, in genere così riservata, avesse voglia di vestirsi da paggetto. Le hanno comprato il vestitino col berretto piumato e il 29 novembre lo ha indossato per andare a scuola. Peccato che non abbia voluto farsi fotografare.
Livia che ha 7 anni, il 5 novembre ha preso il brevetto "A" di nuoto  nella piccola piscina privata che frequenta settimanalmente. Anche Kevin si è liberato per assistere al primo esame di sua figlia maggiore. Livia nell'acqua è un pesce e adesso si godrà di più la piscina durante le vacanze estive. Quando Flaminia compie 5 anni tocca anche a lei seguire il corso di nuoto.
Il 2 dicembre Sigrid ha accompagnato Livia ad una festa di compleanno e Kevin ha portato Flaminia a teatro dove poteva portasi un'amichetta e ha selto Sammy. Prima dello spettacolo i bambini si sono travestiti scegliendo tra i costumi che il teatro metteva a disposizione e così hanno assistito al lavoro teatrale, tutti indossando il costume prescelto. Quella sera, andando a letto, Flaminia ha chiesto alla mamma: "Quando andiamo in Italia?" "Fra tre settimane." "Ma io voglio andare ADESSO da nonna e zio David." A scuola tutte le bambine vogliono stare sedute vicino a Flaminia e la mamma di un maschietto ha riferito a Sigrid che il suo figlio vorrebbe tanto giocare con Flaminia "perchè la trovo tanto carina."
Spesso Sigrid (e a volte Kevin) porta a casa da scuola, nella bakfiets, insieme alle proprie figlie un compagnetto che rimane a giocare per un pò di ore. E anche Livia e Flaminia sono invitate altrove. Le mamme si aiutano a vicenda e così regolarmente, una volta alla settimana, viene Liam che gioca con Flaminia e Riochar l'amica del cuore di Livia.


Liam e Flaminia



Livia e Riochar



Sammy e Flaminia a teatro



La mia risposta a Anneke del 30 settembre 1958 (8)

"Sto guardando dalla finestra e vedo passare il traffico, ma non lo vedo veramente perchè penso alla tua lettera che ho finito di leggere per la terza volta. Ricevere una lettera tua è sempre un "big event". E con i tuoi ricordi anche io rivivo quei giorni. Non mi annoia per niente che tu ne parli sempre perchè i giorni passati con te erano per me punti luminosi in un'esistenza abbastanza incolore. Le nostre chiacchierate di sera a letto non avevano fine. Una grigia domenica mattina che minacciava pioggia non arrivavi all'ora stabilita e il mio cuore scendeva nelle scarpe: non viene oggi. Ma sì che venivi, all'improvviso entravi nella stanza portando con te l'aria fresca da fuori e da un momento all'altro la domenica diventava una giornata bella perchè c'era Anneke. E poi io preparavo il caffè, tu prendevi un sorso e lo risputavi, nella tazza c'era un brulichio che osservavamo con interesse: il latte o il Nescafè era andato a male. Una volta hai ordinato il mio armadio attaccando i vestiti secondo il colore. L'ho trovato l'apice del tuo senso dell'ordine.
La tua descrizione del pomeriggio a casa tua in buona compagnia, la bella atmosfera, bevendo un caffè e ascoltando la Quinta de Beethoven, mi ha provocato un pò d'invidia. Momenti così mi mancano e quasi non so più che cosa sia ascoltare musica. Se qualche volta c'è bella musica alla mia radiolina ho poco tempo per ascoltarla con calma e i miei pensieri vagano: le giornate sono troppo piene e c'è poco tempo per me stessa. Ultimamente ascolto musica leggera poco impegnativa mentre faccio le mie faccende. La mia stanza è un "mess", rimando di continuo di ordinarla. Forse ti do l'impressione di non essere contenta della mia esistenza? Ma no, non è questo il punto. Forse sono un pò malinconica perchè la giornata è cupa, piovigginosa. Ho ragione di essere grata perchè non ho mai avuta un'estate così bella come quella passata, senza pioggia. E domani o dopodomani il sole tornerà. Mi è piaciuto molto come mi hai raccontato per esteso quella domenica pomeriggio e mi fa capire di più sull'andamento della tua vita. So che nelle mie ultime lettere sono caduta nell'errore di elencare principalmente solo fatti, il che mi infastidisce. Pensavo: se mi trovo nell'umore giusto, nella prossima lettera scriverò a Anneke anche dei miei pensieri e sentimenti. Ma tante cose mi tenevano occupata e l'umore giusto arrivava nel momento poco adatto, nel tram, per strada o a casa mentre preparavo una zuppa o stiravo una camicetta. Poi è una cosa molto difficile mettere su carta i tuoi pensieri perchè quando li vuoi formulare in frasi perdi il filo e quando li hai rimessi insieme la spontaneità è andata a farsi friggere. La soluzione sarebbe un dictaphone: farei come se parlassi con te. Sai che nell'ultima lettera che ho ricevuto da casa anche mio padre ha aggiunto qualche parola e fra altro dice: "Tua madre is always longing for you e così faccio io." Mi fa venire tanta voglia di rivederli e pensavo che se in caso mi entrassero sufficienti soldi andrei da loro la prossima estate. O sogni  dolci sogni. E in questi sogni appari anche tu, anche tu vieni in Canada per passare un pò di tempo insieme a  tutti noi."


All'Aia con Anneke e Wil

Lettera del 12 ottobre 1958 (2)

Sul lavoro va tutto bene, m'accorgo che faccio progressi, ogni giorno nel salone mi esercito nel camminare. Ieri e l'altro ieri è stata mostrata la collezione di questa casa ad alcuni clienti privati. Eravamo in sei mannequins. Il primo giorno sono andata dal parrucchiere e dato che i miei capelli sono lunghi ci è voluto del tempo per pettinarmi  dopodichè dovevo affrettarmi per arrivare in orario per lo show ma c'era il corteo funebre papale e molte strade erano bloccate, i bus seguivano un'altra rotta e mi è toccato camminare un bel pò. C'era tanta gente per strada che seguiva da vicino il corteo e mi meravigliavo nell'osservare che pur essendo praticamente tutti cattolici non sembravano tristi. Persino le suore ridevano. Credo che in quel momento ero io l'unica con la faccia rabbuiata perchè tutto andava storto. Meno male però che lo show è cominciato più tardi.
Ogni casa di moda ha nella sua collezione solo un abito da sposa e sono stata scelta io per indossarlo, perciò era la seconda volta che sfilavo da sposa. Questo défilée mi è piaciuto perchè mi sentivo molto più sicura di me. E anche perchè le altre ragazze stavano diventando più simpatiche. Tutto si svolgeva nel salone di questa casa, un evento intimo. La gente sta seduta ai lati (lungo le pareti) e al centro, sotto le luci camminano e girano le mannequins.  Le clienti sono per lo più principesse, contesse, baronesse, mogli di ambasciatori etc. Finito il tutto ero stanca e perciò oggi me la sono presa con calma. Ed è diventata una giornata gradevole e tranquilla, casareccia.
Ho cominciato un pullover a maglia e per vedere se ero arrivata alla lunghezza giusta l'ho misurato infilandomi un maglione di Bert. Mi sono messa sopra l'obenta con quel pullover più che abbondante e vedendo la mia immagine riflessa  nella finestra scura ho assunto tanti buffi atteggiamenti. Beh, adesso sai com'è stata la  mia domenica. Quando ho cominciato a scrivere pensavo di non avere niente da raccontare ma poi ho esternato  un fiume di parole.  Domani chiederò a Pino se può imbucare questa lettera alla posta vaticana.
Ciao bambina mia, con affetto."


mercoledì 9 gennaio 2013

Lettera del 12 ottobre 1958 (1)



Mi sorprendo del fatto che un momento penso in olandese, un'altra volta in inglese e dal nulla faccio nei miei pensieri un discorso in italiano. Succede che ho un'espressione olandese sulla lingua che però è difficilmente o per niente traducibile. Non trovi anche tu che è più facile muoversi nella propria lingua? Il mio italiano sta migliorando e fra poco Pino mi darà lezioni. Parliamo italiano e inglese insieme. Ho conosciuto Pino una sera che ho accompagnato Bert alla RAI, dove legge, alle Onde Corte, il radiogiornale per l'America del Nord. Due settimane fa sono andata con Pino al matrimonio di un suo amico, Giuseppe Colombi fino a Russi, un piccolo paese del nord: 8 ore di treno. Viaggiavamo in quattro, eravamo in buona compagnia, ma il viaggio era troppo lungo. Sabato sera si partiva e domenica sera eravamo già di ritorno. Ero a pezzi.  La domenica Silvana e Giuseppe si sono sposati in chiesa. Dopo la cerimonia a casa c'era un abbondante rinfresco. La gente era cordiale e simpatica. Quello che mi ha colpito è che i bambini lì presenti erano molto più educati che qui in città. In questa occasione ho conosciuto un altro tipo di italiani.  Per l'occasione De Luca, la casa dove lavoro, mi ha dato in prestito un tailleur e, tornati a Roma, Bert mi ha scattato delle foto con questo bel vestito nel parco di Colle Oppio.
E' ormai il 12 ottobre, questa lettera per te ha dovuto avere un pò di pazienza, la scrittrice è stata impossibilitata di dedicarcisi essendo occupata in altre faccende.
Stamattina sono andata con Bert al mercato di Piazza Vittorio per comprare un mazzo di fiori. Strada facendo abbiamo mangiato due gelati e Bert mi ha fotografato con questi fiori. I fiori erano per i nostri vicini del pianterreno a cui era nato un bèbè. Abbiamo bussato e oh che terribile, l'uomo che apriva ci ha detto che il loro bambino era morto dopo essere stato operato. Ero così dispiaciuta, mi sentivo di piangere. La signora, non più tanto giovane, era tanto felice di aspettare questo suo primo figlio. Adesso i fiori sono distribuiti fra le nostre stanze, ma con quanta gioia li avrei dati a dei gioiosi nuovi genitori.
Oggi c'è un bel sole e me lo sono goduto sull'obenta. L'appuntamento con il sole mi è rimasto solo la domenica. Sono le sei di sera e fa già buio. Il tempo bello permette di indossare ancora vestiti estivi. Anche da voi si sono scorciate le gonne?"



Colle Oppio (foto di Bert Richner).