mercoledì 9 gennaio 2013

Lettera del 12 ottobre 1958 (1)



Mi sorprendo del fatto che un momento penso in olandese, un'altra volta in inglese e dal nulla faccio nei miei pensieri un discorso in italiano. Succede che ho un'espressione olandese sulla lingua che però è difficilmente o per niente traducibile. Non trovi anche tu che è più facile muoversi nella propria lingua? Il mio italiano sta migliorando e fra poco Pino mi darà lezioni. Parliamo italiano e inglese insieme. Ho conosciuto Pino una sera che ho accompagnato Bert alla RAI, dove legge, alle Onde Corte, il radiogiornale per l'America del Nord. Due settimane fa sono andata con Pino al matrimonio di un suo amico, Giuseppe Colombi fino a Russi, un piccolo paese del nord: 8 ore di treno. Viaggiavamo in quattro, eravamo in buona compagnia, ma il viaggio era troppo lungo. Sabato sera si partiva e domenica sera eravamo già di ritorno. Ero a pezzi.  La domenica Silvana e Giuseppe si sono sposati in chiesa. Dopo la cerimonia a casa c'era un abbondante rinfresco. La gente era cordiale e simpatica. Quello che mi ha colpito è che i bambini lì presenti erano molto più educati che qui in città. In questa occasione ho conosciuto un altro tipo di italiani.  Per l'occasione De Luca, la casa dove lavoro, mi ha dato in prestito un tailleur e, tornati a Roma, Bert mi ha scattato delle foto con questo bel vestito nel parco di Colle Oppio.
E' ormai il 12 ottobre, questa lettera per te ha dovuto avere un pò di pazienza, la scrittrice è stata impossibilitata di dedicarcisi essendo occupata in altre faccende.
Stamattina sono andata con Bert al mercato di Piazza Vittorio per comprare un mazzo di fiori. Strada facendo abbiamo mangiato due gelati e Bert mi ha fotografato con questi fiori. I fiori erano per i nostri vicini del pianterreno a cui era nato un bèbè. Abbiamo bussato e oh che terribile, l'uomo che apriva ci ha detto che il loro bambino era morto dopo essere stato operato. Ero così dispiaciuta, mi sentivo di piangere. La signora, non più tanto giovane, era tanto felice di aspettare questo suo primo figlio. Adesso i fiori sono distribuiti fra le nostre stanze, ma con quanta gioia li avrei dati a dei gioiosi nuovi genitori.
Oggi c'è un bel sole e me lo sono goduto sull'obenta. L'appuntamento con il sole mi è rimasto solo la domenica. Sono le sei di sera e fa già buio. Il tempo bello permette di indossare ancora vestiti estivi. Anche da voi si sono scorciate le gonne?"



Colle Oppio (foto di Bert Richner).

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