giovedì 10 gennaio 2013

La mia risposta a Anneke del 30 settembre 1958 (8)

"Sto guardando dalla finestra e vedo passare il traffico, ma non lo vedo veramente perchè penso alla tua lettera che ho finito di leggere per la terza volta. Ricevere una lettera tua è sempre un "big event". E con i tuoi ricordi anche io rivivo quei giorni. Non mi annoia per niente che tu ne parli sempre perchè i giorni passati con te erano per me punti luminosi in un'esistenza abbastanza incolore. Le nostre chiacchierate di sera a letto non avevano fine. Una grigia domenica mattina che minacciava pioggia non arrivavi all'ora stabilita e il mio cuore scendeva nelle scarpe: non viene oggi. Ma sì che venivi, all'improvviso entravi nella stanza portando con te l'aria fresca da fuori e da un momento all'altro la domenica diventava una giornata bella perchè c'era Anneke. E poi io preparavo il caffè, tu prendevi un sorso e lo risputavi, nella tazza c'era un brulichio che osservavamo con interesse: il latte o il Nescafè era andato a male. Una volta hai ordinato il mio armadio attaccando i vestiti secondo il colore. L'ho trovato l'apice del tuo senso dell'ordine.
La tua descrizione del pomeriggio a casa tua in buona compagnia, la bella atmosfera, bevendo un caffè e ascoltando la Quinta de Beethoven, mi ha provocato un pò d'invidia. Momenti così mi mancano e quasi non so più che cosa sia ascoltare musica. Se qualche volta c'è bella musica alla mia radiolina ho poco tempo per ascoltarla con calma e i miei pensieri vagano: le giornate sono troppo piene e c'è poco tempo per me stessa. Ultimamente ascolto musica leggera poco impegnativa mentre faccio le mie faccende. La mia stanza è un "mess", rimando di continuo di ordinarla. Forse ti do l'impressione di non essere contenta della mia esistenza? Ma no, non è questo il punto. Forse sono un pò malinconica perchè la giornata è cupa, piovigginosa. Ho ragione di essere grata perchè non ho mai avuta un'estate così bella come quella passata, senza pioggia. E domani o dopodomani il sole tornerà. Mi è piaciuto molto come mi hai raccontato per esteso quella domenica pomeriggio e mi fa capire di più sull'andamento della tua vita. So che nelle mie ultime lettere sono caduta nell'errore di elencare principalmente solo fatti, il che mi infastidisce. Pensavo: se mi trovo nell'umore giusto, nella prossima lettera scriverò a Anneke anche dei miei pensieri e sentimenti. Ma tante cose mi tenevano occupata e l'umore giusto arrivava nel momento poco adatto, nel tram, per strada o a casa mentre preparavo una zuppa o stiravo una camicetta. Poi è una cosa molto difficile mettere su carta i tuoi pensieri perchè quando li vuoi formulare in frasi perdi il filo e quando li hai rimessi insieme la spontaneità è andata a farsi friggere. La soluzione sarebbe un dictaphone: farei come se parlassi con te. Sai che nell'ultima lettera che ho ricevuto da casa anche mio padre ha aggiunto qualche parola e fra altro dice: "Tua madre is always longing for you e così faccio io." Mi fa venire tanta voglia di rivederli e pensavo che se in caso mi entrassero sufficienti soldi andrei da loro la prossima estate. O sogni  dolci sogni. E in questi sogni appari anche tu, anche tu vieni in Canada per passare un pò di tempo insieme a  tutti noi."


All'Aia con Anneke e Wil

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