venerdì 1 marzo 2013

Già partenza

Domani Sigrid parte, torna in Olanda. Non ci devo pensare, questa settimana è volata via troppo velocemente. Sicuramente la stessa cosa l'avremmo detta se Sigrid fosse venuta per due o tre settimane. Comunque ha fatto bene a venire qui per staccarsi un attimo dalla vita di tutti i giorni. Separarsi ogni tanto fa bene a tutte e due le parti. Ma trovo giusto che adesso torni, deve stare con la sua famigliola che la adora. Oggi su SKYPE Flaminia le ha detto parole dolci e ha riferito che anche Busha le manda tanti baci. Livia ha fatto un saltello di gioia quando Sigrid ha detto che domani torna a casa,  manca solo una notte.
Sigrid ed io questi giorni siamo state spesso insieme. Ieri sera eravamo sole a cena perchè David, Laura e Seila si sono avviati a Barbarano Romano dove passeranno qualche giorno di vacanza dato che per via delle elezioni la scuola di David rimane chiusa. Da un anno non abbiamo più la televisione e così, finito di mangiare, abbiamo chiacchierato e poi ci siamo messe a leggere. Sigrid un libro italiano che tempo fa Jan aveva lasciato qua e che proviene da una biblioteca di New York (withdrawn): a me era piaciuto molto: "La Verità Bugiarda", di Raul Montanari. Io mi sono reimmersa in un libro olandese: "Vals Licht" di Joost Zwagerman, che mi era stato regalato nel 1997 dai genitori di Kevin per il mio compleanno.
Sigrid ed io ci siamo ricordate che quando abitavamo a Via Govoni, alla Balduina (Monte Mario) e lei ancora studiava, di sera ci sedevamo al grande tavolo nella stanza di Jan (che si era trasferito in America) e facevamo la maglia ascoltando musicassette: Grieg, Mozart, Beethoven, Sergio Endrigo, Piet Veerman, Demis Roussos e tanti altri. Dopo una giornata impegnativa a Sigrid piaceva rilassarsi facendo qualcosa con le mani e così le ho insegnato a fare la maglia, ed era brava. Erano serate molto felici, c'era una dolce unità. Pino frattanto guardava la televisione, leggeva o lavorava ad un suo libro e a volte si sedeva vicino a noi sul letto di Jan.
Su quel grande tavolo io scrivevo a macchina le mie lettere e facevo composizioni di foglie secche. Quando componevo un collage-tecnica mista spesso, contemporaneamente, mettevo sulla carta delle frasi che formavano poi il racconto da portare al corso di Scrittura Creativa.  Seduta al tavolo ogni tanto alzavo lo sguardo per vedere, alla fine del lungo corridoio, una parte della cucina con accese le belle luci calde ed a una parete un quadro di Walter Dorin ben illuminato. I miei occhi ed il mio essere si beavano dei colori e del tutto. Ancora oggi, nella nuova casa, questo quadro è appeso in cucina.
Sigrid, ricordando quelle serate dei tempi passati, mi ha detto che le piacevano tanto e spesso, invece di andare ad un appuntamento o ad una festa, avrebbe preferito rimanere a casa.
Anche questa settimana ho trascorso tanti momenti piacevolissimi con la mia bella, amorevole figlia.



Il quadro di Walter Dorin
Sigrid a diciassette anni













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