mercoledì 13 marzo 2013

Lettera a Anneke del 18 dicembre 1958. (1)

Cara Anneke,
nell'intervallo del pranzo ho preparato in fretta e furia la busta con le foto e adesso con altrettanta sollecitudine scriverò una lettera d'accompagnamento. Le foto devi considerarle un regalo di Los-tres-reyes perchè per Sinterklaas e per Natale è già troppo tardi. Qui è il 6 gennaio che la Befana porta i regali. Nella mia lettera precedente ti ho raccontato delle foto con i fiori. La posa l'ho copiata da un uomo che camminava sul marciapiedi di fronte. Quell'uomo Bert l'ha immortalato per confrontare un modo maschile e un modo femminile di portare un mazzo di fiori.  Buffo vero? La foto con fiori "full face" è la nostra preferita. La troviamo un pò triste e delicata, da mondo dei sogni. Per scattare sul terrazzo la foto con i capelli sciolti Bert ha aspettato che il vento ci giocasse. Poi c'è quella dove indosso il tailleur della casa di  moda con dietro il Colosseo. Vorrei che tu potessi vedere tutte le bellissime immagini che Bert realizza di persone, animali e cose: è bravissimo. Ieri mi ha fatto una sorpesa attaccando nella mia camera gli ingrandimenti più belli con i cagnolini. Domani parte per l'Inghilterra: passerà le vacanze natalizie ospite di una ragazza inglese che abita a Roma.
Ho cominciato questa lettera sperando che mi lasciassero un pò in pace: devi sapere che in continuazione mi fanno provare i vestiti in lavorazione per la collezione primavera-estate. La sfilata avrà luogo il 16 gennaio e prima di quel giorno devono essere portati a termine ancora almeno 70 vestiti. Dato che le altre mannequins che sfileranno hanno più o meno le stesse mie misure i vestiti vengono fatti su di me e solo qualcuno su Giulia che ha le spalle più robuste. Di sera ho le gambe stanche. Persino le ultime domeniche lavoro di mattina. La nuova linea di questa casa si ispira al costume nazionale giapponese, perciò De Luca (il mio boss), il disegnatore ed io una mattina siamo andati all'esposizione di kimono che si teneva a Roma (e che poi si è spostata all'Aia). Ci sono andata anche io perchè Toni, che è Sudafricano, non parla italiano. Noi tre siamo anche andati una sera a fare visita a dei coniugi italiani che hanno vissuto per 9 anni in Giappone. Lì una ragazza giapponese, Onoda, mi ha fatto indossare diversi kimono. Era molto complicato però anche molto bello.
Il mio mensile è stato aumentato.
Di sera non sono quasi mai a casa, spesso vado a mangiare fuori con Pino o con altri amici. La settimana scorsa ho cenato fuori con Bert, Sonya, una ragazza americana molto carina e Toni. Da un paio di settimane Mike divide la sua stanza con una ragazza americana che si chiama Shirley, il loro rapporto è platonico. Formiamo un gruppetto che va molto d'accordo. Spesso abbiamo ospiti a pranzo. Ieri c'erano Pino e Adel, un'amica di Mike. Ci sediamo sull'obenta, senza scarpe naturalmente, tutti attorno ad un basso lungo tavolo: gli uomini incrociano le gambe, le donne, se le gonne lo permettono. In queste occasioni gli abitanti della casa cucinano qualcosa insieme. Prepariamo cose semplici, come ieri: purea di patate, insalata mista, carne e frutta, vino e latte. Dividiamo le spese. Cucinando in casa si spende poco. Ogni venerdì una coppia inglese che vive ad Anzio è nostra ospite per pranzo (John e Mave Grome) perchè quel giorno, di mattina, conduce qui a Roma un programma radiofonico per l'Inghilterra  Laviamo i piatti insieme. Shirley fa il più delle spese e ogni sabato viene una signora che pulisce la casa, fa il bucato e ci cucina il minestrone.
Ieri Shirley ha detto a Bert che all'inizio aveva qualcosa contro Pino perchè aveva paura che potesse disturbare l'equilibrio all'interno del nostro gruppo ma adesso che ha imparato a conoscerlo ne è entusiasta e non avrebbe obiezioni se venisse a vivere da noi: nella stanza di Bert ci sarebbe sufficiente posto. Shirley ha 23 anni ma le daresti di meno. A volte dice con  faccia seria e in modo infantile le cose più buffe che ci fanno ridere forte. All'inizio lo faceva inconsciamente ma da quando ottiene tanto successo lo fa consapevolmente. Ci fa ridere lo stesso perchè il suo agire è sempre carino e buffo.


            

Nessun commento:

Posta un commento