Ad Harlem, nell'istituto Schomberg Center for Research in Black Culture c'è una mostra intitolata Unveiling Visions: The Alchemy of the Black Imagination che Jan ed io siamo andati a vedere la mattina del 3 ottobre. Era una lunga camminata e le nostre orecchie facevano male per il vento freddo. Nella mostra ci sono illustrazioni, graphic design, letteratura, posters, avvisi di teatro e lavori d'arte mixed media in digitale e analogico di 87 artisti, emergenti, conosciuti e già affermati. Come tutti i popoli di questo pianeta anche nella cultura nera esistono figure esoteriche, da favola e di fantascienza. Questa mostra interessante apre gli occhi sull'immaginario nero, l'Afrofuturismo, science fiction, horror, comics e fantasia magica.
L'istituto ha una vasta biblioteca sulla cultura Afroamericana e i libri si possono consultare ai tavoli nella sua grande sala ben illuminata. Attraverso gli alti vetri ho visto studenti neri e bianchi studiare in santa pace.
Terminata la nostra ora culturale ci siamo incamminati di buon passo verso il nostro supermercato Best Market.
Anche questa volta abbiamo divorato un bel mucchio di blocks. Calcolando erano 34.
Il giorno dopo Jan aveva diversi impegni a Brooklyn ed io sono andata con lui. Più tardi nel pomeriggio ci siamo incontrati con l'amico di Jan, Doyle, e sua moglie Nikki che abitano in un bel loft a Brooklyn. Ci hanno fatto vedere il bel parco nel loro quartiere e le strade con le belle brownstone houses. Ad un certo punto, scendendo le scale, arrivata agli ultimi gradini, il mio ginocchio destro ha ceduto e piegandomi indietro mi sono trovata seduta su di un gradino. Quando Jan si è girato e mi ha visto non in piedi ma seduta si è spaventato. Ma poteva andar peggio, almeno non sono caduta. Le mie ginocchia da tanto tempo non sono in ottime condizioni e salendo e scendendo tante scale qui ad Harlem - in più la camminata veloce del giorno prima - la situazione è peggiorata. Ma nonostante il ginocchio dolorante ho potuto continuare la passeggiata. Nella lunga strada di Doyle e Nikki erano ordinatamente esposti per terra davanti ai cancelletti delle case, a disposizione dei passanti, libri, riviste, vestiti, giocattoli, utensili ecc.ecc. Doyle ha raccolto un bellissimo libro con ricette vegetariane e lo ha dato a Jan. Arrivati davanti alla loro casa ci siamo salutati. Nikki aveva da finire un lavoro sul computer e Doyle voleva continuare a scrivere il libro che aveva iniziato due giorni prima. Non ha scritto mai niente in vita sua e all'improvviso ha scoperto che scrivere gli piace proprio tanto. Gli ho detto che appena finisce il suo libro lo vorrei leggere.
Jan aveva un altro impegno e perciò abbiamo preso la metro per Soho dove voleva salutare il suo amico Roberto che quel giorno aveva organizzato un BBQ per strada, davanti al suo ristorante. Dentro e fuori tutti i tavolini erano occupati da gente che aveva riempito ben bene i propri piatti con tutto il ben di dio esposto sui tavoli. Non abbiamo accettato l'invito di Roberto di servirci anche noi, era troppo presto per cenare. Ci siamo incamminati verso Washington Square. Anche qui come in tutti i parchi vasi enormi con bellissime piante. Su una panchina abbiamo preso gli ultimi raggi di sole.
Da Agata e Valentina Jan mi ha comprato un budino di pane alla mele e noci. Strada facendo una signora ci ha offerto di farci delle foto davanti ad una casa ornata di piante che stavamo ammirando.
A casa ho preparato un piatto saporito a base di cavolo. E dopo cena al cinema "D'Amore" un film della biblioteca abbastanza carino Love is all you need, con Pierce Brosnan.
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