venerdì 10 febbraio 2017

Gli ultimi giorni a New York e partenza

Gli ultimi giorni a New York faceva più fresco, di giorno si respirava, di notte si metteva una coperta sul letto. Le giornate di Jan cominciano sempre prestissimo, alle 8 di mattina. Finita la colazione lavora per ore al computer e al telefono e poi va dai clienti portando con sè un borsone pieno di bottiglie di vino. Ma comunque trovava sempre tempo per fare una camminata con me nei parchi del quartiere e anche fino su, al campus della Columbus University. Il 29 settembre dopo pranzo abbiamo preso la metro insieme. Jan mi ha lasciato davanti al MOMA e ha continuato il suo viaggio per andare ad appuntamenti di lavoro. Io mi sono avviata direttamente al secondo piano a vedere l'arte moderna. Mi divertivo, ho visto tante cose che mi piacevano però con Jan o con David una visita ad un museo è più soddisfacente perchè raccontano vita, morte e miracoli di tanti artisti. A sorpresa mi sono imbattuta in un piccolo lavoro di Kurt Schwitters, un collage fatto con pezzetti di metallo. Non mi ricordo più com'era, per cercarlo su internet e mettere la foto su questo post. Kurt Schwitters era un maestro, mi sarebbe piaciuto tanto averlo come insegnante di collages.


Un lavoro di Kurt Schwitters

Ad una certa ora dovevo scendere per incontrarmi con Jan. Poi insieme siamo saliti fino all'ultimo piano dove venivano esposti lavori di Kai Althoff.  Lavori interessanti. Poi siamo scesi di nuovo al secondo piano e Jan mi faceva   da guida. Purtroppo alle 17.30 il museo già chiudeva.  
Quasi ogni sera dopo cena abbiamo visto un film preso in prestito dalla biblioteca della zona. Un pò di titoli:  The Hunt, Mr. Turner, The Boy, Carol, Finding Mrs.Maier, My worst nightmare, St Vincent, molto carino, Young and beautiful, It is complicated, Grandma, Nighttrain to Lisbon, Still Alice, Clemente, un film messicano, carino, Shun Li and the poet, un bel film italiano, Dark Places. Che belle serate! Tutti e due seduti sul diavano (che di notte diventa il mio letto), le gambe allungate e un pouffe sotto i nostri piedi. Jan pieno di attenzioni e di premure. Che fortuna avere simili figli!
Con Jennifer eravamo in contatto via SKYPE. Lei ama il caldo della Giamaica e abbellisce sempre di più la casa e il giardino. Con Jan si sentivano anche al telefono ogni sera prima di cena. Prima che io arrivassi a New York Jan è stato in Giamaica per una settimana e spesso si godeva il giardino sdraiato su un'amaca. Vedendo le foto della casa e il giardino con tanti fiori e piante tropicali, sembra un paradiso.


plumeria rubra
Fra breve Jennifer torna a New York per dedicarsi all'impresa del vino mentre Jan viene in Italia con me per lavoro. E così il 30 settembre siamo partiti. La mia valigia era piena di vitamine e minerali che Jan aveva ordinato per David e me da Puritan's Pride: seguiamo il regime della medicina ortomolecolare. All'aeroporto non c'era più bisogno di levarsi le scarpe. L'aereo era della linea Delta, i posti a sedere con molto spazio per le gambe. Viaggiare in compagnia è gradevole. Siamo partiti con la pioggia, a Roma il tempo era bello. Eravamo a casa verso le 7.30 di mattina, ora newyorkese, 13.30 ora italiana. Comunque il viaggio è lungo. Come fa Jan che prende l'aereo 4/5 volte l'anno? 

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