giovedì 2 febbraio 2017

Folk Art Museum

C'erano saldi dappertutto a New York e Sigrid da sola o insieme a me ha fatto shopping per le bambine. Ha preso diversi carinissimi vestiti per le proprie figlie a prezzi super scontati. Sulla 125a Strada, in un outlet, c'erano dei pantaloni estivi leggerissimi, Jan me ne ha comprati due, più una camicia. Uno di quei pantaloni l'indosso sulla foto con la giacca rosa.
Il 18 settembre, una domenica, abbiamo visitato il Folk Art Museum dove espongono lavori di artisti autodidatti (self taught artists). Questo piccolo museo è un gioiello e ogni volta che ci vengo i lavori esposti mi catturano. Vedo delle creazioni che meriterebbero un posto di riguardo in qualche grande museo. Ma forse sbaglio: forse vengono valorizzate meglio in queste piccole intime sale, custodite come tesori in uno scrigno. Abbiamo lasciato con riluttanza  il Folk Art Museum alle nostre spalle. Mi rimangono nella memoria le parole scritte su un'opera d'arte fatta con materiali trovati (found materials) di Ronald Lockett, 1965-1998: "Once something has lived it never can really die."  
Passando per la Columbus Ave, camminando in mezzo al lunghissimo e variegato mercato all'aperto che quel giorno c'era, siamo entrati nello storico negozio Zabar a Broadway dove si trovano prodotti alimentari di tutto il mondo. Il negozio era come al solito pieno di clienti, e non c'è da meravigliarsi, con tutte le innumerevoli leccornie che offre. Jan ha comprato vasetti di marmellata di suo gusto. In mezzo a Broadway c'è una lunga striscia di piante ed arbusti, e panchine. New York non è solo una grande colata di cemento, c'è tanto verde, nelle strade, nei giardini, nei parchi. Da prendere come
esempio. 

Broadway

Ci siamo seduti un attimo a guardare la gente che passava. Quante carrozzine con gemelli e quanti cani. Un uomo portava tre cani al guinzaglio e un cucciolo in un marsupio sul petto. Camminando in questo quartiere residenziale,  l'Upper West Side, siamo passati davanti alla casa dove Jan abitava negli anni 90 e dove Sigrid ed io siamo stati suoi ospiti in tempi diversi. Quante bellissime case in questa zona di strade alberate. Ci siamo spesso fermati con ammirazione come d'altronde succede sempre tutte le volte che visitiamo New York. Ci siamo inoltrati per un pò al Central Park che si trova lì a due passi. Un'oasi per gli abitanti di Manhattan, il polmone verde di New York. Ogni estate ci sono spettacoli e concerti gratis per adulti e bambini. D'inverno offre piste da pattinaggio per grandi e piccini. E' una ricchezza avere vicino a casa uno dei magnifici parchi della Grande Mela. Jan e Jennifer hanno il Morningside Park a neanche 5 minuti di distanza.
Per cena ho preparato un sugo che ho imparato a fare tanti anni fa in un alberghetto di Capri e che è rimasto uno dei nostri sughi preferiti. Si prepara con aglio, zucchine, pomidoro, basilico, uva passa e pinoli.
Il giorno dopo, il 19 settembre, Sigrid è tornata in Olanda. Jan l'ha accompagnata all'aeroporto. Ero contenta che tornava da marito e bambine, lasciando però un vuoto in Jan e me.


Central Park



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