Quali altri evenimenti ci sono stati nei miei due mesi in Olanda? La mia memoria fa cilecca e perciò guardo nel mio diario. E' già più di un mese che sono tornata e ormai sono immersa nella vita romana.
Vedo che un giorno Kevin, che si occupa di Public Affairs, è andato con un suo cliente a Parma in Italia. E' tornato la sera stessa perchè la mattina seguente aveva un appuntamento importante ad Amsterdam.
Sigrid ha portato Livia a scuola ed io Flaminia all'Egelantier, dove appena entrata in classe, con le maestre e gli altri bambini hanno cominciato a fabbricare una corona per ciascuno con carta colorata, forbici, colla e colori. Quando alle 12 sono andata a prenderla Flaminia aveva la sua creazione in testa. Se l'è tenuta per parecchio tempo per mostrarla a tutti in casa. Poi come quasi tutte le cose fatte a scuola dalle bambine anche la corona è stata appesa a dei rami scarni posti in un vaso sul dressoir nell'angolo soggiorno, che così è diventato una vera opera d'arte. Ho visto per caso su una pagina internet un albero finto con attaccate delle buste di plastica colorate, è un'opera esposta in una galleria d'arte ed è di un artista famoso: Pascal Marthine Tayoo. Ma vi posso assicurare che l'albero spontaneo di Livia e Flaminia lo supera in bellezza.
Quando i genitori sono presenti l'attenzione delle bambine è rivolta a loro ed è come se io non ci fossi. Flaminia delle volte dice persino: "Nonna vai via." (Ma capita anche che al suo papà dica di andare via quando vuole la mamma tutta per sè). Come sono contenta quando sono sola con loro e mi cercano, mi interpellano e mi mostrano i loro disegni. Un pomeriggio che Sigrid aveva un impegno ed io leggevo loro un libro, Flaminia si è seduta con me in poltrona, un braccio intorno al mio collo. Livia è venuta a sedersi sulle mie ginocchia, appoggiandosi rilassata. Ero felice.
Livia ha attraversato un periodo di ribellione. Alla sera le bambine scelgono i vestiti da indossare il giorno dopo per fare più presto la mattina. Però il vestitino scelto da Livia, il giorno dopo non le andava più a genio ed erano pianti e urla. Faceva disperare i suoi genitori. Ma una volta vestita tornava calma e sollevata.
A volte giocando con la sorellina la apostrofava con: je bent stom, sei stupida. Flaminia protestava: io non sono stupida, sono buona. Con una corda fra le sedie Livia delineava una prigione e Flaminia doveva starci dentro perchè aveva rubato delle pietre preziose. Prima Flaminia non ci voleva entrare, ma poi, con grandi risate, ci andava, aspettando il seguito del gioco. Con grande facilità Livia ha imparato degli scioglilingua: "sopra la panca la capra campa", "la palla di pelle d'Apollo" e le diceva con una velocità incredibile, nessuno di noi ne era capace. Li ha fatti sentire anche a zio David su SKYPE.
La piscina che Livia frequenta ogni lunedì pomeriggio è situata in mezzo ad altre case lungo il fiume Spaarne. Da fuori non ci si aspetta che là dentro ci sia una piscina. Dentro c'è anche un bar con una finestra dalla quale i famigliari possono guardare quando il corso comincia, dopo vengono chiuse le tende per non distrarre i bambini. Gli ultimi dieci minuti è permesso di entrare in piscina con appositi "calzini" di plastica sopra le scarpe per vedere i progressi fatti dai piccoli pupilli. Livia oltre a saltare in acqua adesso sa anche tuffarsi ed è stata promossa al secondo livello. Che tenerezza vederla nel suo costumino, col suo corpicino snello e longilineo.
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