giovedì 25 agosto 2011

Zoetermeer

Stazione di Zoetermeer

Il 30 maggio Kevin è andato a Den Haag e a Rotterdam per incontrare dei clienti. Mi ha offerto di passare per Zoetermeer e lasciarmi dalla mia carissima amica Anneke. Quel giorno potevo assentarmi e così ho accettato volentieri. Prima abbiamo portato Livia al suo asilo steineriano. Siamo entrati nella sua classe e Flaminia che era con noi si è seduta vicino alla sorellina. Le panchine sono disposte in  cerchio con la maestra Daphne seduta con il viso rivolto alla porta d'ingresso dell'aula. Ogni alunno per prima cosa va dalla maesta per darle la mano. La classe si riempie di genitori e fratellini. Quando la maestra vede che tutti i suoi piccoli alunni sono presenti comincia a cantare. Quella volta ha intonato una canzone che parla della Pentecoste. Le stagioni vengono seguite con canzoni e racconti e i bambini cantano con lei. Seguiva la canzoncina rituale "Siamo tutti presenti, possiamo incominciare". A queste note i genitori con i piccoli hanno lasciato l'aula. Ho trovato molto commoventi queste piccole cerimonie. Livia a casa canta per noi le tantissime canzoni imparate a scuola e sa anche delle poesie, certe sono proprio lunghe. A volte canta nel suo lettino e fa addormentare Flaminia. Dopo abbiamo accompagnato Flaminia al suo asilo antroposofico Het Bonte Huis (La Casa Variopinta), che frequenta ogni lunedì. La maestra Barbara l'ha presa sulle ginocchia.
Dopo circa un'ora Kevin ed io siamo arrivati alla casa di Anneke. Kevin, elegante come sempre, è venuto un attimo su al decimo piano per salutare la  mia amica, poi ha proseguito il suo viaggio.
Dato che era bel tempo Anneke ed io siamo uscite. Un pò eravamo fuori città, in un fattoria con delle piccole stalle con capre, capretti, maiali, mucche e vitelli. Anneke ha comprato il suo solito formaggio. Tutt'intorno bambini con i loro genitori accarezzavano gli animali. Zoetermeer non si distanzia molto dall'Aia. Ha una parte vecchia, rurale e romantica. L'altra parte è moderna con alti palazzi e un centro commerciale con negozi eleganti, ma che non si differenziano da quelli di tutto il resto del mondo. La città dà l'impressione di essere nata nel nulla, circondata come'è dalla campagna. Abbiamo camminato molto e chiaccherato ancora di più. Ci vediamo una volta all'anno e abbiamo tanti ricordi in comune. Ci siamo conosciute più di mezzo secolo fa quando lavoravamo giovanissime nella Banca Olandès Unido a Buonos Aires. Quanti ricordi da ripescare. I nostri genitori giovani, i nostri fratelli. Tempi belli ma anche difficili. Da immigrati.
Quando Kevin è venuto a prendermi eravamo stordite dal gran parlare. L'ho invitata a Roma come sempre. Anni fa è stata due volte ospite di Pino e me quando avevamo ancora il nostro pied-a-terre a Venezia. E sono stati dei giorni memorabili.
Zona rurale

Ponte Mandela


uno dei parchi
Vecchio e nuovo


Centro commerciale

Ponte Balijbos

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