Claude Monet - Pranzo in giardino |
Trascrivo un mio racconto, che ho scritto il 15-2-2004 quando seguivo un corso di scrittura creativa, che è in tema con il contenuto dei due precedenti posts.
Il giardino incantevole, disincantato
Invito a pranzo da un'amica nel suo giardino.
Ma com'è in forma questo giardino. Tante pratoline curiosano con la loro fanciullesca faccetta tra l'erba verde, le prime rose in fiore, il melo e il pero che cominciano a svegliarsi e al centro di tutto un cerchio di grandi piante che con le loro lunghe piume bucano il cielo azzurro dove bianche nuvolette vengono sospinte da un venticello primaverile.
Il tuo giardino è un incanto.
Il tavolo con le sedie sotto la profumata conifera.
Una tortora domanda, un'altra risponde.
Dei corvi tentano invano di gracchiare con più musicalità.
Il pranzo è ottimo, la conversazione rilassante.
Dopo tanto tempo finalmente a goderci il tuo giardino.
Poi splash! Un colombino passeggero dopo aver consumato un lauto pasto fa cadere fra i rami, in mezzo al tavolo, un abbondante regalino. Sopra una salvietta.
Risate: è anche educato.
Nel mentre della nostra ilarità il cagnolino dei vicini è riuscito ad infilarsi nel giardino da sotto il cancello e, presa da un piatto una appetitosa mozzarella, se la mangia in un angolino lontano.
Pazienza, piccolo ladro che non sei altro: buon appetito.
Altri ospiti indesiderati reclamano il loro pranzo: voi mangiate, anche noi abbiamo fame.
Ci grattiamo la pelle scoperta tra i calzini e i pantaloni. Il tempo caldo di questi giorni ha soffiato nuova vita nelle zanzare tigre e nella loro voracità.
E quante ce ne sono.
Niente più risate ma imprecazioni.
L'unica cosa da fare è trasferirci dentro casa dove ancora non si presentano i mosquitos killer.
Riprendiamo a mangiare e da dietro le finestre ammiriamo il giardino che da disincantato diventa di nuovo incantevole.
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