mercoledì 29 agosto 2012

Il seguito delle vacanze romane

In terrazza


E' stata ed è ancora un'estate caldissima, ci sono stati tanti giorni a 40° e col caldo e la forte umidità quasi non si respirava. Dall'anno scorso abbiamo l'aria condizionata e ci chiediamo con incredulità come abbiamo fatto a resistere senza per tutto questo tempo.
Al mattino io uscivo per le spese al mercato e nel tardo pomeriggio andavamo insieme sulla terrazza condominiale dove a quell'ora si stava benissimo. David ha scattato un pò di foto della piccola famigliola e anche solo di Sigrid e Kevin. Quando i genitori uscivano le bambine rimanevano con me per tante ore. Guardavano un film e i loro libri, disegnavano (Flaminia a sorpresa comincia oltre ai soliti lavori astratti anche ad abbozzare opere figurative), si dedicavano ai giocattoli e poi venivano con me con grande piacere ad annaffiare le piante sul terrazzo della nostra vicina di casa che era in vacanza. Badavo, come i due anni precedenti, anche alla gattina che è diventata una gattona. Flaminia le dava tanti bacetti sulla testa e mentre Livia ed io annaffiavamo le piante lei annaffiava il terrazzo con una scodella, e con una scopa trovata in un angolo si dava da fare con una radicale (?) pulizia.
Giocare con l'acqua della loro piscinetta gonfiabile sul terrazzo condominiale era uno spasso per le bambine. Poi quando Kevin è partito Sigrid è andata con le bambine, dalle due alle sette, ad una piscina vicino al parco di  Colle Oppio. Questa piscina, l'Os Club, c'è solo d'estate, l'abbiamo scoperta l'anno scorso. Il bello è che è circondata dal verde ed è lontana dal mondo caotico. Sigrid se l'è cavata bene da sola con due bimbe, perchè Livia è diventata un pesce nell'acqua, attraversa per la sua larghezza la piscina sott'acqua. Anche Flaminia andrà alla scuola di nuoto il prossimo anno, dopo aver compiuto cinque anni. La sera tornavano stanche a casa. Quando era l'ora di andare a letto Flaminia una sera ci ha detto: "Buonanotte, io vado a rilassarmi."
David rimane sempre un polo d'attrazione per le bambine, salgono sulla sua schiena, si siedono sulle sue ginocchia per vedere filmati sul computer o sentire rapite i suoi racconti inverosimili. Flaminia sul grande letto "suona" la chitarra. Le due sorelline spesso giocano insieme in armonia, si parlano sia  in olandese che in italiano,  però succede anche che litigano. Dopo un litigio Flaminia ha detto: "Livia è brutta.", per poi correggersi: "No, siamo tutte e due carine e belline."
Hanno goduto tutti i giorno del gelatino che potevano scegliersi dal freezer e hanno apprezzato anche moltissimo il gelatone nella famosa gelateria Fassi. A tavola un giorno Flaminia ha detto:"Come mai in questa casa si mangiano sempre le stesse cose?: zuppa, pasta, verdure, riso, polpettine vegetali." Ci ha fatto ridere. La mattina del giorno della loro partenza ho chiesto a Flamnia che cosa desiderava per pranzo. "Zuppa." Ha mangiato con appetito il minestrone fatto a purea. Era seduta vicino a me, mi ha guardato dicendo: "Grazie nonna per questa buonissima zuppa." Mi accarezzava la faccia e premeva un bacio sul mio braccio.
E adesso la casa è anche troppo tranquilla.


Flaminia principessa






sabato 25 agosto 2012

Casa troppo silenziosa



Ieri David e Laura hanno accompagnato in macchina Sigrid e le bambine all'aeroporto ( Kevin era già tornato in Olanda una settimana prima per impegni di lavoro). Io sono scesa per dar loro un ulteriore saluto. Baci e abbracci e già un senso di nostalgia. Ancora sento le braccia di Livia che da dietro mi cingevano la vita. E quando vado a letto rivivo la sensazione di una notte quando tornata dal bagno nel buio ho sentito un corpicino morbido, tenero e caldo nel mio letto. Ho aperto la luce sullo scaffale e Livia con gli occhi chiusi e in braccio il suo peluche si è rimessa nel suo giaciglio per terra al fianco del mio letto. Mi ha detto poi che ha voluto farmi uno scherzo, ma a me è sembrato che agisse nel sonno.
Sono arrivati a Roma il 22 luglio. Le bambine cresciute ed eccitate nel rivedere nonna e zio, e i giocattoli nella cassapanca. Flaminia è andata subito in cerca di un libro di fiabe sonore che ha trovato a colpo sicuro fra i tanti volumi per bambini sul solito scaffale. Nell'aereo aveva già parlato in continuazione di questo libro ma Sigrid e Kevin non se lo ricordavano. Risulta che il libretto in questione contenga delle storie con a fianco un bottone: pigiandolo si sente una voce narrante. Quella sera Flaminia era tanto sù di giri che una volta a letto non riusciva a prendere sonno. Quando finalmente dormiva dopo un paio d'ore si è svegliata all'improvviso piangendo forte. Nessuno e niente riuscivano a calmarla, urlava a più non posso, eravamo tutti disperati. La mia testa fumava per trovare una soluzione. Ad un certo punto sono andata d'istinto nella stanza che condivido con Livia, la quale miracolosamente non si è svegliata. Nel buio la mia mano ha rovistato nel cassetto dove conservo tante cose delle bambine. Ho trovato un vecchio piccolo biberon. L'ho riempito d'acqua e l'ho porto a Flaminia. Appena l'ha visto per incanto si è zittita, l'ha preso e con avidità ha bevuto, dopodichè ha cominciato a chiacchierare nomalmente e ha dormito fino al mattino. La sera dopo abbiamo messo per lei un materasso per terra,  per il lettino da campeggio è diventata un pò grandicella con i suoi 4 anni. Anche Livia dorme a questo modo nella mia stanza e a Flaminia non è sembrato vero di imitare la sorella.
Il 26 luglio sono andati per il terzo anno consecutivo a passare quindici giorni in un agriturismo in Toscana. Ci siamo sentiti tutti i giorni per telefono.
Il 10 agosto sono tornati, abbronzati. Livia di meno perchè con la sua pelle delicata ha avuto bisogno di una crema protettiva più forte. Le bambine ci raccontavano delle gite che hanno fatto: al lago di Bolsena, al mare, al castello di Capalbio, al giardino dei Tarocchi. E del cane Maja, dei gattini, dei cavalli e dei tanti bagni in piscina. Insomma si sono divertite parecchio.
Quando più tardi ho chiamato tutti perchè la cena era pronta Flaminia ci ha detto con un braccio proteso :"Accomodatevi " e guardandoci in faccia ha aggiunto:"Vuol dire che dovete sedervi." Flaminia afferra tutto, impara tante parole nuove da cartoni animati, fiabe sonore e, questa nuova espressione, dal cameriere in Toscana. E le sa usare al momento giusto.
Un pomeriggio che siamo andati a mangiare un gelato nel nostro quartiere Flaminia ha chiesto a David di portarla in braccio. Faceva tanto caldo e c'era una così forte afa che David l'ha accontentata. Con un braccio intorno al suo collo e la testa appoggiata contro la testa dello zio ha commentato: "Sei forte e coraggioso." Sigrid dice della sua secondogenita che è una truffaldina.


Flaminia in Toscana col cane Maya






venerdì 10 agosto 2012

L'albero con i trofei scolastici


Un giorno freddo ma asciutto, le bambine giocano nel giardino. A un certo punto Flaminia corre dentro e si butta sulle mie ginocchie, è infreddolita. Con le mie braccia intorno al suo corpicino si riscalda. Ci coccoliamo per un pò sedute sulla poltrona.
Spesso si siede sulle mie ginocchia per guardare insieme un libro, Livia si mette vicino a noi ed io  leggo le storie scelte da loro. Vorrebbero che leggessi all'infinito. Leggo in italiano. Kevin in olandese, e anche parla con loro in olandese, mentre Sigrid parla e legge con loro sempre e solo in italiano; è bravisima nel suo perseverare. Il risultato è che le bambine sono bilingue.
Sono affettuose con i genitori. Flaminia a volte riempie di bacetti anche me. Livia prende con le sue mani la mia faccia e guardandomi negli occhi la accarezza e dice "Cara nonna". I loro baci della buonanotte sono calorosi. Succede che Flaminia un giorno dica a David: "Ti voglio bene" e un altro giorno, per ragioni a noi sconosciute: "Oggi non ti voglio bene" e poi si butta tra le sue braccia. Giocare con David non le stanca mai.
Nel soggiorno sulla credenza c'è un vaso con lunghi rami nudi dove sono appesi i trofei scolastici delle bambine: coroncine dei compleanni fatte dalle maestre e lavori fatti a mano dalle bambine. E' diventato un albero gioioso, artistico. David gli ha scattato una foto.
In questa nostra permanenza ad Haarlem ci sono stati giorni freddi, piovosi e pochi giorni caldi. Il dì della nostra partenza il tempo è bellissimo. E' il 10 giugno. Facciamo insieme l'ultima passeggiata per le strade amene del nostro quartiere fino al Grote Markt. Ci sono turisti che fotografono le strade piene di piante, fiori ed eleganti boutiques.
Nel pomeriggio tutti accompagnano David e me all'aeroporto di Schiphol. Ci consola l'idea che fra non molto ci rivedremo a Roma.




giovedì 9 agosto 2012

Haarlem, Livia che dice..... ed altro.

Finito il torneo di tennis tutti i membri del club di Kevin sono andati con mogli e figli alla cena di fine stagione. Le bambine erano eccitate e quando verso le sei si sono avviate David ha detto a Livia: "Mi raccommando, portami qualcosa da mangiare." "Sì",  ha risposto Livia, "le briciole." "Così poco?" "Mah, forse briciole un pò grosse."
Un pomeriggio sono venute a trovarci un'amica italiana, Elisa, e le sue figlie di 12 e 8 anni, Daiana e Zoe. Abbiamo preso il tè, per le bambine c'era un tè speciale apposta per loro. Le bambine hanno giocato in tutta la casa. Si sono travestite come al solito da ballerine e principesse, andando giù e su per le scale divertendosi un sacco. Quando era l'ora di andare a letto Livia e Flaminia erano sveglie più che mai, Flaminia un piccolo Gian Burrasca. David ha promesso loro un racconto e così è stato. La partecipazione era grande e soltanto col mio canticchiare si sono calmate. Flaminia si è addormentata cantando senza smettere mai la canzone De fiere pinksterblom. Sono rimasta ancora vicino a Livia che ama sentirmi raccontare di quando la sua mamma era piccola. Poi le ho dato il bacio della buonanotte e lei: "Nonna devi rimanere tutta la notte qui a chiacchierare con me."
Abbiamo avuto delle visite. Dopo tanti anni abbiamo rivisto Christian, un caro amico dei miei figli e figlio di una mia carissima amica. Viveva a Roma e adesso abita e lavora a Utrecht. Dopo pranzo gli abbiamo mostrato la città. Dopo cena David lo ha accompagnato alla stazione prestandogli una felpa perchè la temperatura si era notevolmente abbassata.
La mia riscoperta cugina Marijke, figlia di un fratello di mio padre, è venuta da Hoorn per stare qualche ora con noi. Per noi aveva un mazzo di rose bianche, per le bambine bolle di sapone e una corda per saltare. Flaminia è andata in giardino con le mille bolle blu e la si vedeva saltare soffiando. Livia conversava con Marijke e le faceva vedere come sa saltare bene la corda, dicendo: "Adesso ne ho tre, una per scuola, una per me e una  per saltare insieme ad una mia amica."
L'8 giugno sono venuti a cena da noi una coppia di amici di Sigrid e Kevin: Pieter, olandese e Silvia, italiana, il loro figli David di 8 anni e Dara di 4. Il nostro David ha preparato pasta e fagioli, Silvia una squisita macedonia dentro un'anguria svuotata più il gelato. Il tavolo era imbandito con tante cose buone e tutti  hanno mangiato con gusto. Poi i bambini giocavano con esuberanza, anche in giardino nonostante il vento freddo.
Il pomeriggio del giorno dopo David ed io siamo andati a fare una passeggiata nei quarieri dove io ho vissuto da bambina. Nel quartiere indonesiano David ha riconosciuta la strada dove era stato pochi giorni prima per conoscere gli amici di un'amica di Roma: Cristina e Michele. Abbiamo provato a bussare alla porta del loro appartamento che si trova in una ex fabbrica di biscotti. Erano a casa. Siamo saliti per le ripide scale per trovarci in un luminoso loft molto carino. Da due anni vivono a Haarlem e si trovano a meraviglia nel loro quartiere e con gli olandesi. Cristina ha acettato una vantaggioso offerta di lavoro e viaggia molto. Può portare con sè un accompagnatore: Michele. Michele è disegnatore di fumetti. I suoi lavori li spedisce al suo editore in Italia attraverso il computer. Hanno difficoltà nell'imparare l'olandese.
Tante volte Livia invece di andare al cinema a vedere un film, a un parco giochi o a una festa preferisce rimanere a casa. Con tutte le sue cose e cosine non si annoia mai. Dice: "Casa mia è il più bel posto del mondo."





martedì 7 agosto 2012

Haarlem, lavori manuali

La sera, prima di andare a letto Livia e Flaminia si scelgono la tenuta per il giorno dopo ed è successo che un giorno, per caso, indossassero tutte e due un vestito cucito per loro dalla mamma.
Sigrid ha preso la macchina fotografica per immortalare questo fatto, ma le bambine hanno posato, lasciando per un attimo i giochi, soltanto con la promessa di una caramella.


Con Livia ho fatto anche questa volta, come nelle vacanze di Natale, un mucchietto di segnalibri, incollando i nostri disegnetti a fiori e tagliandi di carta colorata. Livia è molto  brava a disegnare pupazzetti con bei vestiti fantasiosi. Con queste bamboline di carta ci gioca, le mette davanti a sè sul tavolo e le fa parlare come se fossere mamma e figlie oppure tante sorelle o scolarette. Le conserva in una scatola, ci tiene molto. I miei disegni di figure umane fanno pena e perciò ho chiesto a Livia se per caso mi potesse regalare due dei suoi. Ha aperto la scatola e ha cercato rovistando con le mani. Finalmente dopo tanto tempo me ne ha dati due. Io ho detto:"Ci è voluto del tempo hè per decidere." E lei: "Si, perchè ho voluto scegliere i più brutti." Ancora ci rido. E anche gli altri hanno fatto una risata quando l'ho raccontato. Viva la sincerità.



Nel mese e mezzo che sono stata a Haarlem, ho fatto a maglia, su richiesta di Sigrid, due sciarpe per l'inverno prossimo: una per Livia e una per Flaminia. In più ho confezionato, sempre con i ferri, due toppini (che sarebbero la parte superiore di un vestito). Sigrid ci attaccherà la stoffa a sua scelta, che formerà la gonna. Diventeranno vestiti per l'inverno.






Tempo fa i genitori dei bambini della classe di Livia hanno deciso di regalare alla maestra, per il suo compleanno, un telo da picnic. I genitori di ogni bambino dovevano decorare un quadrato di stoffa. In seguito tutti i quadrati venivano cuciti insieme. E' diventata una coperta magnifica. Qui si vede il resultato della fatica di Sigrid.






lunedì 6 agosto 2012

Ancora Haarlem e dintorni


Il 27 maggio, una domenica, Kevin ha voluto dedicare una giornata intera alle figlie e le ha portate al Linnaeushof, il parco giochi più grande d'Europa, che dispone di più di 350 giochi ed attrazioni. Qui  ci sono pochi apparecchi elettronici, quasi tutto si muove attraverso l'energia e la fantasia dell'uomo.
L'anno scorso ci siamo andati insieme per festeggiare il terzo compleanno di Flaminia e così ho visto l'enormità di questo parco. Questa volta Kevin ci è andato con le bambine e con David. Ci sono stati per tutta la giornata, portando dei panini. Verso le sei sono tornati, le bambine stanchissime dopo essere state in movimento  per ore e ore. Per cena ho preparato un sugo con zucchine e il rosmarino che cresce nel giardino; con grande appetito le bimbe hanno mangiato un bel piatto di pasta e poi lo yoghourt. Hanno raccontato dell'isola dei pirati, dove con un cavo alto sopra l'acqua i bambini possono arrampicarsi attraverso le reti; dello scivolo altissimo dove sono scese una volta col papà, l'altra con lo zio.
David che andando in giro per Haarlem dice di vedere tantissime ragazze così belle da poter fare la modella, in questo parco giochi ha visto molta gente obesa, grandi e piccoli. L'obesità sta diventando una malattia universale. Danno la colpa a MacDonald, ma nessuno è costretto a mangiare là. Nei miei viaggi osservo che molta gente al supermercato riempie il proprio carrello con bibite zuccherate, dolcetti, merendine e tutti i tipi di carne. Quasi niente frutta e verdure. Mangiano davvero male.
Il 29 maggio verso le sei di mattina Kevin ha sentito uno strano rumore sotto casa. Si è affacciato ed ha visto che un uomo dai capelli molto scuri stava tagliando con un coltello il tetto di plastica della bakfiets. Kevin ha urlato:"Ladro! Dief!" L'uomo è saltato sulla sua bicicletta ed è scappato. Kevin ha chiamato la polizia che è venuta subito. Questa bakfiets è nuova e quella precedente è stata rubata neanche molto tempo fa. Rubare biciclette è uno sport nazionale in Olanda.
Quel giorno c'è stato un secondo forte terremoto in Italia del Nord. Il primo si era verificato il 20 maggio.
Il 31 maggio Livia è andata dal dentista per farsi curare i denti. Ci è dovuta tornare altre volte ed ogni volta è stata bravissima. Ha disegnato con David un unicorno. Le è riuscito bene e ne era orgogliosa. Flaminia continua con i suoi scarabocchi, o meglio dire i suoi lavori astratti che a volte sono molto belli.
Un pomeriggio a nostra insaputa Flaminia si è messa a pulire la loro stanza all'ultimo piano. Siamo andati su per dare un'occhiata perchè da tanto tempo non si faceva vedere. Abbiamo trovato la stanza allagata e Flaminia che impegnata al massimo lavava il pavimento con un panno, con lo stesso panno strofinava anche sulle sedie e sul davanzale. Vedendo lo spettacolo ci siamo messi a ridere. Flaminia offesa, indignata e delusa:"Non mi deridete." E noi: "Non ti deridiamo, ridiamo perchè stai facendo un lavoro di grande pulizia." E lei soddisfatta: "Sì, adesso la stanza è pulitissima." Scendendo e salendo le scale con un bicchiere in mano si era portata dal bagno del piano di sotto acqua in abbondanza. Da Flaminia ci si può aspettare sempre belle sorprese. Come quando nascosta sotto al tavolo si è tagliata i capelli da una parte fin sopra le orecchie, o quando la settimana scorsa qui a Roma con un pastello rosso ha tracciato sulle bianche pareti del corridoio, dell'ingresso e della stanza di David una riga a onde.





giovedì 2 agosto 2012

L'albero di maggio



Il 25 maggio la scuola steineriana festeggiava la festa della primavera. I bambini andavano a scuola vestiti di bianco o in colori chiari. Livia indossava il vestito di Sigrid della prima comunione, Flaminia un bianco vestito con capuccio di origine newyorkese. Belle tutte e due.  A metà mattina noi adulti siamo andati  ad assistere ai festeggiamenti che si svolgevano nel grande cortile della scuola. C'erano sparsi tutt'intorno grandi vasi con fiori selvatici. Al centro del cortile c'era l'albero della primavera, l'albero di maggio, adorno di lunghi nastri colorati. I bambini dell'asilo e di tutte le sei classi della scuola elementare con nastri colorati intorno alla vita, i più piccoli con in testa coroncine ornate di fiori di carta colorata davano uno spettacolo di leggiadria, di favola. Mentre tutto il gruppo d'insegnanti formava una piccola orchestra che suonava e cantava canzoni di primavera e pentecostali, i bambini, classe per classe, ballavano intorno all'albero, tenendo in mano un nastro che veniva intrecciato con gli altri. Gli alunni più grandi compivano con i nastri un disegno più complicato. Da almeno una settimana tutta la scuola si era allenata. I genitori, i nonni ed altri parenti, seduti su panchine o stando in piedi, osservavano con emozione e ammirazione questo soave spettacolo.
A conclusione della festa venivano liberate da un cesto  colombe bianche che con grande velocità ritrovavano la libertà nel cielo azzuro. Poi i bambini dell'asilo facevano un giro nel parco adiacente alla scuola, in testa il bambino e la bambina più grandi della classe che formavano una coppia di sposi, simbolo dell'unione tra la terra e il cosmo: madre terra e padre sole. Per i bambini la festa finiva con un tavolo imbandito con leccornie.
Il ballo intorno all'albero di maggio arriva da noi dalle antiche tradizioni dei  popoli celtici, nordici e romani che celebravano l'inizio dell'estate con riti di fertilità per il bestiame, la terra e gli uomini. L'albero è simbolo della natura che si risveglia, l'albero della vita.
Apparentemente i festeggiamenti dei Celti erano già conosciuti nel l.500 a.C. Erigevano alberi sacrificali addobbati con nastri e corone, era il simbolo del sole e della terra che torna alla vita.
I Vichinghi avevano l'albero di Thor, il loro dio del tuono, con fiori e ghirlande.
I Romani dedicacavano il 1°  maggio a Maia, dea della crescita e della fertilità. Da Maia deriva maggio ( May in inglese, Mei e mei in tedesco e olandese).
I Germani adoravano gli alberi. Il loro albero di maggio era un alto tronco di betulla. La natura ricominciava a verdeggiare e Freya, dea della primavera e della fertilità, si sposava con Odino, il dio del cielo.
Nel corso del 1800 la festa pagana del maggio fu oscurata dalla chiesa che dedicò il mese di maggio alla Madonna. La festa adesso si presenta in due versioni: il maggio sacro e quello profano. In alcune zone è stata spostata alla Pentecoste.








mercoledì 1 agosto 2012

Un lago nelle dune


Het Wed


Il 24 maggio Livia è stata invitata dalla sua migliore amica Riochar ad andare insieme a lei, sua mamma, sua zia, cuginetti ed amici a divertirsi ad un laghetto tra le dune di Haarlem. Livia ne era tutta eccitata. All'una David è andato a prendere con la bakfiets prima Flaminia da scuola e poi alle tre ci è tornato per prelevare Livia. Io nel frattempo ho preparato una borsa con panini, asciugamani e costumini da bagno anche per Flaminia che moriva dalla voglia di andarci pure lei. Ma dato che per la mamma di Riochar sarebbe stato un pò troppo badare anche alla vivace Flaminia, David ha deciso di aggregarsi al gruppetto, caricando le nipotine nella bakfiets. Tutta la compagnia si è avviata verso il lago Het Wed ed è tornata che erano quasi le otto. Tutti stanchi e soddisfatti. Jorinde, la mamma di Riochar ci ha detto che David con le bambine è premuroso, affettuoso e attento come un padre.
David qualche anno fa aveva già scoperto questo stagno con spiaggia e natura integra e,  insieme a Laura e Jan, ci ha fatto il bagno. Quella volta hanno incontrato un bisonte che David è riuscito a immortalare. 
Io non sapevo niente dell'esistenza di questo lago. Non ne avevo mai sentito parlare quando ancora vivevo ad Haarlem. E' sì che c'era un piccolo laghetto bellissimo, che io chiamavo "mijn meertje" (mio laghetto), che prima di emigrare nel 1950 per l'Argentina sono andata a salutare in bicicletta con uno dei miei fratelli. Ho voluto sapere di più su Het Wed e ho cercato su Google e ho appreso che è stato costruito negli anni '50, cioè dopo la nostra partenza. Già c'era un lago artificiale chiamato Het Vogelmeer, il Lago per gli Uccelli, dove uccelli di centinaia di specie vivevano in santa pace. Anche questo lago è circondato da una spiaggia e perciò la gente ha cominciato a frequentarlo quando sulla la spiaggia del Mare del Nord il vento forte impediva di sostarsi. Per ridare tranquillità agli uccelli è stato deciso di scavare un primo lago per il pubblico, Het Spartelmeer, che incontrando grande  successo ha spronato la costruzione degli altri due: De Oosterplas e Het Wed. La sabbia estratta da Het Wed è stata usata per la costruzione di un nuovo quartiere moderno di Haarlem:  Schalkwijk, dove si trova la scuola steineriana che Livia e Flaminia frequentano.
I tre laghi-stagni si trovano nel Parco Nazionale Zuid Kennemerland di 38Km quadrati, (uno dei 20 parchi nazionali in Olanda) istituito nel 1995 e che attira annualmente 2 milioni di visitatori. Ci si cammina, si va in bicicletta e a cavallo e ci si nuota. Ogni lago offre un grande spazio ricreativo dove giornalmente 4000 persone possono trovare posto. Quando il tempo è bello molte famiglie con bambini ci passano giornate intere.
Nel parco ci sono circa 3.800 ettari di dune con piante rare. Ci si incontrano volpi, cervi, conigli, anfibi, 20 tipi di farfalle e pipistrelli che pernottano nei bunkers rimasti dall'ultima guerra mondiale. Ci pascolano cavalli Highlanders, cavalli polacchi (Koninks), Scotland ponies, pecore, mucche e anche bisonti. Viene consigliato di tenersi lontano dai bisonti. Il bisonte fotografato da David guarda curioso tra i rami i suoi compagni di viaggio su questa terra.




Laghetto tra le dune