Un giorno freddo ma asciutto, le bambine giocano nel giardino. A un certo punto Flaminia corre dentro e si butta sulle mie ginocchie, è infreddolita. Con le mie braccia intorno al suo corpicino si riscalda. Ci coccoliamo per un pò sedute sulla poltrona.
Spesso si siede sulle mie ginocchia per guardare insieme un libro, Livia si mette vicino a noi ed io leggo le storie scelte da loro. Vorrebbero che leggessi all'infinito. Leggo in italiano. Kevin in olandese, e anche parla con loro in olandese, mentre Sigrid parla e legge con loro sempre e solo in italiano; è bravisima nel suo perseverare. Il risultato è che le bambine sono bilingue.
Sono affettuose con i genitori. Flaminia a volte riempie di bacetti anche me. Livia prende con le sue mani la mia faccia e guardandomi negli occhi la accarezza e dice "Cara nonna". I loro baci della buonanotte sono calorosi. Succede che Flaminia un giorno dica a David: "Ti voglio bene" e un altro giorno, per ragioni a noi sconosciute: "Oggi non ti voglio bene" e poi si butta tra le sue braccia. Giocare con David non le stanca mai.
Nel soggiorno sulla credenza c'è un vaso con lunghi rami nudi dove sono appesi i trofei scolastici delle bambine: coroncine dei compleanni fatte dalle maestre e lavori fatti a mano dalle bambine. E' diventato un albero gioioso, artistico. David gli ha scattato una foto.
In questa nostra permanenza ad Haarlem ci sono stati giorni freddi, piovosi e pochi giorni caldi. Il dì della nostra partenza il tempo è bellissimo. E' il 10 giugno. Facciamo insieme l'ultima passeggiata per le strade amene del nostro quartiere fino al Grote Markt. Ci sono turisti che fotografono le strade piene di piante, fiori ed eleganti boutiques.
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