giovedì 2 agosto 2012

L'albero di maggio



Il 25 maggio la scuola steineriana festeggiava la festa della primavera. I bambini andavano a scuola vestiti di bianco o in colori chiari. Livia indossava il vestito di Sigrid della prima comunione, Flaminia un bianco vestito con capuccio di origine newyorkese. Belle tutte e due.  A metà mattina noi adulti siamo andati  ad assistere ai festeggiamenti che si svolgevano nel grande cortile della scuola. C'erano sparsi tutt'intorno grandi vasi con fiori selvatici. Al centro del cortile c'era l'albero della primavera, l'albero di maggio, adorno di lunghi nastri colorati. I bambini dell'asilo e di tutte le sei classi della scuola elementare con nastri colorati intorno alla vita, i più piccoli con in testa coroncine ornate di fiori di carta colorata davano uno spettacolo di leggiadria, di favola. Mentre tutto il gruppo d'insegnanti formava una piccola orchestra che suonava e cantava canzoni di primavera e pentecostali, i bambini, classe per classe, ballavano intorno all'albero, tenendo in mano un nastro che veniva intrecciato con gli altri. Gli alunni più grandi compivano con i nastri un disegno più complicato. Da almeno una settimana tutta la scuola si era allenata. I genitori, i nonni ed altri parenti, seduti su panchine o stando in piedi, osservavano con emozione e ammirazione questo soave spettacolo.
A conclusione della festa venivano liberate da un cesto  colombe bianche che con grande velocità ritrovavano la libertà nel cielo azzuro. Poi i bambini dell'asilo facevano un giro nel parco adiacente alla scuola, in testa il bambino e la bambina più grandi della classe che formavano una coppia di sposi, simbolo dell'unione tra la terra e il cosmo: madre terra e padre sole. Per i bambini la festa finiva con un tavolo imbandito con leccornie.
Il ballo intorno all'albero di maggio arriva da noi dalle antiche tradizioni dei  popoli celtici, nordici e romani che celebravano l'inizio dell'estate con riti di fertilità per il bestiame, la terra e gli uomini. L'albero è simbolo della natura che si risveglia, l'albero della vita.
Apparentemente i festeggiamenti dei Celti erano già conosciuti nel l.500 a.C. Erigevano alberi sacrificali addobbati con nastri e corone, era il simbolo del sole e della terra che torna alla vita.
I Vichinghi avevano l'albero di Thor, il loro dio del tuono, con fiori e ghirlande.
I Romani dedicacavano il 1°  maggio a Maia, dea della crescita e della fertilità. Da Maia deriva maggio ( May in inglese, Mei e mei in tedesco e olandese).
I Germani adoravano gli alberi. Il loro albero di maggio era un alto tronco di betulla. La natura ricominciava a verdeggiare e Freya, dea della primavera e della fertilità, si sposava con Odino, il dio del cielo.
Nel corso del 1800 la festa pagana del maggio fu oscurata dalla chiesa che dedicò il mese di maggio alla Madonna. La festa adesso si presenta in due versioni: il maggio sacro e quello profano. In alcune zone è stata spostata alla Pentecoste.








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