Ieri David e Laura hanno accompagnato in macchina Sigrid e le bambine all'aeroporto ( Kevin era già tornato in Olanda una settimana prima per impegni di lavoro). Io sono scesa per dar loro un ulteriore saluto. Baci e abbracci e già un senso di nostalgia. Ancora sento le braccia di Livia che da dietro mi cingevano la vita. E quando vado a letto rivivo la sensazione di una notte quando tornata dal bagno nel buio ho sentito un corpicino morbido, tenero e caldo nel mio letto. Ho aperto la luce sullo scaffale e Livia con gli occhi chiusi e in braccio il suo peluche si è rimessa nel suo giaciglio per terra al fianco del mio letto. Mi ha detto poi che ha voluto farmi uno scherzo, ma a me è sembrato che agisse nel sonno.
Sono arrivati a Roma il 22 luglio. Le bambine cresciute ed eccitate nel rivedere nonna e zio, e i giocattoli nella cassapanca. Flaminia è andata subito in cerca di un libro di fiabe sonore che ha trovato a colpo sicuro fra i tanti volumi per bambini sul solito scaffale. Nell'aereo aveva già parlato in continuazione di questo libro ma Sigrid e Kevin non se lo ricordavano. Risulta che il libretto in questione contenga delle storie con a fianco un bottone: pigiandolo si sente una voce narrante. Quella sera Flaminia era tanto sù di giri che una volta a letto non riusciva a prendere sonno. Quando finalmente dormiva dopo un paio d'ore si è svegliata all'improvviso piangendo forte. Nessuno e niente riuscivano a calmarla, urlava a più non posso, eravamo tutti disperati. La mia testa fumava per trovare una soluzione. Ad un certo punto sono andata d'istinto nella stanza che condivido con Livia, la quale miracolosamente non si è svegliata. Nel buio la mia mano ha rovistato nel cassetto dove conservo tante cose delle bambine. Ho trovato un vecchio piccolo biberon. L'ho riempito d'acqua e l'ho porto a Flaminia. Appena l'ha visto per incanto si è zittita, l'ha preso e con avidità ha bevuto, dopodichè ha cominciato a chiacchierare nomalmente e ha dormito fino al mattino. La sera dopo abbiamo messo per lei un materasso per terra, per il lettino da campeggio è diventata un pò grandicella con i suoi 4 anni. Anche Livia dorme a questo modo nella mia stanza e a Flaminia non è sembrato vero di imitare la sorella.
Il 26 luglio sono andati per il terzo anno consecutivo a passare quindici giorni in un agriturismo in Toscana. Ci siamo sentiti tutti i giorni per telefono.
Il 10 agosto sono tornati, abbronzati. Livia di meno perchè con la sua pelle delicata ha avuto bisogno di una crema protettiva più forte. Le bambine ci raccontavano delle gite che hanno fatto: al lago di Bolsena, al mare, al castello di Capalbio, al giardino dei Tarocchi. E del cane Maja, dei gattini, dei cavalli e dei tanti bagni in piscina. Insomma si sono divertite parecchio.
Quando più tardi ho chiamato tutti perchè la cena era pronta Flaminia ci ha detto con un braccio proteso :"Accomodatevi " e guardandoci in faccia ha aggiunto:"Vuol dire che dovete sedervi." Flaminia afferra tutto, impara tante parole nuove da cartoni animati, fiabe sonore e, questa nuova espressione, dal cameriere in Toscana. E le sa usare al momento giusto.
Un pomeriggio che siamo andati a mangiare un gelato nel nostro quartiere Flaminia ha chiesto a David di portarla in braccio. Faceva tanto caldo e c'era una così forte afa che David l'ha accontentata. Con un braccio intorno al suo collo e la testa appoggiata contro la testa dello zio ha commentato: "Sei forte e coraggioso." Sigrid dice della sua secondogenita che è una truffaldina.
Flaminia in Toscana col cane Maya |
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