Il 9 luglio è venuta a trovarci la signora Lia Giannantonio, aveva per David delle caramelle e per Jan tre bavaglini. Quel pomeriggio Antonio era andato con David sul monte mentre io sbrigavo le faccende di casa e cucinavo. In continuazione prendevo Jan in braccio perchè piangeva, David era terribilmente vivace e ballava sul letto grande. Meno male che Pino è tornato dal lavoro e si è intrattenuto con l'ospite, mentre io riprendevo fiato. La signora Lia è rimasta a cena. Mentre Antonio preparava il tavolo io ho nutrito Jan. Poi ho messo tutti e due i maschietti a letto. Jan dormiva subito, nella sua posizione preferita: a pancia in giù. David è rimasto agitato per parecchio tempo, si sentiva la sua voce che cantava e chiacchierava. Alle 22.30 Pino ha accompagnato la nostra ospite alla fermata dell'autobus. La serata è stata gradevole.
Jan |
Il giorno dopo abbiamo pranzato più presto del solito con un'insalata di zucchine, patate e pomidoro e un uovo bollito, perchè David e Pino partivano per Avellino. David non aveva molta voglia di andarci senza di me, sentivo che diceva al suo papà che voleva tanto bene alla mamma. Antonio andava da un suo parente e Jan ed io abbiamo fatto siesta. Una casa tranquilla. Più tardi Pino ha telefonato per dirmi che erano arrivati bene. Poi la sera, mentre stavo scrivendo il mio diario aspettando di dare a Jan la poppata delle 22.00, hanno bussato alla porta. Erano Geppino De Maio, sua moglie svizzera Jeannine e il loro piccolo Jacques di qualche mese più grande di Jan. Geppino era l'amico d'infanzia di Pino, il più caro. Ho preparato subito un minestrone e ho messo sul tavolo tutto quello che c'era di mangiabile. Si sono istallati nella camera di David: Geppino e Jeannine, che era magra e sciupata, nel letto di David, Jacques nel lettino di Jan. Jan ha dormito con me. Il mattino seguente ho preparato la colazione e poi Geppino si è avviato all'Ambasciata Australiana. A pranzo abbiamo mangiato insieme un piatto di pasta, insalata, carne e budino di cioccolata. E ci siamo messi tutti a riposare. Poi dopo aver riempito dei formulari Geppino e Jeannine sono ripartiti prendendo un taxi. Io non vedevo l'ora di rivedere Pino e David, bramavo. Verso le 21.00 sono tornati con dei regalini per Jan da parte della nonna e di zia Tina, e anche delle uova fresche. Antonio era già rincasato ed aveva fatto la spesa.
Il 17 luglio ho preparato per pranzo pasta e fagioli che Pino ha trovato più che squisita. Era il suo giorno libero e nel pomeriggio abbiamo preso un taxi per Vian Veneto e, seduti al Café de Paris, ci siamo goduti un gelato. C'erano molti studenti matricole che facevano chiasso di santa ragione.
Nell'ultima stradetta a sinistra di Via Teulada, Via Giovanni Bausan, David giocava volentieri con una bambina di un paio di anni più grande di lui che abitava proprio là, si chiamava Luisa. C'era una montagnetta di sabbia e con quella sabbia si davano un gran daffare, si divertivano per ore. Quella strada era senza sbocco, era un angolino ideale per giocare, lontano dal traffico. La mamma di Luisa se mi ricordo bene era la portiera di quell'unico palazzo della via, dava un'occhiata ai bambini. Molti anni più tardi la strada è stata aperta ed è diventata l'inizio della Panoramica.
Marcello, Luisa e David |
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