Domenica mattina, 11 novembre, Jan ed io abbiamo visitato la bella chiesa di Santa Prassede, una delle tante chiese sorte nell'antichità attorno alla basilica di Santa Maria Maggiore. Era in atto la celebrazione della messa alla quale assistevano sedute sulle panche tante persone, per lo più anziane. Con molta discrezione abbiamo girato tutt'intorno ammirando i bei mosaici per i quali questa chiesa è rinomata. Quiete e pace, e fuori dalla porta il rumore della città. Poi David e Jan si sono incontrati con l'amico Andrea Occhipinti, un giovane produttore di vino; insieme si sono avviati verso Olevano Romano per un pranzo con degustazione di vini della zona. Verso le 20.00 sono tornati. Come di consueto mi ha telefonato Sigrid dall'Olanda. Mi ha raccontato che come ogni anno Flaminia e l'amichetta Merthe, per festeggiare l'evento di San Martino, sono andate a bussare alle porte in compagnia dei loro due papà. Con in mano una lanterna fatta da loro hanno cantato ricevendo poi in cambio dei dolciumi. Livia è rimasta a casa con la mamma e, a loro volta, hanno aperto la porta ai bambini che si presentavano per cantare. Era pronto un cesto pieno di caramelle varie. Questa festa viene anche chiamata Lichtjesfeest (festa delle luci) e nei Paesi Bassi è esente da qualsiasi impronta religiosa o politica.
Flaminia con Laura e Merthe |
Qui a Roma il pomeriggio del 12 novembre Jan è andato a trovare la mamma di Fulvio. Nei miei posts dedicati all'anno 1977 ho accennato alla grande amicizia tra Jan e Fulvio. Erano compagni di scuola elementare e anche fuori scuola si frequentavano assiduamente. Fulvio è morto molto giovane, appena ventenne, di leucemia. Un'enorme perdita. Jan, se possibile, è sempre andato a trovare i genitori e il fratello di Fulvio, Fabio, che è sposato e ha un figlio grande. Due anni fa il loro papà è morto. La mamma era felicissima quando Jan ha inaspettatamente bussato alla porta. Gli ha detto che la sua visita era un grandissimo regalo. Ha voluto sapere di me e David. E il giorno dopo è diventata amica nostra su Facebook.
La sera abbiamo cenato - c'era anche Rachele - con un piatto che non avevo mai preparato prima ma che avevo già assaggiato e gustato da Sigrid: couscous con verdure, pomodorini e feta. E' stato un successo. Inoltre c'erano patate con cavolo e cipolla in padella, insalata e poi fagioli preparati da Jan, squisiti. Rachele aveva portato delle buone pastarelle.
La mattina del 13 novembre, un martedì, Jan ha preso un treno per Milano dove ha affittato una macchina. In due ore era in Piemonte a incontrarsi con amici produttori. Alle 18.00 ci ha chiamato. Ha parlato a lungo con David il quale mi ha poi detto che gli manca il fratello, le lunghe passeggiate.
Il 16 novembre Jan ha telefonato dall'aeroporto di Milano. Ci sarebbero state due ore di ritardo perché a New York era caduta una coltre di neve.
La domenica seguente mi ha chiamato come al solito alle 16.00. I viaggio era andato liscio. Quando l'aereo era atterrato già non c'era più neve e non faceva molto freddo: 8°. Era strano non arrivare a casa ad Harlem ma nel Bronx. Il 13 ottobre lui e Jennifer hanno traslocato. La nuova casa è diventata
molto bella dopo mesi e mesi di restauri. Quando Jan l'ha comprata (con un mutuo) era un rudere, come fosse stata colpita da una bomba. E' stata rimessa completamente a nuovo, tetto e pavimento compresi. Piano piano la stanno arredando. Se tutto va bene spero che il prossimo anno la vedrò ed esplorerò il nuovo quartiere. Diceva Jan che nel pomeriggio avevano intenzione di andare in un locale del Bronx ad ascoltare musica messicana e di sera cenavano da Franco nel suo ristorante. Con Franco si era visto anche in Piemonte. Mentre parlava con me ha fatto cenno a un gatto nel giardino di avvicinarsi, il bellissimo micio lo guardava negli occhi ma era ancora troppo sospettoso.
Il 24 ottobre Jan mi ha mandato qualche foto con la didascalia: Piccoli passi verso una casa accogliente.
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