Al pianterreno del palazzo c'erano il garage, le cantine e la lavanderia. Ogni inquilino aveva il suo turno per usare la lavatrice e l'asciugatoio. A me toccava il venerdì pomeriggio ed era un impegno andare su e giù con le buste piene di bucato, e rispettare l'orario. A volte era necessario dare l'avvio ad altri giri dell'asciugatoio. Quando stiravo Sigrid e Sissi mi aiutavano con le cose facili e si divertivano. Una volta alla settimana veniva una signora per le pulizie ma non combinava molto. Era avversa all'ascensore, prendeva le scale e la si sentiva ansimare dalla fatica. Per prima cosa voleva pane e prosciutto, e un caffellatte. Poi si fermava sempre a parlare e parlare. Dopo le vacanze estive non è più venuta.
L'8 maggio avevo preso un grosso mazzo di basilico al mercato dove ero andata in macchina con la nostra dirimpettaia. Mi ha offerto di prepararmi il pesto: guardando come faceva ho imparato a farlo anch'io. Poi la sua mamma è venuta con me a casa per bere un tè freddo e la figlia, Giorgia, è venuta a fare i compiti con Sigrid, avevano la stessa età ma non frequentavano la stessa scuola. A sorpresa è venuta la mamma di Sissi per portarmi una piantina di rose. La signora anziana la trattava in maniera snobbish e le dava del tu. Non mi piaceva per niente e ho commentato. "La mamma di Sissi è una signora." Sigrid aveva una tonnellata di compiti mentre Giorgia pochi, come sempre. Sigrid ha esclamato, quasi in lacrime: "Non è giusto." Ha bussato Ines per invitarmi da lei a fare la maglia insieme. E quante volte ci siamo fatte compagnia, anche insieme ad altre signore del palazzo.
Per il sabato pomeriggio, 10 maggio, abbiamo invitato per le 17.00 i genitori della classe di Sigrid della scuola elementare con i quali avevamo avuto rapporti stretti per cinque anni. Un ricevimento per inaugurare la nuova casa. Avevamo preparato un buffet. Anche Sissi ha dato una mano. Sono venuti in tanti portando anche i figli. Eravamo in 32! Nel diario ho elencato tutti i nomi. Diversi hanno portato un pensiero per la casa. E' stato un pomeriggio ben riuscito. Sembra ieri ma sembra anche un secolo fa.
Andare e venire da da scuola ogni giorno con l'autobus era un impegno molto gravoso per Sigrid.
Doveva scendere una scalinata per arrivare alla fermata di Piazza Medaglie D'Oro dove passavano diversi bus. Ma quasi sempre si aspettava un secolo prima che venisse il bus giusto e questo anche col freddo o con la pioggia. E in più con la borsa pesante e il flauto. Poi doveva fare ancora un bel tratto
a piedi. Era un po' troppo per una bambina di 11 anni. E perciò Pino ed io abbiamo guardato nel nostro nuovo quartiere se si fosse una scuola media. Ne abbiamo viste due ma non ci hanno fatto una buona impressione. Quasi per caso ne abbiamo scoperta un'altra nella quale si entrava da Piazza Medaglie d'Oro ma anche da Via Lucilio, dietro casa nostra. Una bella scuola raccolta, accogliente. Abbiamo parlato con la simpatica preside. Sì, ci sarebbe stato un posto per Sigrid il prossimo anno scolastico. Lei (la preside) ha anche fatto la domanda per una classe con musica e sperava in una risposta positiva. Insomma dovevamo decidere.
Ci sarebbe qualcosa da raccontare su ogni giorno nel mio diario. Ma faccio un salto in avanti e vedo che il 18 maggio c'era la cresima di Sissi. Dopo la cerimonia in chiesa, Joana, la mamma, ha invitato tutti a casa sua per un piccolo festeggiamento. Sua sorella l'aiutava. Sissi contenta con tanti regali. Il 24 Pino ed io siamo andati a cena dal direttore del carcere di Regina Coeli con la nostra amica olandese Irre. Irre era molto amica di questo direttore che risultava essere una persona garbata. Solo alle 2.00 eravamo di nuovo a casa, vuol dire che siamo stati molto bene.
Il 2 giugno sono arrivati ospiti da Avellino: mia suocera che io ho chiamato sempre mamma, mia cognata Norma col marito Alfonso, la cognata Tina e la figlia Rosa. Sigrid che veniva sempre invitata alle feste di compleanno nel pomeriggio è andata alla festa del compagno di classe Andrea Quattropani. Pino per cena ha preparato pasta allo scarpariello ed io il secondo. Alfonso dormiva in albergo. Il giorno dopo c'era il matrimonio del cugino di Pino, Carlo, con Elda. E il pomeriggio del giorno dopo tutti a prepararsi per ore davanti agli specchi, mentre Pino ed io eravamo pronti in un attimo. Quando Pino mi ha visto uscire dal bagno ha detto:"Come stai bene!" Mi ero messa un leggero vestito nero e sandali rossi col tacco molto alto; i capelli li avevi pettinati in su fissandoli con pettini rossi. La cerimonia si celebrava nel bellissimo Mausoleo di Santa Costanza, seguita da una cena in una sala dell' hotel Quirinale in Via Nazionale. C'erano tantissimi parenti dello sposo e della sposa. I ragazzi erano seduti tutti insieme ad un lungo tavolo. Quando David e Jan che non erano venuti in chiesa sono entrati nella sala da pranzo per sedersi con i cugini, Pino ed io abbiamo visto che tutti gli occhi erano rivolti verso di loro, erano uno spettacolo. Fra una portata e l'altra mi sono seduta un attimo al tavolo dei giovani, vicino a Jan, che poi mi ha detto: "Mi è venuto uno shock quando ti ho vista così elegante, hai tanto una bella figura." Ho scritto una volta che sono cresciuta in un paese dove i complimenti non si fanno e perciò ho annotato nei miei diari, quasi con meraviglia, i complimenti ricevuti da quando ho lasciato l'Olanda.
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