New York è un arcipelago e adesso che Jan è di casa al Bronx, dopo una giornata di lavoro va spesso a fare un giro in bicicletta sull'isola di Randall dove, come in tutte la città ci sono bellissime piste ciclabili. Per arrivarci attraversa, al South Bronx, il fiume Bronx Kill sul ponte che è solo per ciclisti e pedoni. Se ha intenzioni di andare ad Harlem attraversa il fiume Harlem River. Tutti i ponti di New York hanno comunque sempre anche un percorso per coloro che vanno a piedi o che pedalano. Nelle sue passeggiate Jan a volte scatta una foto di qualcosa che lo colpisce e che vuole condividere con me e che poi mi manda per mail.
Così mi è arrivata una mail, con foto, intitolata Double Dutch. La discalia è: Arte su un palazzo del Bronx del 1982, ragazzi che giocano a corda, gioco che qui si chiama Double Dutch.
E mi ricordo che quando io ero bambina ad Haarlem, negli anni '30 - '40 (sono del 1931), dopo scuola si giocava per strada e questo era uno dei giochi più amati, specialmente dalle bambine. Si saltava con una corda o con due come su questo murales. In gruppo o da soli. Eravamo tutti agili e scattanti e non ci stancavamo mai.
Quando nel 1600 New York si chiamava ancora Nieuw Amsterdam i fondatori olandesi hanno portato con se questo gioco nella Hudson River Valley. Poi sono arrivati gli Inglesi e vedendo i bambini tutti presi da questo gioco mentre cantavano canzoncine in olandese, l'hanno chiamato Double Dutch. Per lungo tempo per le strade di New York bambini e adolescenti saltavano la corda ma con l'arrivo della televisione e l'aumento del traffico questo gioco è finito nel dimenticatoio. Negli anni '70 però c'è stata una rinascita ed è diventato uno sport internazionale da competizione: World Class Sport. In diverse scuole viene praticato negli ampi cortili ricreativi. E ci sono gare fra le scuole.
Altri anni, in visita a New York, ho visto sparsi per la città murales e graffiti a non finire: un museo a cielo aperto. Si sa che i graffiti ci sono sempre stati, fin dalla pittura rupestre risalente alla preistoria. Comunicano un messaggio, un'emozione, una denuncia, una protesta. A New York hanno cominciato a dipingere con lo spray i muri ed i treni della metropolitana e negli anni '70 gli artisti sono saliti dai corridoi della subway verso le strade usando i muri dei palazzi abbandonati, dando colore e vivacità alla città. Ed è nata la Street Art che si è propagata per tutto il mondo. E quest'arte è ormai entrata nei musei e nelle gallerie d'arte. Molti "graffitisti" newyorkesi degli anni 70/80 sono diventati famosi e celebrati.
Altre foto che Jan mi ha mandato sono le seguenti:
E mi ricordo che quando io ero bambina ad Haarlem, negli anni '30 - '40 (sono del 1931), dopo scuola si giocava per strada e questo era uno dei giochi più amati, specialmente dalle bambine. Si saltava con una corda o con due come su questo murales. In gruppo o da soli. Eravamo tutti agili e scattanti e non ci stancavamo mai.
Quando nel 1600 New York si chiamava ancora Nieuw Amsterdam i fondatori olandesi hanno portato con se questo gioco nella Hudson River Valley. Poi sono arrivati gli Inglesi e vedendo i bambini tutti presi da questo gioco mentre cantavano canzoncine in olandese, l'hanno chiamato Double Dutch. Per lungo tempo per le strade di New York bambini e adolescenti saltavano la corda ma con l'arrivo della televisione e l'aumento del traffico questo gioco è finito nel dimenticatoio. Negli anni '70 però c'è stata una rinascita ed è diventato uno sport internazionale da competizione: World Class Sport. In diverse scuole viene praticato negli ampi cortili ricreativi. E ci sono gare fra le scuole.
Altri anni, in visita a New York, ho visto sparsi per la città murales e graffiti a non finire: un museo a cielo aperto. Si sa che i graffiti ci sono sempre stati, fin dalla pittura rupestre risalente alla preistoria. Comunicano un messaggio, un'emozione, una denuncia, una protesta. A New York hanno cominciato a dipingere con lo spray i muri ed i treni della metropolitana e negli anni '70 gli artisti sono saliti dai corridoi della subway verso le strade usando i muri dei palazzi abbandonati, dando colore e vivacità alla città. Ed è nata la Street Art che si è propagata per tutto il mondo. E quest'arte è ormai entrata nei musei e nelle gallerie d'arte. Molti "graffitisti" newyorkesi degli anni 70/80 sono diventati famosi e celebrati.
Altre foto che Jan mi ha mandato sono le seguenti:
Halloween in arrivo |
Pochi giorni fa Jan è arrivato pedalando fino al suo vecchio quartiere Harlem. Lì si usava fare le spese al supermercato più vicino a casa che si chiamava Best Yet che poi è diventato Best Market. Ci piaceva tanto quando, mentre io ero ospite da Jan e Jennifer, a settembre mettevano fuori grandi contenitori con diversi tipi di zucche e di mele. Jan mi ha mandato una foto accompagnata dalle parole: "Oggi una passeggiata nel vecchio quartiere, sempre bello. Magari avere qui al Bronx un Best Market pieno di zucche e mele". Vedo nella foto che non sono ancora esposte le tante varietà di mele e zucche di forme miste.
Era bello abitare ad Harlem ma anche il Bronx ci sta entrando nel cuore.
Era bello abitare ad Harlem ma anche il Bronx ci sta entrando nel cuore.
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