David, quando era un adolescente, girava per il centro di Roma esplorando strade, vicoli e piazze. Guardava la gente, studiava le espressioni dei visi, i comportamenti, osservava i palazzi, visitava le chiese alla scoperta di opere di artisti segreti e poco celebrati. Aveva circa sedici anni quando a Piazza Farnese vide per la prima volta quello che alcuni anni dopo sarebbe diventato suo amico e compagno di band, Paolo, detto Paolone per via dell'immensa mole. David lo seguiva incuriosito con lo sguardo e a volte lo vedeva camminare con due tipi esteticamente incredibili e pittoreschi come lui: capelli lunghi, giacche di pelle a frange, stivali. Erano Leno e Frisco (Giancarlo e Francesco) due fratelli di piazza Vescovio. Nel 1981 David scoprì che i tre suonavano insieme in un gruppo. Li vide esibirsi a Piazza di Spagna davanti ad una folla assorta. Paolone imbracciava un ukulele baritono, Leno soffiava dentro ad un'armonica, Frisco percuoteva le percussioni. Con loro c'era un chitarrista (Umba) che di lì a poco non si vide più. Il quartetto era divenuto trio. David si sedeva sulle gradinate della piazza in mezzo al folto pubblico e, qusi ipnotizzato, ascoltava la loro musica magica e coinvolgente. In quei giorni David a Santa Maria in Trastevere incontrò Leno e si presentò a lui. Gli disse di essere un chitarrista blues e gli chiese se gli andasse di suonare con lui. Leno annuì; fecero una prova in un vicolo del centro e si trovarono subito in sintonia. Iniziarono a suonare assieme per le strade e nelle piazze di Roma. David trovò delle date al Folk Studio, leggendario locale di Trastevere. In cartellone c'era il suo nome ma a metà dei concerti chiamava Leno sul palco presentandolo agli spettatori. Eseguivano brani poco noti di celebri bluesman rivisitandoli e a volte stravolgendoli. Da qualche parte c'è il nastro di una registrazione live effettuata proprio dal fonico del Folk Studio. In quel periodo, siamo nel 1982, i due si esibirono sul palco a Piazza Navona nell'ambito di una rassegna musicale tesa a difendere i diritti dei musicisti di strada. David stesso era tra gli organizzatori del festival supervisionato da Mimmo Pinto, battagliero parlamentare a quel tempo braccio destro di Pannella del Partito Radicale. In qualche armadio abbiamo ancora il poster di quel festival. Poi Leno ha portato David a Piazza di Spagna presentandolo a Paolone e Frisco. David ha chiesto a Paolo perchè fossero rimasti in tre. "Umba è dovuto tornare a Genova". "Potrei suonare io con voi" ha replicato David. "Va bene, domani vieni qui alle 15.00 e portati lo strumento". David mi ha raccontato che così è entrato a far parte dei Wild Way.
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| David e Leno in concerto a Piazza Navona |
Da quel giorno è iniziata l'avventura di David con i Wild Way: stavano sempre assieme e i concerti si susseguivano senza sosta. Si suonava nei club di Trastevere, nei locali di San Lorenzo, in rassegne musicali, a volte tra le mucche in qualche festa di campagna. In genere il pomeriggio i Wild stazionavano a Piazza di Spagna dove tenevano lunghi, seguitissimi concerti. Poi la sera si spostavano a Piazza Navona dove si ricominciava a suonare fino a tardi. Un vecchio amico si univa a volte al gruppo: era Bizzo (Massimo Bizzarri), storico chitarrista romano. Le ragazze, Paola e Mirella, sempre sorridenti e carine, giravano tra il pubblico con un sacchetto aperto ad eventuali offerte.
Il gruppo aveva un vasto seguito e sempre nuovi fans. Poi c'erano i vecchi e fedeli amici che Paolo e gli altri si portavano dietro dagli anni '70.
In estate i Wild Way partivano per lunghi viaggi che li portavano anche molto lontano. Nel 1983, tramite inserzione su PortaPortese, hanno comprato una vecchia Ford Escort usata per andare in Svezia. Il bello è che nessuno dei quattro aveva la patente e quindi al volante si è messa Paola. Quindi nella Ford erano stipati, oltre ai bagagli: Paola alla guida, accanto a lei Leno e sul sedile posteriore Frisco e David. Sul portapacchi una montagna di bagagli (strumenti musicali, tende, pentole e tanto altro). Paolone in sella alla sua enorme Moto Guzzi seguiva la Ford portando con se Mirella. E così sono partiti alla volta della Norvegia. David ricorda più o meno tutto del viaggio: i preparativi, la partenza, la decisione di non prendere l'autostrada ma di percorrere solo strade secondarie. Dopo il Lazio del Nord l'Umbria e i suoi paesini. Poi un pezzetto di Toscana e subito l'Emilia Romagna dove la sera hanno suonato sul lungomare affollatissimo di Milano Marittima e la notte si sono accampati nel verde appena fuori città. Ogni sera, strada facendo, cercavano il posto ideale dove piantare le tende e pernottare: ora era un bosco, ora un campo di grano. David aveva sempre con sè l'album da disegno e davanti al falò disegnava. Dopo l'Emilia sono entrati in Veneto dove si sono fermati nei boschi sopra Cortina d'Ampezzo. La sera davanti al fuoco e dopo aver cenato si sono divisi le ultime fette del favoloso ciambellone di zia Bianca, la zia di Paolo. Dopo il Veneto i Wild Way sono entrati in Trentino e poi da li in Austria.
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| Le Alpi!!! |
Usciti dall'Austria e sempre suonando nelle città per poter continuare il viaggio i Wild Way sono entrati in Germania, in Baviera, prima tappa Monaco. Poi sempre più su percorrendo ampie e perfette autostrade gratuite. Bei paesaggi campestri intervallati a periferie industriali. Arrivati a Kassel dopo giorni e giorni di viaggio i ragazzi hanno improvvisato un concerto nel centro della città. Alla fine della musica un ragazzo con i capelli lunghi ha cominciato a chiacchierare con Frisco e David facendo le domande di rito: "Da dove venite?", "Come vi chiamate?" ecc. Era simpatico e li ha invitati a casa sua; ha detto che se non avevano dove dormire potevano stare da lui quanto volevano. La casa era molto grande, c'era un viavai di gente interessante e, Paolo, Mirella, Frisco, David, Leno e Paola ci sono rimasti per circa tre giorni, tre bei gorni. Poi, dopo i ringraziamenti, sono ripartiti.
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| Wild Way a Kassel |
A bordo della vecchia Ford stracarica hanno continuato a risalire la Germania fermandosi sia in cittadine estremamente pittoresche che in caotiche metropoli quali Hannover e Amburgo.
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| Hannover |
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| Nelle foreste tedesche |
Lasciata la Germania sono entrati in Danimarca dove hanno fatto tappa ad Aarhus; da qui si sono imbarcati, macchina compresa, per la Svezia. Dopo circa otto ore di traghetto i Wild Way sono entrati nel porto di Goteborg. Una volta sbarcati si sono diretti in centro e, seguendo le indicazioni, hanno trovato l'enorme palazzo occupato che cercavano. Mesi prima a Roma avevano conosciuto una ragazza svedese che viveva lì e li aveva invitati ad andarla a trovare. Ora erano in Svezia e ci sarebbero rimasti per almeno due settimane. La prossima meta sarebbe stata la Norvegia dove, ad Oslo, alcuni conoscenti li avrebbe ospitati.





















































