mercoledì 28 marzo 2012

22 marzo 1959, giorno eclatante

Pino ed io siamo stati fidanzati per circa sei mesi, volevamo sposarci già da subito ma abbbiamo dovuto aspettare un documento dai paesi dove avevo vissuto prima: i Paesi Bassi, L'Argentina e il Canada, che certificava che non mi ero sposata in quei posti. Eravamo molto sicuri del grande passo e molto innamorati. E così ci siamo sposati il 22 marzo 1959, nella chiesa dei Santi Pietro e Marcellino, all'Esquilino. Avevo la residenza in Via Ruggero Bonghi e questa chiesa era la mia parrocchia. Io ero dell'opinione di sposarci in Campidoglio perchè non appartenevo a nessuna religione ma Pino voleva assolutamente che ci sposassimo in chiesa. Non essendo cattolica ho avuto un permesso speciale per le nozze in chiesa e mi è stato chiesto di promettere che i nostri eventuali figli sarebbere stati battezzati. Il parrocco era molto gentile e in seguito siamo andati ogni tanto a salutarlo.
Vedo nel mio diario del 1959 che Pino ed io avevamo trovato un piccolo appartamento in Viale Angelico, vicino alla RAI di Via Asiago dove Pino lavorava allora. Il 4 marzo gli amici con i quali dividevo l'appartamento di Via Ruggero Bonghi hanno trasportato sulle loro macchine i miei averi al nuovo indirizzo. Tutti erano molto affettuosi, a Roma erano la mia famiglia. C'erano Nina e Shirley, Bert e Mike.
Il 22 al mattino Mike è venuto a prendermi con lo scooter a Viale Angelico insieme alla valigetta con dentro i vestiti miei e di Pino. Depositata la valigia al vecchio indirizzo abbiamo raggiunto Pino nella chiesa di San Giovanni dove, di li a poco avrebbe ricevuto la cresima. Dopo, a Via  Ruggero Bonghi, Pino si è fatto il bagno e come al solito ha fatto uscire l'acqua dalla vasca, un lago, che risate. Shirley è tornata a casa con bellissimi fiori e un graziossisimo bouquet da sposa. Nina ha preparato un buon pranzo. Dopo aver mangiato Pino ed io ci siamo cambiati e poi Bert ci ha scattato delle foto. Io avevo un vestito corto, bianco, di piquet con una cintura celeste e un cappottino celeste, disegnati da Tony, lo stilista sudafricano della casa di alta moda dove io lavoravo come mannequin. Pino e gli alri sono andati in chiesa a piedi, a me hanno portato in macchina. La chiesa era ancora addobbata per un matrimonio precedente.
Della cerimonia non mi ricordo molto ma sì che era bella e che il parrocco l'ha chiusa con le parole. "Si vede che vi amate molto e vi auguro che ogni giorno vi amiate di più." Il testimone di Pino era Giuseppe Colombi, il mio Bert Richner. Poi c'erano Mave e Allegra Grome, Walter Dorin, Silvana, la moglie di Giuseppe, Fortunato Pasqualino, Nina, Shirley, Mike Billingsley e un collega di Pino. Tornati a casa c'erano la torta, champagne e confetti. Abbiamo ballato. Verso le otto Pino ha chiesto a Mike dei soldi in prestito e gli sposi sono andati a cenare in un ristorante a Via Veneto.
E' stata una giornata splendida, magnifica.




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