Pino ed io siamo stati fidanzati per circa sei mesi, volevamo sposarci già da subito ma abbbiamo dovuto aspettare un documento dai paesi dove avevo vissuto prima: i Paesi Bassi, L'Argentina e il Canada, che certificava che non mi ero sposata in quei posti. Eravamo molto sicuri del grande passo e molto innamorati. E così ci siamo sposati il 22 marzo 1959, nella chiesa dei Santi Pietro e Marcellino, all'Esquilino. Avevo la residenza in Via Ruggero Bonghi e questa chiesa era la mia parrocchia. Io ero dell'opinione di sposarci in Campidoglio perchè non appartenevo a nessuna religione ma Pino voleva assolutamente che ci sposassimo in chiesa. Non essendo cattolica ho avuto un permesso speciale per le nozze in chiesa e mi è stato chiesto di promettere che i nostri eventuali figli sarebbere stati battezzati. Il parrocco era molto gentile e in seguito siamo andati ogni tanto a salutarlo.
Vedo nel mio diario del 1959 che Pino ed io avevamo trovato un piccolo appartamento in Viale Angelico, vicino alla RAI di Via Asiago dove Pino lavorava allora. Il 4 marzo gli amici con i quali dividevo l'appartamento di Via Ruggero Bonghi hanno trasportato sulle loro macchine i miei averi al nuovo indirizzo. Tutti erano molto affettuosi, a Roma erano la mia famiglia. C'erano Nina e Shirley, Bert e Mike.
Il 22 al mattino Mike è venuto a prendermi con lo scooter a Viale Angelico insieme alla valigetta con dentro i vestiti miei e di Pino. Depositata la valigia al vecchio indirizzo abbiamo raggiunto Pino nella chiesa di San Giovanni dove, di li a poco avrebbe ricevuto la cresima. Dopo, a Via Ruggero Bonghi, Pino si è fatto il bagno e come al solito ha fatto uscire l'acqua dalla vasca, un lago, che risate. Shirley è tornata a casa con bellissimi fiori e un graziossisimo bouquet da sposa. Nina ha preparato un buon pranzo. Dopo aver mangiato Pino ed io ci siamo cambiati e poi Bert ci ha scattato delle foto. Io avevo un vestito corto, bianco, di piquet con una cintura celeste e un cappottino celeste, disegnati da Tony, lo stilista sudafricano della casa di alta moda dove io lavoravo come mannequin. Pino e gli alri sono andati in chiesa a piedi, a me hanno portato in macchina. La chiesa era ancora addobbata per un matrimonio precedente.
Della cerimonia non mi ricordo molto ma sì che era bella e che il parrocco l'ha chiusa con le parole. "Si vede che vi amate molto e vi auguro che ogni giorno vi amiate di più." Il testimone di Pino era Giuseppe Colombi, il mio Bert Richner. Poi c'erano Mave e Allegra Grome, Walter Dorin, Silvana, la moglie di Giuseppe, Fortunato Pasqualino, Nina, Shirley, Mike Billingsley e un collega di Pino. Tornati a casa c'erano la torta, champagne e confetti. Abbiamo ballato. Verso le otto Pino ha chiesto a Mike dei soldi in prestito e gli sposi sono andati a cenare in un ristorante a Via Veneto.
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