giovedì 22 marzo 2012

Primavera 1968 - 4

Continuo la mia cronistoria del 1968.
Domenica 26 maggio Carlos è stato con noi per tutto il giorno. Abbiamo passato un bel pomeriggio al Pincio. C'era il teatro delle marionette. David e Jan hanno fatto tante corse. Pino portava Carlos in braccio, ogni tanto lo facevamo camminare, era contento. Durante la passeggiata abbiamo incontrato gli amici Giuliana e Gigi con i loro maschietti Marco e Massimo. Gigi ci ha portato a casa in macchina. Qualche giorno dopo noi quattro abbiamo cenato da loro.
Il giorno dopo Jan ha preso un brutto raffreddore. Il pediatra Dr. Fiordeponti ha diagnosticato: raffreddore asmatico, e ha prescritto delle medicine forti che l'hanno guarito in breve tempo ma l'hanno anche reso nervoso e irascibile tanto che lui e suo fratello litigavano in continuazione. Da impazzire. Ero sfinita. Pino è tornato dal lavoro alle 5 e mezza e ha voluto che uscissi un pò da sola per distrarmi. Sono andata al centro dove per caso ho incontrato Marjan e, dopo aver mangiato un gelato assieme, all'Upim ho comprato un pacchetto di chewing gum per i maschietti e per Jan anche un'arco con le frecce. Come ne era felice. David era carinissimo, non ha mai protestato le poche volte che rimaneva a mani vuote. Anzi, gioiva per Jan.
In cima a Via Teulada c'è una piccola traversa con alla fine un palazzetto rosso. Lì, all'ultimo piano, abitavano Stefano e Maria. Davanti a questa casa c'era una grande aia maltenuta dove razzolava una famiglia di galline. In codesto giardino a volte giocavano David e Jan con Stefano e Maria. Dai padroni delle galline, signor Alfredo e signora Genoveffa, che abitavano al primo piano del palazzo rosso, ogni tanto compravo delle uova fresche e se portavo del pane raffermo per le galline me ne regalavano un paio. Poichè il 4 giugno sul monte faceva troppo caldo ci siamo fermati in questo angolo rurale. Poi i quattro bambini li ho fatto abbeverare dal vinaio nel suo negozietto semplicissimo in quella stradetta, via Faravelli. Mescolava tra loro delle bibite per me imbevibili ma per i piccoli era una ghiottoneria: chinotto, gazzosa, aranciata.
L'8 giugno verso le 8 di sera sono arrivati dalla Svizzera l'amico d'infanzia di Pino, Pino de Maio con la moglie Jeannine, la mamma di Jeannine e il piccolo Jacques di qualche mese più piccolo di Jan. Ho preparato un bel minestrone. I tre maschietti erano vivacissimi. L'amico Peppino ha lavato i piatti. La casa non era grande ma nel soggiorno c'era una grande divano letto ad angolo, perciò anche sul divano poteva dormire una persona comodamente. I mattino dopo sono andati tutti al Vaticano lasciando a me i bambini. Ho preparato un abbondante pranzo che a tutti quanti è piaciuto molto. Jeannine mi ha dato poi una mano in cucina. Dopo la siesta sono ripartiti e io sono andata sul monte con David e Jan dove abbiamo incontrato il compagnetto di scuola di David, Dario con la mamma e il fratellino di 2 anni Claudio. Claudio amava essere portato da David, sulle spalle.
L'11 giugno è arrivato in anticipo un pacco per Jan dal Canada, per il suo compleanno. Un pacco pieno zeppo: oggetti, cose commestibili, ma anche due camicette e una giacca da Davy Crockett. Jan era così felicemente sorpreso e anche David che tornava da scuola perchè oma e opa avevano pensato pure a lui. David ha aiutato Jan a mettersi la nuova giacca e così vestito Jan ha pranzato e quel pomeriggio nel cinema non si è voluto togliere la giacca da Davy Crockett. Il film era "Il pianeta delle scimmie" con Charlton Heston.
Il 12 giugno abbiamo comprato maschere e pinne per i ragazzi e per Jan un fucile innocuo per la sua festa. A casa hanno giocato con il fucile, Jan ne era entusiasta. Giocavano in casa con le maschere sul viso. Amavano trasvestirsi. Credo che Flaminia abbia preso da loro.
Il giorno dopo era festivo: Corpus Domini. Al pomeriggio al CAR si siamo intrattenuti coi colleghi di Pino, Alberto Scafati che aveva con sè sua figlia Donatella e Adriana Retacchi che era accompagnata dal marito Franco e dalla loro bambina Chiara. Poi è venuta anche la signora Tassoni con i suoi tre maschietti e una giovane signora svedese col suo bambino Attilio che avevo conosciuto alcuni giorni prima.
E sono arrivata alla festa di Jan: 16 giugno, una domenica. Sono venuti tanti bambini: Marie Chantal, Marie Solange, Carlos, Alessandro, Eugenio, Edoardo, Sandrino, Marco, Andrea, Stefano, Maria, Dario e Claudio e si sono scatenati. Molti genitori sono rimasti. La pesca era un grande momento, la torta squisita. Di sera ci voleva del tempo prima che Jan dormisse.
Nei giorni che seguivano Jan non si stancava di giocare con il suo fucile, tant'è che David una sera mi ha detto: "Mamma, Jan ama il suo fucile." "No", disse Jan, "Non lo amo, mi piace, mica è la mia sposa."


David, Jan e Stefano

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