mercoledì 11 luglio 2012

Mary Wollstonecraft Shelley

Mary Wollstonecraft Godwin nacque a Somers Town, Londra, nel 1797, secondogenita di Mary Wollstonecraft, filosofa e promotrice dei diritti delle donne, antesignana del femminismo e primogenita del saggista e scrittore poetico William Godwin. Mary Wollstonecraft morì di setticemia dodici giorni dopo aver messo al mondo Mary che crebbe col padre William e la sorellastra più grande Fanny Imlay Godwin nata da una relazione della madre con Gilbert Imlay. Quando Mary aveva tre anni il padre si risposò con Mary Jane Clairmont, la sua vicina di casa che aveva due figli, Charles e Claire. Mary idolatrava suo padre, non le piaceva la matrigna.
Mary Godwin ricevette un'istruzione inusuale e avanzata per una ragazza del suo tempo. Ebbe infatti una governante, un tutore ed ebbe l'opportunità di leggere i manoscritti dei libri per bambini redatti dal padre sulla storia greca e romana. Nel 1811 Mary frequentò per un periodo di sei mesi un college di Ramsgate. All'età di quindici anni suo padre la descriveva come "straordinariamente audace, piuttosto imperiosa e attiva di mente. Il suo desiderio di conoscenza è grande e la sua perseveranza in tutto ciò che intraprende quasi invincibile."
Sebbene Mary avesse ricevuto poca istruzione formale, suo padre contribuì alla sua formazione anche in vari altri campi. Spesso portava i figli in viaggi di istruzione, dava loro libero accesso alla biblioteca di casa e li faceva assistere alle visite di amici intellettuali.
Nel maggio del 1814, Mary, fra due viaggi in Scozia, incontrò Percy Shelley, discepolo del padre. Si innamorarono e in luglio fuggirono in Francia. Si sposarono nel 1816 dopo che la prima moglie di Percy si suicidò.
Nel 1817 venne pubblicato il libro scritto da Mary e Percy "Storia di un viaggio di sei settimane".
Nel 1818 gli Shelley si trasferiscono in Italia. La permanenza, nonostante la morte dei loro piccoli Clara Everina e William,  sarà molto produttiva dal punto di vista intellettuale e creativo. In quel periodo Mary scrive la novella semi autobiogafica "Matilda", il romanzo storico "Valperga" e le opere teatrali "Proserpino" e "Mida". L'Italia, malgrado le perdite personali, diventò per Mary "un paese nel quale la memoria viene dipinta come il paradiso." Napoli, dove vissero per un breve tempo incontrando molte difficoltà, la dipinse come un "paradiso abitato da demoni".
Dei quattro bambini che Mary Shelly ha dato alla luce solo Percy Florence (nato a Firenze il 12 novembre del 1819) sopravvisse ai genitori, gli altri morirono in tenera età. Mary serbò il ricordo dei propri figli sino alla fine della propria vita. Conservava nella sua scrivania le ciocche dei loro capelli.
L'8 giugno 1822 Shelley affogò durante una tempesta al largo di La Spezia.
Nel 1823 Mary ed il piccolo Percy Florence lasciarono Genova per tornare in Inghilterra, dove Mary si dedicò  al figlio e alla scrittura. Scriveva articoli, romanzi, le voci di enciclopedie, racconti e recensioni. L'ultimo suo lavoro "A zonzo per la Germania e per l'Italia" ripercorre i viaggi compiuti tra il 1840 e il 1843 di Mary e suo figlio.
Il 22 giugno del 1848 Percy Florence si sposò con Jane Gibson. Adottarono una bambina: Bessie Florence Gibson (probabile figlia del fratello di Jane). Mary Shelley visse con loro felicemente, accompagnandoli nei loro viaggi all'estero, finchè morì all'età  di 53 anni (probabilmente per un tumore al cervello). E' sepolta nel cimitero di St.Peters, Bournemouth, accanto ai genitori. 
Autrice di vari romanzi, diverrà famosa soprattuto per "Frankenstein o il Prometeo moderno", il suo primo libro scritto nel 1818 e nato quasi per gioco, ossia quando Byron, durante un piovoso soggiorno estivo con gli Shelley e l'amico John William Polidori a Ginevra, suggerì che ciascuno di loro scrivesse un racconto dell'orrore, racconto che poi ognuno avrebbe letto agli altri come passatempo serale. Shelley compose un'opera breve intitolata "The Assasins", Byron scrisse il racconto "The Burial" (che poi venne pubblicato nel 1819 con il titolo "A Fragment"). Mentre Polidori creò la romantica figura di un vampiro affascinante e misterioso con il romanzo breve "The Vampire". Mary scrisse invece Frankenstein dopo averlo sognato in un terribile incubo. Iniziò a scrivere il libro quando aveva 18 anni e aveva 21 anni quando fu pubblicato. Mentre scriveva
"Frankenstein" aveva appena perduto un bambino e aveva da badare ad un piccolo di sei mesi.

Nessun commento:

Posta un commento