lunedì 29 luglio 2013

Intorno all'albero di maggio nella scuola steineriana

Questo 17 maggio nella scuola steineriana si è festeggiato il giorno delle Pentecoste. L'anno scorso era una bellissima giornata calda e c'era anche David ad Haarlem che ha scattato tante foto bellissime. Questa volta faceva 3° di notte e 12° di giorno con ogni tanto un pò di pioggia. Per l'occasione i bambini sono andati a scuola vestiti di bianco ma indossando sopra qualcosa di caldo. I genitori ed altri parenti hanno raggiunto i bambini verso le 11 nel grande cortile della scuola. Abbiamo assistito alla danza degli alunni della scuola elementare intorno all'albero di maggio. Si cominciava con la prima classe. Ogni bambino teneva in mano un lungo nastro che scendeva dall'albero. I nastri venivano intrecciati in un bel disegno. Più si andava avanti con le classi, più il disegno diventava complicato. Livia frequenta la seconda classe.
C'era l'orchestrina formata dagli insegnanti e tutti, bambini e adulti, cantavano canzoni sulla natura che si risveglia, sul danzare intorno all'albero di maggio con i suoi nastri color dell'arcobaleno, di uccelli che covano le loro uova, di rami fioriti: l'allegro mese di maggio. Finita la danza, alcuni bambini, uno alla volta, declamavano una frase toccante. Venivano liberati dei colombi che volavano via a cerchi nel cielo. Poi su un lungo tavolo i bambini si potevano servire di tanti dolcetti.
I piccoli dell'asilo, teneri teneri, e che erano seduti per terra, sono rimasti poco a guardare, faceva troppo freddo. Tanto che quando siamo entrati un attimo dentro la scuola mi sono appoggiata al termosifone ed altri hanno seguito il mio esempio. I bambini dell'asilo hanno poi fatto un giro nel parco adiacente alla scuola, camminando in fila per due con in testa fiori di carta colorata. In capo al corteo c'era la coppia più grande che rappresentava gli sposi che collegano la terra e il cielo. E' stata una festa commovente e tutto il tempo non ha piovuto.
Ho guardato su Internet per saperne di più sull'albero di maggio. Trascrivo qui una parte di quello che ho trovato.
L'albero di maggio non è un fenomeno dei tempi recenti. L'uomo già nell'antichità vedeva nell'albero il simbolo della vita e delle sue leggi. Le sue radici nascondono i segreti della profondità, i suoi rami si stendono verso il cielo. Per l'uomo c'era sempre una connessione tra gli dei e gli alberi.
Gli alberi donano all'uomo ossigeno per respirare e i loro frutti e foglie contengono potere curativo e regalano ombra e bellezza.
Senza legno non ci sarebbe stata un'evoluzione. Tutto questo l'uomo lo sapeva già nel 72° secolo avanti Cristo, come dimostra il detto giunto fino a noi del cinese Kuan Chung: "Pianifichi un anno in avanti, semini del grano: Pianifichi un secolo in avanti, pianti un albero."
Per i popoli d'Egitto, dell'India, di Giava, per i Greci, i Celti e i Nordici l'albero ha giocato un ruolo importante nei riti di fertilità.
Gli indiani Omaha e Ceiba ballavano intorno al loro Albero Sacro, l'Albero Madre dell'umanità.
Per i Germani gli alberi erano sacri. Secondo loro in ogni albero abitava un'anima che influenzava la crescità e la fertilità. Per loro il 1° maggio era un giorno festivo molto importante: quel giorno si sposavano la dea materna Freya e il dio celeste Wodan.
I Romani dedicarono il mese di maggio alla dea della fertilità e della crescità. Il suo nome era Maia e veniva celebrata il 1° maggio. Come simbolo della sua dignità si ballava intorno ad alberi appositi.
Con la cristianizzazione molte usanze sono state eliminate. Niente era più sacro, solo il dio dei cristiani. Non si è riuscito però a estirpare tutti i riti pagani e molti di essi continuano ad esistere. Oppure sono stati oscurati sovraponendoci feste cristiane.
L'autorità del concilio di Arles nel 314 condannava la venerazione dell'albero. Esigeva che questo culto per loro sacrilego smettesse di esistere. E così è cominciata la distruzione dei boschi sacri.
Nostradamus diceva: "Ogni essere umano è imparentato ad un albero. Soltanto attraverso il contatto con il suo albero può essere felice.
Gli alberi abitano questa terra da almeno 400 milioni di anni.





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