martedì 16 luglio 2013

Roma , 7 - 14 luglio 2013

Con gioia li aspettavo e il 7 luglio sono arrivati dall'Olanda Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia. Da subito la casa si è riempita di vivacità e calore. I giocattoli nella cassapanca sono stato riscoperti e in no-time hanno preso possesso di tutta la casa. Per cena avevo preparato sugo alla melanzana e zucchina. Flaminia: "E' buonissimo questo sugo nonna." E qualche giorno dopo mangiando l'insalata di patate, zucchine e pomidoro con a fianco la mozzarella ha detto: "Nonna è squisito quello che hai preparato." Anche Livia mangiava con gusto mentre i nipotini di Laura che quel giorno passavano da noi non volevano neanche assaggiare e hanno mangiato pasta e pane. Quella mattina Laura ha fatto giocare i quattro bambini sulla terrazza condominiale: hanno sguazzato nella piscinetta gonfiabile e poi hanno anche disegnato con i gessetti sul pavimento. Nel pomeriggio si è presentato come di consueto il temporale e quindi i bambini hanno disegnato in cucina, hanno visto un film sul computer e hanno giocato energicamente. Laura si è intrattenuta molto con i quattri discoli. Quando è venuto il papà a prenderli, Antonio e Ludovica hanno chiesto con ansia: "Quando possiamo tornare?"
Il giorno dopo è stata organizzata una cena con gli amici del palazzo sulla terrazza condominiale, ma di nuovo si è fatto vivo il temporale pomeridiano. L'amica Flavia, ospitale come sempre, ha aperto le sue porte e, ad un lungo tavolo della sua sala da  pranzo, abbiamo consumato in allegria una buona cena alla quale abbiamo contribuito tutti. Sigrid alla fine mi ha detto: spero che le bambine crescendo si ricorderanno dei momenti belli come questi. I due maschietti Lapo e Theo e le femminucce Livia e Flaminia si sono ignorati del tutto. Dicevano gli adulti: "Fra qualche anno vedrete come si cercheranno."
Purtroppo la piscina al Colle Oppio, in mezzo ai pini, quest'estate non viene aperta. Sigrid ha fatto un' indagine su Google e si è segnata una lista di piscine all'aperto sparse per Roma. Io, prima che arrivassero dall'Olanda, una mattina sono andata in avanscoperta per vederne una: "Le Mura" nel quartiere Tuscolano. Con un solo mezzo, bus 16, ci sono arrivata in mezz'ora. Mi è sembrato che avesse un certo fascino, incastrata com'è nel verde e nello scenario offerto dagli storici archi dell'acquadotto Felice. Il personale è molto gentile e piscina e spogliatoi molto puliti. Bei campi da tennis. Sigrid, Kevin e le bambine ci hanno passato delle ore belle. Alla fine le bimbe a malavoglia uscivano dall'acqua. Su un praticello ci si poteva sdraiare sugli asciugamani. C'erano ombrelloni a disposizione.
A casa le bambine erano sempre molto indaffarate con i loro giocattoli, a vedere films in DVD sul computer, a trasvestirsi e a ballare con un cappello in testa e ad ascoltare le solite storie inverosimili dello zio David.
Una mattina è venuta Flaminia con me al mercato. Teneva quasi sempre lei la cagnolina Seila al guinzaglio.
Alle bancarelle dove mi rifornivo di frutta, verdura, pane, olive etc. le facevano dei complimenti, dicendo com'era carina e che begli occhi che aveva. Tornando a casa, tenendo la mia mano, Flaminia mi ha detto con meraviglia: "Nonna, tutti mi dicevano che sono bella." Non è abituata a tanta attenzione, in Olanda è una rarità se qualcuno ti fa un complimento. Io le ho risposto: "Nonna ha delle belle nipotine."
Sabato scorso sono andati con una macchina in noleggio all'Agriturismo in Toscana che conoscono già da un paio di anni. Il cane Maya li aspettava e le bambine erano felici di rivederla.
Io ho ordinato e pulito per casa e di sera sono andata con l'amica Flavia a sentire due cori nella chiesa di Santa Maria in Campitelli. Il primo coro, Ragavim Choir, era di Tel Aviv e cantava gospels e canti israeliani bellissimi. Il secondo coro, Soul Singers è di Roma, ci canta la mia amica Simona. Anche questo coro aveva un repertorio misto. I Soul Singers erano anche loro molto bravi. Più spettacolari. Quella sera ero più propensa al modo intimo di cantare del Ragavim Choir. Ci siamo salutate con Simona. Si era fatto molto tardi.
Siamo tornate a casa a piedi, una bella camminata intorno all'Altare della Patria (I miei amici americani nel 1957 lo chiamavano già allora "La Macchina da Scrivere"). Come è bella questa parte di Roma. Ancora di più con il tempo estivo e nostalgico. 
Da Jan ho ricevuto una mail con una foto che ha scattato in una strada di New York. Un cartello, in forma di haiku, consiglia di essere prudenti per la strada.

Ludovica, Antonio, Flaminia e Livia.




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