venerdì 15 aprile 2011

1974 - Decima e ultima parte del Viaggio in Olanda VI

Il 23 luglio è venuto a trovarci un amico di Pino, Giovanni, che abitava ad Amsterdam. Ci ha accompagnato in piscina e mentre Pino si intratteneva con lui io scrivevo la mia lettera settimanale. Abbiamo pranzato insieme sopra De Bijenkorf, un grande magazzino tipo la Rinascente. Da lassù avevamo una bella vista della città. Dopo aver girolonzolato per le strade di Amsterdam, una cosa che non annoia mai, siamo andati con Giovanni nel suo quartiere nelle vicinanze del Erasmus Park. Giovanni è andato a casa sua per cucinare e nel parco David e Jan hanno trovato subito con chi giocare a pallone. Pino, Sigrid ed io ci siamo sdraiati nell'erba. Verso le sette si cenava, e molto bene. Giovanni è un bravo cuoco. Alla tv abbiamo visto il film "Nel segno della croce" che si svolgeva al tempo di Nerone.
E il 24 l'ultima mezza giornata ad Amsterdam. La signorina Sondaal ci è venuta a salutare, per i bambini aveva dei biscottini per il viaggio. Abbiamo scritto due parole nel suo libro degli ospiti, di David ha incollato un disegno. Un pò di cose da sbrigare in città, poi si mangiava un boccone sopra de Bijenkorf, si salutavano i due giovani Hans e con un taxi alla stazione. Alle 4.10 partiva il treno. A Oberhausen c'era da cambiare treno.
A Dusseldorf è entrata nel nostro vagone una ragazza tedesca, Dagmar. Alle 10.30 tutti in cuccetta. I ragazzi dormivano subito. Alla mattina presto Jan si è messo al finestrino, voleva vedere la Svizzera. La sera prima era ansioso di vedere il Reno. Il riscaldamento era acceso. Alle 7.30 abbiamo fatto colazione al sacco. A Milano di  nuovo cambiare treno. A Bologna scendeva Dagmar, c'era il suo ragazzo italiano che l'aspettava. Diventava sempre più caldo e ci siamo levati  le canottiere e le maglie. Da Bologna a Roma il tragitto era interminabile. Siamo arrivati a Roma alle 16.30. Un taxi e alle 5 a casa. Nel cortile sotto casa c'erano gli amichetti Carlo e Enrico ed arrivavano subito altri bambini, tutti contenti che David, Jan e Sigrid fossero tornati.
Quanti giorni belli e movimentati abbiamo passato in Olanda! Che coraggio di affrontare un viaggio così lungo in treno. E Sigrid così piccola è stata incredibilmente brava. Però ce la siamo goduta questa vacanza tutti insieme.
Dopodomani parto con l'aereo per l' Olanda e mi sembra inverosimile di vedere, dopo solo due ore di viaggio Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia. Che gioia!
Il mio diario del 1974 lo finisco di trascrivere quando torno a Roma, fra due mesi.

1974 - Nona parte - Viaggio in Olanda V- Volendam

Marken

Volendam

Durante le nostre camminate cittadine abbiamo scoperto un'altra piscina e ci siamo andati il giorno dopo, il 20 luglio. Il nostro trio si è sfogato come al solito, giocando, nuotando e tuffandosi. Poi nella Kalverstraat Sigrid si è scelto un paio di zoccoli svedesi verdi. Al pomeriggio, nell' Oosterpark, David e Jan hanno giocato a pallone con dei ragazzi di lingua spagnola. Nel mentre Sigrid si divertiva nell'angolo giochi, era brava a girare intorno a delle barre di ferro. Dopo aver cenato in un eethuisje (trattoria) ci siamo avviati con un autobus verso un quartiere distante e abbiamo passato una serata molto gradevole a casa di Ans, un'amica della nostra amica Lili di Roma. I ragazzi ascoltavano dischi assieme alla figlia tredicenne Barbara e due suoi amici. Il cane Bobby ed i due bei gatti Cesar e Mitrus accettavano volentieri le carezze.
Il 21 abbiamo preso un treno per Castricum, una cittadina sul mare. Riposandoci ogni tanto abbiamo fatto una camminata di 12 chilometri attraverso le dune. C'erano le indicazioni da seguire: si poteva anche scegliere un tragitto più lungo. Sigrid, cinque anni, era bravissima! Alla fine del percorso c'era un allegro ristorante con tanti tavoli e sedie all'aperto. Ci veniva offerta una enorme frittella-pannekoek, col biglietto del treno: un'iniziativa delle ferrovie olandesi. Poi un bus ci ha portato al mare, ma mentre tra le dune faceva caldo qui faceva troppo freddo per entrare in acqua. I figli hanno bagnato solo i piedi  e hanno giocato nella sabbia. Un bus per Castricum e poi un treno per Amsterdam. In albergo Pino e Jan hanno preparato spaghetti alla boscaiola e i due giovani albergatori, che si chiamavano tutti e due Hans, se li sono gustati anche loro.
Il 22 abbiamo preso un grande autobus per Monnickendam. Il biglietto era valido per tutta la giornata e vedo nel mio diario che il prezzo era veramente basso; 8 fiorini a persona e Jan e Sigrid metà prezzo. Da Monnickendam siamo andati con la nave a Marken con le sue caratteristiche case di legno. Abbiamo mangiato i nostri panini su un prato dove alcune anatre mangiavano dalle mani di David, e Jan e Sigrid imboccavano un paio di capre. C'era molto vento. Dopo una bella bibita calda in un bar di nuovo in nave. Volendam era piena di turisti. Un fotografo nel suo studio ha scattato una foto di David, Jan e Sigrid che indossavano i tipici costumi del posto. Abbiamo avuto il permesso di fotografare anche noi i nostri figli, fuori per strada. I turisti che passavano pensavano di trovarsi davanti a dei veri Volendammesi e scattavano foto. Pino ed io guardavamo a distanza, divertiti. Poi abbiamo comprato per Sigrid un costume autentico che si è tenuto addosso per il resto del viaggio, attirando gli sguardi. Su un ponte un tedesco le scattava delle foto. A Edam abbiamo cenato benissimo in una trattoria. Tornati ad Amsterdam Sigrid era imbarazzata per gli sguardi di ammirazione. Stava un amore.

giovedì 14 aprile 2011

1974 - Ottava parte - Viaggio in Olanda IV - Meppel-Alkmaar

Il 15 luglio abbiamo visitato la casa di Anna Frank e quel giorno ce la siamo presa con tranquillità. La sera, dopo aver comprato il necessario, Pino con l'aiuto di Jan ha preparato nella cucina dell'alberghetto una spaghettata all'amitriciana per noi cinque e per i due giovani simpatici proprietari con i quali c'era una bella intesa. E' stata una serata originale e divertente. Pino sapeva conversare bene in inglese (anche in francese, e se la cavava bene persino col tedesco: era portato per le lingue).
Il giorno dopo siamo andati col treno a Meppel dove tante (zia) Jo, una delle sorelle di mio padre, ci aspettava con un gustoso pranzo. Tante Jo era l'unica zia con la quale ero in contatto, perchè il caso volle che una volta che sono andata a trovare i miei in Canada, ci fosse anche lei, in visita alla figlia Peta e alla sua famiglia. Un giorno intero l'ha passato con suo fratello e con sua cognata, (i miei genitori) e con me. Da allora abbiamo cominciato a scriverci  regolarmente. Nel 1975 è stata per un mese da noi a Roma.
Dopo pranzo i ragazzi si sono avviati ad un parco non lontano dove hanno giocato a pallone con dei giovani del posto (alla sera il commento di David e Jan era che i ragazzi olandesi sono molto simpatici). Intanto erano venute l'altra figlia di tante Jo, Janny, e la sua bambina Jolanda, perciò Pino è andato in bicicletta a prendere i suoi maschietti al parco. Janny in macchina ci ha portato a vedere gli "hunnebedden". Un hunnebed o dolmen è una tomba preistorica megalitica fatta di enormi sassi ammucchiati. Lungo la strada c'erano tante belle fattorie. Dopo una cena a base di pane accompagnato da tante cose sfiziose di nuovo in treno e alle dieci in albergo.

Dolmen
Il 17 luglio in una piscina dietro il Rijksmuseum. Pino ed io, comodamente seduti, guardavamo da un balcone i ragazzi che si divertivano un mondo a tuffarsi da un alto trampolino e andando giù da uno scivolo. Quando Sigrid  è saltata nell'acqua profonda il guardiano vedendola piccola ha fischiato facendola uscire. Io da sopra gli ho detto che Sigrid aveva il diploma e sapeva nuotare in diversi stili. Ha voluto vedere Sigrid in azione e poi ha fatto un cenno "OK". Nel pomeriggio David e Jan hanno trovato con chi giocare a pallone nel Vondelpark, mentre Sigrid giocava nella sabbia.
Il 17 luglio: il mercato delle pulci. Per tanto tempo i ragazzi hanno ripetuto le parole di un venditore che per terra esponeva varie piccole cose: "Kopen, kopen, alles één gulden." (comprare, comprare, tutto un fiorino). Pino che aveva la passione dei cavalli ha comprato un carro trainato da un cavallo, tutto in metallo, e pesante. Come era vivace quel mercato così impregnato di tanti odori di cibarie che venivano preparate diretttamente sulle bancarelle. Di sera abbiamo cenato dalla signorina Sondaal. Pino e Jan avevano pensato alle spese e insieme hanno cucinato un buon piatto di pasta. Tutti sereni e contenti. L'unico neo era che sul tappeto bianco è caduto un pò di pasta col condimento rosso. Tutti a pulire.
Non poteva mancare una gita ad Alkmaar dove ogni venerdì si svolge il mercato dei formaggi, un evento molto folcloristico, un'attrazione turistica. Come in tutte le città d'Olanda anche qui tanti canali. Ad un mercatino dell'artigianato Sigrid ed io ci siamo comprate un braccialetto.

1974 - Settima parte - Viaggio in Olanda III - L'Aia

Il 12 luglio siamo andati all'Artis, il giardino zoologico. Da bambina ci sono andata con la classe della mia scuola in una gita scolastica e l'ho visitato anche con i miei genitori e fratelli. Me lo ricordavo diverso. Allora i visitatori venivano salutati da tanti bei pappagalli in fila in un lungo viale. Mi ha fatto una tale  impressione che ancora adesso ho quest' immagine in mente.

Parlando di pappagalli, il giorno dopo l'Artis la signorina Sondaal ci ha invitato per un tè a casa sua e poi ci ha fatto conoscere una piccola chiesa nascosta in mezzo a case, negozi e insegne pubblicitarie nella frequentatissima Kalverstraat. Il nome di questa chiesetta è Santi Pietro e Paolo ma è soprannominata De Papegaai, Il Pappagallo. Sopra la sua facciata c'è un'immagine di un pappagallo e una statua di San Giuseppe. Alla porta è fissato un grande cartello che reca la scritta: "Un quarto d'ora per Dio", invitando la gente ad entrare e ad abbandonare per un attimo il caos di fuori. Questa chiesa-rifugio è stata costruita intorno al 1700, quando non tutte le religioni erano tollerate, e probabilmente dentro il giardino di un commerciante di uccelli esotici.
Il 14 luglio abiamo preso due treni ed un pullman per andare a Zoetermeer, una piccola città non lontano dall'Aia. Ci abita Anneke, al dodicesimo piano di un moderno palazzo. Abbiamo pranzato da lei e dopo, mentre Anneke ed io chiaccheravamo (avevamo tanti arretrati)  Pino, in balcone, si godeva l'ampia veduta seduto su di una comoda sedia, Sigrid disegnava vicino a lui e David e Jan hanno preso l'ascensore per scendere a giocare a calcio su un grande prato con dei ragazzi che avevano intravisto da sopra. Alle ore 16 Anneke ci ha accompagnato ad un pullman che ci ha portato a Den Haag - L'Aia. Abbiamo girovagato per il centro di questa elegante città e le nostre gambe ci hanno portato al Binnenhof (Corte Interna) un agglomerato di edifici che è da secoli il centro della politica neerlandese e sede del Parlamento olandese. E qui è successa una cosa buffa. Noi non ce n'eravamo accorti ma Pino ha messo il piede sopra la popò di un cane. Faceva di tutto per pulire la sua scarpa raschiandola per terra, sbattendo il piede forte, quasi saltando; infine bagnando la scarpa sotto una fontanella. Mentre era del tutto assorto nell'operazione pulitura è arrivato un pullman pieno di turisti. Turisti italiani, le donne vestite di nero, gli uomini con pantaloncini corti, scarpe da passeggio e calzini corti neri. Tutto ciò faceva supporre che venissero da qualche paesino sperduto. Hanno riconosciuto Pino e si davano di gomito, felici di vedere una faccia conosciuta. Noi, un pò imbarazzati, vedevamo la comicità della scena ma loro si mostravano solo compiaciuti di incontrare, lontano da casa, un personaggio che quasi ogni sera faceva loro compagnia dallo schermo del televisore.
Un tram ci ha portato, passando vicino al Palazzo della Pace, a Scheveningen, città balneare sul Mare del Nord. In spiaggia faceva freddo e c'era un forte vento. Pino e figli hanno camminato sul lungo "pier", il molo, per vedere da vicino le onde indomite di questo mare nordico. Io mi sono trovato un posticino al riparo dal vento. Poi un tram, il treno e alle 10 in albergo.

martedì 12 aprile 2011

1974 - Sesta parte - Viaggio in Olanda II - Haarlem


L'11 luglio abbiamo preso il treno per Haarlem e tutto il giorno  siamo stati in questa città dove io sono cresciuta e dove sono andata a scuola. Abbiamo camminato per i bel parco Bolwerk fiancheggiato dal canale Singel che finisce nel fiume Spaarne, un fiume navigabile con dei ponti levatoi. Ogni inverno i miei fratelli ed io pattinavamo sul Singel e se l'inverno era molto rigido anche sullo Spaarne. Si imparava a farlo sin da molto piccoli. Si vedevano bambini che durante i primi "passi" sui pattini per non cadere con le mani spingevano una sedia davanti a se. Sul ghiaccio c'era qualche bancarella con panchine dove si poteva consumare una cioccolata calda, latte caldo con anice e zuppa di piselli. Il mondo era molto semplice, si era felici con poco. Pattinare era un grande divertimento, si aspettava con ansia che per radio dicessero che il ghiaccio sui fiumi e canali era solido abbastanza per potercisi  avventurare. Da diversi anni quasi non si pattina più perchè d'inverno la temperatura non si abbassa più a  sufficienza. Ho fatto vedere le mie belle scuole e le case dove ho abitato. Abbiamo traslocato molte volte. Da adulta ho chiesto una volta a mia madre il perchè e lei mi rispondeva che ci spostavamo dove l'affitto era più abbordabile. Anche allora c'era una crisi ed eravamo poveri, come tutti intorno a noi. Noi bambini eravamo felici, c'era l'affetto dei genitori, una casa accogliente, si leggeva molto. La scuola finiva alle quattro e dopo si giocava fuori con i bambini del quartiere, non c'era traffico come adesso. Si andava in bicicleta in piscina o al mare. Non sentivamo la mancanza di niente.
Ho cercato e trovato, dopo 24 anni, la casa di uno zio, c'era la targa col suo nome sulla porta, ma non era in casa. I vicini ci hanno detto che lui e la moglie erano andati in vacanza in Frisia.
La piazza centrale, De Grote Markt, è bellissima e davanti al palazzo municipale ci sono tante belle piante. Come anche sui ponti. In una strada convergente Jan si è comprato, in un negozio di articoli sportivi, in saldo, un pantoloncino, un maglione e dei calzettoni, tutto di colore arancione. Della misura di David non c'era niente.
Per pranzo abbiamo mangiato dei bei panini freschi seduti in una piazza. Di sera dopo aver camminato per ore e ore abbiamo cenato in un ristorante italiano, chi pizza, chi spaghetti, chi lasagne. Un bus per la stazione, il treno e alle nove in albergo ad Amsterdam. Chi avrebbe mai pensato che quella piccola Sigrid camminatrice si sarebbe poi sposata con un olandese, che si sarebbero stabiliti a Haarlem  e che avrei avuto due nipotine adorabili bilingue.


1974 - quinta parte - Viaggio in Olanda I


Het IJ

Il 6 luglio siamo partiti per l'Olanda. Allora non c'era l'abitudine che abbiamo adesso di viaggiare in aereo. Si prendeva più spesso il treno. Ed era un lunghissimo viaggio. Si partiva alle 4.25 del pomeriggio, con un'ora di ritardo. Faceva un caldo tremendo nel vagone. Portavamo i panini. La prima fermata era Firenze. A Bologna venivano preparate le cuccette. Alle 4 di mattina bisognava alzarci e spostarci perchè il vagone letto veniva staccato. Non c'erano posti a sedere, solo nel corridoio. Il tempo passava lentamente. Si chiaccherava con gli altri passeggeri. Basilea, Karlsruhe, Dusseldorf. Alle 13,30 al confine di Emmerich. Dopodichè il treno si fermava ad ogni stazione. Dopo il Belgio si entrava in Olanda e si vedeva il cambiamento del paesaggio e delle case. Pino e i ragazzi guardavano con euforia dal finestrino esclamando "che bello che bello!" Si attraversava il Brabante e, dopo Utrecht, ecco Amsterdam. Erano le 15.45. Alla stazione ci aspettava con un mazzetto di roselline rosse una cara amica, una suora laica che conoscevamo da Roma, la signorina Sondaal. Col taxi al piccolo albergo al Prinsengracht che la nostra amica aveva prenotato per noi. Tutto era così bello, la città e l'alberghetto, tutto. Anche per me era una novità, osservando questo nuovo mondo attraverso gli occhi meravigliati di marito e figli. Siamo andati poi con la signorina Sondaal da amici suoi che vivevano in una bella casa lungo il canale "Keizersgracht", per vedere la partita di calcio Germania - Olanda, finale del campionato del mondo. Vinceva la Germania. Tutti erano tanto dispiaciuti. Dietro la casa c'era un bel giardino che non si vedeva dalla strada. Dopo aver mangiato qualcosa in qualche parte ci siamo infilati a letto stanchi morti e ci siamo addormentati all'istante.
La colazione al mattino era abbondante e squisita con tanto companatico. Questa prima giornata abbiamo esplorato il centro di Amsterdam. Seduti sui gradini del Rokin abbiamo mangiato delle patatine fritte con mayonnaise, una leccornia come non si trova altrove. Con gli occhi pieni di meraviglia abbiamo fatto una gita in battello per i canali e Het IJ (un ampio fiume).
Dovrei essere più breve nel raccontare le nostre peripezie in Olanda. Però rileggendo il mio diario rivivo ogni momento, e ogni pagina contiene un piccolo, minimo riassunto che fa rigustare le sensazioni di allora e mi risulta difficile non rievocarle. Continuo questo post e come viene viene.
Nel Vondelpark, il giorno dopo, alle 10.30 c'erano tanti hippies che dormivano ancora nel loro sacco a pelo.
Sigrid giocava con tanti bambini in un grande contenitore pieno di sabbia di spiaggia. E' andata via a malincuore. Ci siamo rifocillati nel ristorante che aveva la vista sul campo di calcio dell'Ajax. Jan poi è sceso nel campo. Un piccolo fan dell'Ajax. La cena in un ristorante cinese era più che abbondante.
Una nuova giornata, il 10 luglio. Visita al Rijksmuseum. Abbiamo visto lavori di Frans Hals, Jan Steen, van Averink, Rembrandt: de Nachtwacht - la Ronda di Notte ecc. Bellissimo tutto. Mangiato nel ristorante del museo. In una sala i figli hanno disegnato con il materiale messo a disposizione dal museo. Non se ne volevano più andare. Gentilezza dappertutto. Col tram fino a Oosterpark dove David e Jan hanno giocato a calcio con dei ragazzi bianchi e di colore. Pino godeva guardando lo spettacolo. In quell'epoca in Italia non c'era ancora un'umanità di tanti colori. Dopo la cena in una piccola trattoria abbiamo incontrato alla stazione la mia carissima amica Anneke. Ci conosciamo dall'Argentina dove tutte e due lavoravamo nella Banco Olandès Unido di Buonos Aires e siamo sempre rimaste in contatto. Che gioia rivedersi dopo tanti anni.

lunedì 11 aprile 2011

1974 - Quarta parte

C.A.R.

Il 25 maggio i nostri conoscenti indonesiani, i Nauman, che lavoravano all'ambasciata olandese, hanno preparato in nostro onore un pranzo tipico del loro paese che si chiama "rijsttafel". Io già lo conoscevo ma per Pino e i ragazzi era una novità. Ci siamo leccati i baffi.
 Il 5 giugno siamo andati tutti insieme alla scuola d'arte di Via di San Giacomo. I migliori lavori degli alunni venivano esposti. Il direttore ci ha detto che il quadro di David piaceva molto. Dopo la mostra per tanti anni è stato attaccato ad una parete della nostra casa. Adesso non c'è più. Col trasloco di due anni fa essendo questo appartamento molto più piccolo di quello precedente, il primo grande quadro di David tredicenne è finito, insieme a tanti altri quadri e oggetti, al Mercatino dell'usato. E' stato lui a volersene disfare.
 Il 6 giugno, nel pomeriggio, c'era l'assegnazione dei premi agli alunni del nuoto delle Fiamme Oro. Jan veniva fotografato con la sua coppa. Noi genitori naturalmente eravamo orgogliosi. Dopo, nella nostra strada, amici e vicini di casa intorno a Jan per ammirare il trofeo, testimonianza del primo premio.
L'11 giugno all'inaugurazione della mostra di un amico: Antonio Passa, e subito dopo un concerto d'organo di Wijnand van de Pol in una chiesetta in Piazza Poli, a seguire un piccolo ricevimento, il tutto organizzato dall'Associazione Italo-Neerlandese. Tanta gente.
Il 12 giugno comincia la lunga vacanza estiva, solo che David ha gli esami di terza media. Jan compie gli anni il 16 giugno, quell'anno l'abbiamo festeggiato il 18 perchè solo quel giorno tutti gli amici erano disponibili. Con l'aiuto di Jan e Sigrid ho preparato due dolci e con loro sono poi andata a comprare una torta da Antonini in Via Sabotino. Con Jan ho preparato tanti sandwiches. Alle 4.30 sono arrivati gli amici Ugo, Paolo, Federico, Alberto, Enrico e Roberto. Con regali e fame. Mentre i bambini giocavano animatamente io scrivevo a macchina, ai miei in Canada, la lettera settimanale. Alle 7 venivano le mamme che rimanevano fino alle 8.30. Era molto gradevole passare un pò di tempo con queste genitrici, tutte simpatiche. Avevo pronto per loro anche del tè freddo. E così Jan era un ragazzino di dieci anni.
Era arrivata l'estate e quando era possibile andavamo al CAR (Circolo Aziendale Rai). David continuava con gli esami e il penthlaton e ci raggiungeva in bicicletta. Tanti amici e conoscenti che, ogni estate ritrovavamo lì. Sigrid si tuffava in piscina con i fratelli e poi con gli amichetti stava in acqua per ore, non si stancava mai. Dopo i nostri panini con un gruppetto di bambine giocava intensamente con le Barbie e i Ken. Ho cucito a mano e fatto a maglia diversi vestiti per le bambole di Sigrid e oma (nonna) dal Canada mandava dei vestitini fatti da una signora che conosceva attraverso un'inserzione letta nel giornale locale.
Il 24 era la festa del CAR. Ho scritto solo che nel pomeriggio c'era un teatrino dei burattini, un'esibizione di bambine sui pattine a rotelle, gare sportive, premiazioni e una lotteria.
La sera del 27 giugno torniamo dal circolo e vediamo un incendio sul nostro monte, i pompieri sono già impegnati a domarlo. La gente dopo aver fumato getta le cicche accese nell'erba, ma una voce che circola nel quartiere dice che per lo più sono incendi dolosi. Appena noi vediamo fiamme o fumo chiamiamo i pompieri. Mi ricordo di una volta che le fiamme divampavano avvolgendo alberi sparsi qua e là e Sigrid piangeva forte, gridava che gli alberi sentivano dolore.
La mattina del 28 siamo andati a prendere la pagella di Jan che era molto bella. E il risultato degli esami di David: sufficiente.
Nella mattinata del 29 venivano da Avellino e Caserta Norma e Tina con Geppino. Di sera siamo andati insieme al matrimonio di una nipote, Lucia, che si sposava con Antonio. Un ricevimento in un padiglione del Palazzo Brancaccio (vicino a dove abitiamo adesso) e in una sala una cena con tante portate. Tutto molto regale. Il giorno dopo shopping con le cognate e dopo pranzo i tre ospiti ripartivano. Nel pomeriggio veniva trasmessa per televisione la partita di calcio Olanda-Germania che finiva 2-0 per i Paesi Bassi. Pino e i ragazzi gioivano. Io lavavo i piatti, il calcio non mi appassiona. Di sera nuovi ospiti, questa volta da Venezia: Italia, cugina di Pino e la nipotina Marina che sono rimaste fino al pomeriggio del 3 luglio. Facevamo le spese insieme e di pomeriggio venivano con noi al CAR. Pino frattanto ha iscritto David al Liceo Artistico, ottenendo prima le carte necessarie.
Il 4 luglio Jan ed io abbiamo portato Poesjemauw in taxi da Lili, un'amica olandese. E il 6 luglio noi cinque siamo partiti per l'Olanda, in treno.


Incendio a monte Mario.

giovedì 7 aprile 2011

1974 - Terza parte

Jan- 23 Maggio 1974.


Il 18 maggio siamo andati tutti insieme ad Avellino. Mia suocera e Norma ci aspettavano con un bel pranzo a base di pasta e fagioli, carciofi, insalata e dolci. Nel pomeriggio Walter, il fratello minore di Pino, ci ha portato a visitare qualche luogo a nostra richiesta come faceva sempre quando passavamo una breve vacanza ad Avellino. Questa volta la meta scelta era il paese di Chiusano San Domenico, dove era nata e cresciuta la mamma di Pino con le sue sorelle Clelia, Dora, Amelia e Wilma e i due fratelli Luigi e Michele. Zio Luigi era morto da molti anni. Abbiamo camminato per il paesino fino al di sopra della chiesa di San Domenico. Là faceva incredibilmente freddo e c'era un forte vento, la natura era stupenda. Walter si  è preso uno spavento perchè David si è messo sul ciglio di un abisso. Tornati ad Avellino siamo andati all'inaugurazione di una mostra di un amico di Pino: Saverio Canto. A casa poi abbiamo trovato degli zii che hanno ammirato i nostri figli tanto cresciuti e belli.
La mattina dopo, era domenica, siamo partiti per Caserta divisi in diverse macchine. Nella cattedrale si svolgeva la cerimonia della prima comunione di Rosa, l'unica figlia di mia cognata Tina e di suo marito Geppino, prefetto di Caserta.
Non poteva mancare una piccola visita alla Reggia di Vanvitelli. Si pranzava all'hotel Europa e si stava a tavola dall'una fino alle cinque. Una bella occasione per rivedersi fra parenti. I bambini della compagnia si divertivano molto, seduti tutti insieme ad un lungo tavolo mentre David era ad un tavolo con ragazzi più grandi. Scattavano delle foto ma sull'unica che mi è pervenuta ci sono io, mia cognata Mariella, vedova di Gino, il fratello più grande di Pino e Marisa, moglie di Walter. In piedi vicino a Pino, Rosa con la mamma Tina. Le altre persone raffigurate sono parenti di parenti.
Lunedì mattina sono venute le cuginette Ilaria e Lydia, figlie di Walter e Marisa, a giocare con Sigrid. Andavano daccordissimo. Sono rimaste a pranzo assieme ai loro genitori. La stessa sera eravamo già di ritorno a Roma dove Poesjemauw ci salutava con calore. M'immagino che anche i pesci rossi erano contenti del nostro ritorno.
Giovedì 23 maggio c'erano le gare di nuoto. Jan aveva scelto stile rana e ha vinto. Tantissima gente fra genitori, nonni, parenti, amici. Finite le gare ho incontrato l'istruttore di Sigrid. Quando ha sentito che Sigrid non aveva partecipato era talmente deluso che il sudore gli imperlava la fronte. Diceva che avrebbe vinto con dorso e stile libero e questa soddisfazione gliel'avrebbe dovuta dare. Nel mio diario non l'ho specificato ma suppongo che Sigrid non abbia preso parte alle gare per la sua troppo giovane età. Aveva solo cinque anni e secondo il regolamento i bambini del corso principianti dovevano aver compiuto sei anni. Sigrid è stata accettata perchè l'anno precedente, accompagnando con me i fratelli al nuoto, l'istruttore vedendola alta, le ripeteva spesso: "Il prossimo anno vieni anche tu hè?" Lei ne aveva molta voglia. C'era un posto libero ed è stata inserita. Era già un pesce nell'acqua e con questo bravo istruttore ha imparato diversi stili. Ancora adesso l'acqua è il suo elemento. A Jan è stato dato un diploma di primo premio. Poi col bus a casa. Preparato il pranzo e alle quattro Jan, Sigrid ed io con Pino a Piazza di Siena dove Pino insieme ad un collega come tutti gli anni presentava il Carrosello, una manifestazione dei carabinieri. Ho scritto solo: bei posti a sedere. Un cane che doveva saltare attraverso una ruota in fiamme non ci riusciva bene, si è bruciato appena un pò il suo manto, dopodichè chiedeva in continuazione perdono al suo padrone. A Via Veneto un taxi per casa.
Per oggi basta.

19 Maggio 1974

martedì 5 aprile 2011

1974 - Seconda parte

scuola Pistelli


Agli eventi  straordinari si accompagnava la quotidianità: le scuole, gli sports, i compiti ed altro.
In Italia la scuola dura solo mezza giornata, ma continua a casa nella veste di compiti. Un membro adulto della famiglia deve assistere i bambini mentre fanno questi benedetti compiti. E questo era compito mio. In genere i tre figli si levavano il pensiero subito dopo pranzo. Mentre io riassettavo la cucina loro si mettevano con libri e quaderni a breve distanza da me: due al tavolo della cucina e, se il tempo lo permetteva, uno ad un banco di scuola sul balcone vicino alla porta della cucina. Col pensiero di essere liberi per poter uscire o giocare si sbrigavano. Alla sera c'era solo da ripetere un attimo una poesia, la geografia o la storia. David tribolava con la matematica. Così la capiva e così gli sfuggiva e questa materia per lui è rimasta sempre abracadabra. Ha preso lezioni private con diverse persone, inutilmente. Niente da fare, intelligente come era ed è, le cifre per lui hanno un segreto che a lui non rivelano. David parlando da adulto di questo fatto con un'amica psichiatra si è sentito dire: "Ma allora sei affetto da discalculia." Per noi era una diagnosi nuova. Di dislessia si parla, ma solo mòlto di recente ho letto in un articolo sull'argomento scuola che i bambini affetti da dislessia e discalculia hanno bisogno di un insegnamento speciale. Con un insegnante specializzato David sicuramente avrebbe sofferto di meno e noi con lui.
Per il bagno serale, li mettevo insieme nella vasca e con la doccia a mano levavo loro sapone  e shampoo .Dopo un pò David era troppo grande e ci pensava da solo. Jan e Sigrid hanno continuato ancora per un pò a divertirsi insieme. A volte mettevo un goccione di bagno schiuma nell'acqua e loro sbattendo forte con le mani facevano diventare la vasca una montagna schiumosa e l'acqua trovava la via del corridoio.Così birbanti e così tesori. Io frattanto ero indaffarata in cucina col preparare la cena. Andando avanti e indietro.
Il 1° maggio mentre Jan e Sigrid si lavavano, Jan mi ha chiesto di sedermi sul bordo della vasca per sentire la poesia che doveva imparare per il giorno dopo, sullo sgabello c'era il suo quaderno. Non me ne aveva parlato prima. Era una breve poesia di Giovanni Pascoli e il titolo era "Mamma". Lo seguivo col quaderno in mano mentre recitava, correggendo se necessario. Quasi ogni frase cominciava con "mamma, mamma", parole che Jan declamava con enfasi. Era una poesia molto tenera e molto semplice. Di sera quando ero sola con Pino gli ho parlato di questa poesia:  potrà mai essere possibile che Pascoli abbia scritto dei versi così? E gli ho fatto vedere il quaderno di Jan e la poesia scritta con la sua calligrafia. Pino ha letto attentamente e pensoso ha detto: "Ma, non si sa mai, forse l'ha scritta quando era molto giovane." Il giorno dopo ho chiesto a Jan: "Come sei andato con la poesia?" "Molto bene." Dopo forse una settimana Jan mi ha detto, così dal nulla: "Mamma quella poesia l'ho scritta io." Quante risate in casa. Avrei dovuto incorniciarla quella poesia, perchè era dedicata a me.
La scuola elementare che i miei figli frequentavano si chiamava "Ermenegildo Pistelli". Vedo che per un periodo di tempo ho lavorato nella sua biblioteca come volontaria. Con altre mamme si foderavano i libri, si archiviavano, e a seconda del tema si mettevano sugli scafali. In quei tempi non si usava ancora il computer. All'ora di chiusura andavo a prendere Jan e Sigrid nella loro classe per tornare insieme a casa.

lunedì 4 aprile 2011

1974 - Prima parte

Leggendo il mio diario del 1974 penso che sia cosa buona e giusta riportare un pò di quegli eventi per non farli finire nel dimenticatoio, e per far riaffiorare ai miei figli momenti dimenticati. I miei diari li scrivo in olandese e nessuno è capace di leggerli, eccetto Sigrid, ma dove troverebbe il tempo e la voglia di decifrare i miei scritti? Adesso esistono i blog e io ne approfitto.
In quegli anni, fino al 1980, abitavamo in una stradetta senza uscita in cima a Via Teulada. Pino girava l'angolo e stava alla RAI dove leggeva il telegiornale, spesso l'ultimo della giornata, ma prestava la sua voce anche ai documentari e perciò aveva un orario di lavoro vario. All'inizio del 1974 David aveva 13 anni , Jan 9 e Sigrid 5, frequentavano rispettivamente la terza media, la quarta elementare e l'asilo. David praticava il penthlaton e ci andava per conto proprio con i mezzi pubblici, Jan e Sigrid li portavo tre volte alla settimana a nuoto alle Fiamme Oro. Con l'autobus o in macchina di amici i cui bambini seguivano lo stesso corso. A volte portavo tutto il gruppetto con l'autobus: i genitori si aiutavano a vicenda. Vedo nel mio diario che Jan il 9 gennaio nuotava 60 vasche, Sigrid 23. La maestra dell'asilo insegnava già a leggere e a scrivere. Sigrid per compito aveva da scrivere una pagina con tema "la buona befana", o "martedì miro", o "mercoledì rido" ecc. Se il tempo era bello andavamo al Foro Italico, Jan in bicicletta o sui pattini a rotelle. Là, vicino alla "palla" incontravamo altri amichetti con le loro mamme.Un giorno, all'improvviso, Sigrid sapeva andare in  bicicletta da sola. Tante volte ci arrampicavamo sul Monte Mario. Non c'era ancora la strada Panoramica. In primavera tornavamo a casa con un mazzo di ginestra o di mimosa. David andava anche alla scuola d'arte in Via di San Giacomo dove era stato accettato eccezionalmente data la sua giovanissima età. A casa e a scuola disegnava a più non posso e qui poteva sbizzarirsi. Vedo che portava già scarpe misura 44 e Jan 39.
Jan giocando con David si era fratturato un mignolo. L'elettricità a quei tempi era razionata, dopo il nuoto non si poteva usare il phon e perciò abbiamo fatto tagliare i capelli a Sigrid, cortissimi. A lei non piaceva per niente perchè così sembrava un maschio col suo piccolo costumino.Una volta al mese i genitori potevano entrare in piscina per osservare i progressi dei propri figli. Sigrid andava benissimo, l'istruttore ne era orgoglioso e dopo un buon risultato la prendeva in braccio dicendole: "Sei bravissima, sei una buona bambina e sei un amore."
C'erano gli amici che venivano da noi a cena e noi cenavamo da loro, quasi sempre i figli al seguito. Pino ha attaccato a scrivere un altro libro.
Jan e Sigrid avevano tutti e due un occhio pigro e avevano degli occhiali prescritti loro da un noto oculista. Jan aveva spesso mal di testa. Abbiamo fatto controllare i loro occhi da un oculista dell'Ospedale Oftalmico. Risultava che gli occhiali erano sbagliati. Con le nuove lenti il mal di testa di Jan è scomparso. Per un pò di mesi ho portato Jan e Sigrid da una signora che praticava la pranoterapia, cioè guariva con le mani. Abitava lontano, perciò altri mezzi da prendere. L'occhio di Sigrid è guarito completamente. Sarà stato merito di quella signora? L'occhio di Jan è rimasto uguale. C'è da dire che Jan non era costante come Sigrid a coprire l'occhio buono per far lavorare l'occhio pigro.
Nel palazzo i bambini si frequentavano. Era comodo. Se Pino ed io dovevamo uscire per un impegno e io venivo chiamata dalla RAI per una traduzione sapevamo dove lasciarli.  Anche la nostra casa era sempre piena di amichetti che rimanevano spesso a cena.
Il 4 marzo siamo andati una settimana in montagna, a Ovindoli. La natura era bellissima e c'era la neve. I tre figli hanno fatto subito amicizia con altri bambini, come noi ospiti nell'albergo "Park Hotel". Per David e Jan abbiamo preso un paio di sci in affitto e un collega di Pino, un ingegnere, (anche lui ospite nel nostro albergo) portava tutti i giorni David e Jan con sè sullo skilift e scendevano insieme giù per la pista. Con l'insegnamento di questo collega in un attimo i ragazzini facevano grandi progressi, tanto che un amico di Pino vedendoli in azione alla fine della settimana rimase sbalordito. Siamo stati benissimo. Tornati a casa abbiamo trovata Poesjemauw in amore (la nostra portiera l'aveva accudita), i pesci rossi in buona salute e come ogni mese, per un anno, ci aspettava un grosso mazzo di fiori: il primo premio che Sigrid aveva vinto con un disegno, conferitole da una rivista femminile.
La mattina del 2 aprile sono andata con Jan e la sua classe a visitare Castel Sant'Angelo. Il 22 di quel mese   sono venute da Avellino mia suocera e la mia cognata Norma per stare una settimana con noi. Abbiamo fatto tante uscite con loro per Roma, si divertivano a fare degli acquisti. Una volta abbiamo mangiato in un ristorante di Trastevere che si chiamava Ciak.
Adesso interrompo, questo post è già lungo abbastanza. Mi sembra una buona idea di dividere quest'anno   in più parti.

Ovindoli - Jan 9 anni.
Pino al lavoro

Davanti all'albergo - Ovindoli.