martedì 12 aprile 2011

1974 - Sesta parte - Viaggio in Olanda II - Haarlem


L'11 luglio abbiamo preso il treno per Haarlem e tutto il giorno  siamo stati in questa città dove io sono cresciuta e dove sono andata a scuola. Abbiamo camminato per i bel parco Bolwerk fiancheggiato dal canale Singel che finisce nel fiume Spaarne, un fiume navigabile con dei ponti levatoi. Ogni inverno i miei fratelli ed io pattinavamo sul Singel e se l'inverno era molto rigido anche sullo Spaarne. Si imparava a farlo sin da molto piccoli. Si vedevano bambini che durante i primi "passi" sui pattini per non cadere con le mani spingevano una sedia davanti a se. Sul ghiaccio c'era qualche bancarella con panchine dove si poteva consumare una cioccolata calda, latte caldo con anice e zuppa di piselli. Il mondo era molto semplice, si era felici con poco. Pattinare era un grande divertimento, si aspettava con ansia che per radio dicessero che il ghiaccio sui fiumi e canali era solido abbastanza per potercisi  avventurare. Da diversi anni quasi non si pattina più perchè d'inverno la temperatura non si abbassa più a  sufficienza. Ho fatto vedere le mie belle scuole e le case dove ho abitato. Abbiamo traslocato molte volte. Da adulta ho chiesto una volta a mia madre il perchè e lei mi rispondeva che ci spostavamo dove l'affitto era più abbordabile. Anche allora c'era una crisi ed eravamo poveri, come tutti intorno a noi. Noi bambini eravamo felici, c'era l'affetto dei genitori, una casa accogliente, si leggeva molto. La scuola finiva alle quattro e dopo si giocava fuori con i bambini del quartiere, non c'era traffico come adesso. Si andava in bicicleta in piscina o al mare. Non sentivamo la mancanza di niente.
Ho cercato e trovato, dopo 24 anni, la casa di uno zio, c'era la targa col suo nome sulla porta, ma non era in casa. I vicini ci hanno detto che lui e la moglie erano andati in vacanza in Frisia.
La piazza centrale, De Grote Markt, è bellissima e davanti al palazzo municipale ci sono tante belle piante. Come anche sui ponti. In una strada convergente Jan si è comprato, in un negozio di articoli sportivi, in saldo, un pantoloncino, un maglione e dei calzettoni, tutto di colore arancione. Della misura di David non c'era niente.
Per pranzo abbiamo mangiato dei bei panini freschi seduti in una piazza. Di sera dopo aver camminato per ore e ore abbiamo cenato in un ristorante italiano, chi pizza, chi spaghetti, chi lasagne. Un bus per la stazione, il treno e alle nove in albergo ad Amsterdam. Chi avrebbe mai pensato che quella piccola Sigrid camminatrice si sarebbe poi sposata con un olandese, che si sarebbero stabiliti a Haarlem  e che avrei avuto due nipotine adorabili bilingue.


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