Het IJ
La colazione al mattino era abbondante e squisita con tanto companatico. Questa prima giornata abbiamo esplorato il centro di Amsterdam. Seduti sui gradini del Rokin abbiamo mangiato delle patatine fritte con mayonnaise, una leccornia come non si trova altrove. Con gli occhi pieni di meraviglia abbiamo fatto una gita in battello per i canali e Het IJ (un ampio fiume).
Dovrei essere più breve nel raccontare le nostre peripezie in Olanda. Però rileggendo il mio diario rivivo ogni momento, e ogni pagina contiene un piccolo, minimo riassunto che fa rigustare le sensazioni di allora e mi risulta difficile non rievocarle. Continuo questo post e come viene viene.
Nel Vondelpark, il giorno dopo, alle 10.30 c'erano tanti hippies che dormivano ancora nel loro sacco a pelo.
Sigrid giocava con tanti bambini in un grande contenitore pieno di sabbia di spiaggia. E' andata via a malincuore. Ci siamo rifocillati nel ristorante che aveva la vista sul campo di calcio dell'Ajax. Jan poi è sceso nel campo. Un piccolo fan dell'Ajax. La cena in un ristorante cinese era più che abbondante.
Una nuova giornata, il 10 luglio. Visita al Rijksmuseum. Abbiamo visto lavori di Frans Hals, Jan Steen, van Averink, Rembrandt: de Nachtwacht - la Ronda di Notte ecc. Bellissimo tutto. Mangiato nel ristorante del museo. In una sala i figli hanno disegnato con il materiale messo a disposizione dal museo. Non se ne volevano più andare. Gentilezza dappertutto. Col tram fino a Oosterpark dove David e Jan hanno giocato a calcio con dei ragazzi bianchi e di colore. Pino godeva guardando lo spettacolo. In quell'epoca in Italia non c'era ancora un'umanità di tanti colori. Dopo la cena in una piccola trattoria abbiamo incontrato alla stazione la mia carissima amica Anneke. Ci conosciamo dall'Argentina dove tutte e due lavoravamo nella Banco Olandès Unido di Buonos Aires e siamo sempre rimaste in contatto. Che gioia rivedersi dopo tanti anni.
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