giovedì 14 aprile 2011

1974 - Settima parte - Viaggio in Olanda III - L'Aia

Il 12 luglio siamo andati all'Artis, il giardino zoologico. Da bambina ci sono andata con la classe della mia scuola in una gita scolastica e l'ho visitato anche con i miei genitori e fratelli. Me lo ricordavo diverso. Allora i visitatori venivano salutati da tanti bei pappagalli in fila in un lungo viale. Mi ha fatto una tale  impressione che ancora adesso ho quest' immagine in mente.

Parlando di pappagalli, il giorno dopo l'Artis la signorina Sondaal ci ha invitato per un tè a casa sua e poi ci ha fatto conoscere una piccola chiesa nascosta in mezzo a case, negozi e insegne pubblicitarie nella frequentatissima Kalverstraat. Il nome di questa chiesetta è Santi Pietro e Paolo ma è soprannominata De Papegaai, Il Pappagallo. Sopra la sua facciata c'è un'immagine di un pappagallo e una statua di San Giuseppe. Alla porta è fissato un grande cartello che reca la scritta: "Un quarto d'ora per Dio", invitando la gente ad entrare e ad abbandonare per un attimo il caos di fuori. Questa chiesa-rifugio è stata costruita intorno al 1700, quando non tutte le religioni erano tollerate, e probabilmente dentro il giardino di un commerciante di uccelli esotici.
Il 14 luglio abiamo preso due treni ed un pullman per andare a Zoetermeer, una piccola città non lontano dall'Aia. Ci abita Anneke, al dodicesimo piano di un moderno palazzo. Abbiamo pranzato da lei e dopo, mentre Anneke ed io chiaccheravamo (avevamo tanti arretrati)  Pino, in balcone, si godeva l'ampia veduta seduto su di una comoda sedia, Sigrid disegnava vicino a lui e David e Jan hanno preso l'ascensore per scendere a giocare a calcio su un grande prato con dei ragazzi che avevano intravisto da sopra. Alle ore 16 Anneke ci ha accompagnato ad un pullman che ci ha portato a Den Haag - L'Aia. Abbiamo girovagato per il centro di questa elegante città e le nostre gambe ci hanno portato al Binnenhof (Corte Interna) un agglomerato di edifici che è da secoli il centro della politica neerlandese e sede del Parlamento olandese. E qui è successa una cosa buffa. Noi non ce n'eravamo accorti ma Pino ha messo il piede sopra la popò di un cane. Faceva di tutto per pulire la sua scarpa raschiandola per terra, sbattendo il piede forte, quasi saltando; infine bagnando la scarpa sotto una fontanella. Mentre era del tutto assorto nell'operazione pulitura è arrivato un pullman pieno di turisti. Turisti italiani, le donne vestite di nero, gli uomini con pantaloncini corti, scarpe da passeggio e calzini corti neri. Tutto ciò faceva supporre che venissero da qualche paesino sperduto. Hanno riconosciuto Pino e si davano di gomito, felici di vedere una faccia conosciuta. Noi, un pò imbarazzati, vedevamo la comicità della scena ma loro si mostravano solo compiaciuti di incontrare, lontano da casa, un personaggio che quasi ogni sera faceva loro compagnia dallo schermo del televisore.
Un tram ci ha portato, passando vicino al Palazzo della Pace, a Scheveningen, città balneare sul Mare del Nord. In spiaggia faceva freddo e c'era un forte vento. Pino e figli hanno camminato sul lungo "pier", il molo, per vedere da vicino le onde indomite di questo mare nordico. Io mi sono trovato un posticino al riparo dal vento. Poi un tram, il treno e alle 10 in albergo.

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