sabato 23 luglio 2011

Di sera con le bambine

Ogni lunedi sera, anche dopo una giornata impegnata tra lavoro e viaggi Kevin segue un corso di Power Yoga. Nel soggiorno ci ha fatto vedere qualche esercizio, difficile e pesante, ma Kevin dice che così si rilassa. Le bambine lo imitano, si scatenano, serpeggiano intorno e sopra al loro papà. Un grande divertimento.
Sigrid si dedica completamente all'andamento della casa, che con lavare, stirare, cucinare, piatti da lavare, spese, bimbe da accudire ecc. ecc.,  è il suo Power Yoga. Di sera segue un corso di cucito e a intervalli anche un corso di uncinetto. Le è venuta voglia di creare qualcosa con le mani e così si rilassa.
Ed essendo io presente per un certo lasso di tempo li ho esortati ad uscire insieme di sera e di giorno ogni volta che ne avevano il tempo, l'energia e la voglia. Succedeva così che nel pomeriggio rimanevo con le bambine e le amichette, dentro casa e nel giardino, e di sera spesso con le bimbe già a letto ma ancora sveglie. Qualche volta reclamavano i genitori, protestavano piangendo quando se ne andavano, ma sembrava più che altro uno show perchè in breve tempo si calmavano e ascoltavano con molto interesse i miei racconti o il libro che leggevo ad alta voce. Una di quelle sere parlavamo di gelati e di quanti gusti ci fossero. Nella gelateria allo Spaarne "Tante Saar" sceglievano ogni volta senza esitare i gusti cioccolata e fragola. Io consigliavo loro di provare anche altri sapori: limone, crema, nocciola, pistacchio, melone, cocco, vaniglia, frutti di bosco, banana, amarena, kiwi. Ho promesso che a Roma, all'Esquilino,  nella gelateria Fassi, avrei fatto assaggiare loro tanti nuovi gusti. In quel momento Livia doveva fare pipì e scendeva al piano di sotto. Io mi sono alzata un attimo dalla poltroncina di vimini per stiracchiarmi le gambe. Flaminia che si stava preparando per il sonno prendendo in braccio il suo orsachiotto Busha si è drizzata nel suo letto e indicando con un ditino la mia sedia ha detto con tono imperativo: "Nonna, cioccolata e fragola." Non  dovevo interrompere l'argomento di altisimo gradimento e mi sono riseduta. In poco tempo le due sorelline si sono addormentate sognando gelati di tanti sapori, fermo restando però che niente supera la cioccolata e la fragola.
C'era un altro argomento che piaceva e dal loro lettino me lo chiedevano spesso: "Nonna racconta di quando mamma era piccola." "La vostra mamma quando è nata aveva un mucchio di capelli neri" E mi tuffavo nei ricordi per pescarne sempre di diversi. Se si svegliavano troppo cominciavo a canticchiare ma mi veniva un'idea: "Livia perchè non canti le tue canzoni di scuola?" Con grande piacere Livia cantava tutto il repertorio e succedeva che era un' eccellente ninananna per Flaminia che si sdraiava mettendo la testa sopra Busha e dormiva.
Un'altra sera Flaminia aveva ancora troppa adrenalina sotto pelle. Saltava sù e giù dal suo letto (dopo il suo terzo compleanno ha avuto un letto grande come quello di Livia e ne è orgogliosa), si arrampicava sulla testiera, si tirava sù alla trave in alto che scende dal tetto spiovente. Niente la calmava, nè i racconti nè i canti. Livia ascoltava assonnata mentre io le accarezzavo la testa, una cosa che piace a tutte e due. Senza dire niente Flaminia è scesa per le scale della mansarda dove le bambine hanno la loro stanza da letto. Livia ed io pensavamo: sarà andata a fare la pipì. Ma non tornava più. L'abbiamo trovato nel giardino sul suo triciclo. Che risate. Che birba! Di nuovo nel suo letto ha preso Busha fra le braccia e mi ha indicato con un gesto che gradiva le carezze sulla testolina. Ha chiuso gli occhi e in poco tempo dormiva profondamente. E' troppo buffa questa bambina.

Flaminia la birba
Livia a sei anni

Flaminia

Flaminia tre anni

 Il 10 maggio alle sette e mezza del mattino Flaminia scendeva le scale indossando un bel vestito da festa. Era emozionata quando, entrando nella stanza a piano terra, ha visto appesa in alto la ghirlanda con le bandierine colorate, la sua sedia con attaccati i palloncini e sul tavolo vicino al suo piattino tanti bei pacchetti: i suoi regali di compleanno. Dopo i nostri auguri e baci li ha scartati e come le sono piaciuti i pennarelli, la scatola di pongo, il libro, la fiaba sonora e la ciotola gialla per la sua pappa.
Questa ciotola gialla è stata una buona idea di Kevin. C'erano già tre ciotole: una rosa, una celeste ed una arancione. Se un'amichetta rimaneva a cena ce ne voleva uno in più. Solo che a Livia e Flaminia piaceva unicamente quella arancione. E giù litigi e capricci. Adesso quel problema è risolto, d'ora in avanti Flaminia vuole solo la sua gialla. Abbiamo cantato per questa bambina grande, di tre anni, "Er is er een jarig hoera hoera". Dopo colazione Kevin ha portato Livia alla sua scuola ed io Flaminia alla sua nel palazzo Egelantier. Il passeggino coperto da un telo di plastica perchè pioveva forte. Anche la sua classe la aspettava con addobbi festosi. Una maestra che per qualche ora era venuta da supplente ha accolto Flaminia con queste parole: "Ah sei tu la bambina con quel bel nome. E come è grazioso il tuo vestito." Flaminia era un pò imbarazzata. La maestra l'ha preso sulle ginocchia e ha cominciato a leggerle un libro. Flaminia era subito assorta nel racconto e io sono ritornata a casa.
Sigrid frattanto preparava al forno tanti biscotti, una parte col cioccolato, l'altra senza. E come è abitudine in Olanda verso le undici siamo andate da Flaminia nella sua classe, con i biscotti in un bel cestino. E' venuto anche Kevin che si è liberato appositamente per tutto il resto della giornata. Le maestre hanno messo una bellissima corona in testa a Flaminia da loro fatta per la festeggiata. Per Flaminia era un atto normale: "è il mio compleanno e perciò oggi tocca a me aver una corona in testa." Livia al contrario della sua sorellina, regolarmente rifiuta ogni anno la corona che le spetta. Sarà per timidezza o per discrezione?
Le maestre, i bambini e noi abbiamo cantato di nuovo la classica canzone di compleanno e Flaminia ascoltava sulla sua sedietta adornata di fiori. Poi lei e Kevin hanno distribuito a tutti i bambini dei biscotti su delle salviette colorate. Flaminia aveva un'espressione soddisfatta: quasi lo stesso rito della festa di Livia al suo asilo. Dalle maestre ha avuto in regalo una piccola bambola a cui dopo qualche giorno ha dato il nome di Kila.
A sorpresa era uscito il sole e dopo aver mangiato e bevuto i bambini hanno giocato nel giardino.
Dopo un leggero pranzo a casa siamo andati a prelevare Livia dalla sua scuola portandole dei panini che ha mangiato in macchina. Da tempo avevamo deciso, se fosse stato un giorno di sole, di andare a festeggiare al Linnaeushof. Le bambine erano eccitate solo a sentirne parlare.
Il Linnaeushof è il più grande parco-giochi dell'Europa. Si sono divertite tantissimo. Non sono mai state ferme. Verso le 5 e mezza era l'ora di chiusura ma se fosse stato per loro sarebbero rimaste all'infinito. Solo dopo hanno sentito la stanchezza che poi gli è rimasta addosso per un paio di giorni.

Linnaeushof

venerdì 22 luglio 2011

Koninginnedag

Le rovine del castello di Brederode

Tutti e due i mesi che sono stata in Olanda ho avuto fortuna col tempo, c'è stato qualche giorno di pioggia, anche alcuni giorni freddi ma per il resto il sole ha regnato sovrano, tanto che Livia diceva: "Nonna nella sua valigia ha portato il sole dall'Italia." E così nei giorni festivi siamo andati al mare, poi nei tanti giardini con giochi per bambini, a mangiare un gelato lungo il fiume Spaarne che attraversa la città e ad una bellissima riserva naturale che è situata fra Haarlem e il mare. Con Kevin, che aveva un torneo di tennis, abbiamo passato una domenica al suo club circondato da prati con  mucche e cavalli. Per i tanti bambini c'era il solito zandbak e sentieri da percorrere. Ci siamo intrattenuti con tante persone simpatiche e il caso ha voluto che un collega-amico di tennis di Kevin sia il nipote del nostro medico di famiglia quando ero bambina, il dottor Hylkema. Prima di tornare a casa abbiamo visitato le rovine del castello Brederode dove le bambine sono rimaste affascinate dalle antiche vestigia.
In quei giorni Kevin ha costruito anche un piccolo tavolo-zandbak per il loro giardino dove giocano Livia e Flaminia da sole o con le amichette. La sabbia è sempre una grande attrazione per i bambini, non si annoiano mai a giocarci. Quando David era piccolo ho voluto anche per lui una scatola di legno con sabbia sul terrazzino, ma era così discolo, come Flaminia, che buttava la sabbia giù per strada, dal quarto piano. Abbiamo eliminato il tutto. In Olanda in tutti i parchi-giochi per bambini c'è (e c'era anche quando io ero piccola) immancabilmente uno zandbak ed è il posto più frequentato di tutto il giardino.
Come tutti gli anni il 30 aprile è il Koninginnedag, Giorno della Regina. Si festeggia il compleanno della regina. In quel giorno, in tutte le città d'Olanda gli abitanti mettono davanti alla loro casa e in spazi pubblici che prenotano in anticipo tutto quello che non serve più e se ne disfano vendendolo a prezzi bassissimi, quasi simbolici. E si baratta. Sui palchi si suona, ci sono bambini che eseguino un balletto, suonano uno strumento, cantano. E' una kermesse totale. Tutto avvolto dal colore arancione.
Anche noi ci siamo avventurati in mezzo alla folla ed è forse il giorno più divertente dell'anno. Le bambine potevano scegliersi un giocattolo e noi adulti avevamo fatto una lista di cose che sarebbero potute servire. Si incontrano conoscenti che da tempo non si vede e si scambiano due parole. Tutti allegri.
Quando verso le 4-5 i venditori si ritirano, lasciando spessissimo la merce invenduta per terra, allora comincia un'altra fase divertente. Si va in giro a curiosare e qualcosa di interessante si trova sempre. Anche alle bambine è piaciuta molto quest'oretta passata a girare con la massima libertà fra i bei rimasugli, puliti e di buona qualità, scegliendo un libro o un giocattolo e non pagando niente: è la prassi ogni anno.
David e Laura hanno festeggiato il compleanno della regina olandese nella villa con parco dell'ambasciatore a Roma, incontrando gli amici di sempre, chiacchierando fino a sera tardi. Un rito che si ripete ogni anno.


giovedì 21 luglio 2011

Brunch pasquale all'asilo

Interno del Teatro
De Egelantier
Zandbak

Alle 11 del 21 aprile c'è stato un brunch di Pasqua all'asilo comunale di Flaminia che è a dieci minuti di cammino da casa e si trova in un palazzo chiamato De Egelantier (Rosa Canina). Ci siamo andate Sigrid, Livia ed io. Il tempo era bellissimo e abbiamo trovato Flaminia in giardino seduta ad un lungo tavolo allegro, insieme agli altri bambini della sua classe. Ogni bambino aveva davanti a sè un uovo sodo, dipinto da lui, e un panino all'uvetta. Cantavano con le due maestre. Sono arrivati tanti genitori, fratellini e sorelline. I bambini giocavano sul prato, sullo scivolo e nello zandbak. Su due tavoli si stava formando un ricco buffet con bibite, tè e caffe e tante cose buone portate dai genitori. Piccoli e grandi hanno cominciato ad assaggiare dolci e salatini dal sapore familiare ed anche esotici, fatti da mamme di paesi lontani. I genitori, i nonni e le maestre chiaccheravano fra loro. Le maestre Marie e Liesbeth sono bravissime, svolgono con passione il proprio lavoro. Quando erano stanche di giocare e mangiare Livia si è seduta sulle ginocchia della sua mamma e Flaminia sulle mie. Stavamo proprio bene e con gente simpatica.
De Egelantier è stato costruito fra il 1871 e il 1873 in stile neo classico. Per tanti anni è stato l'ospedale  Elisabeth Gasthuis. Dal 1979, con qualche modifica, l'edificio è diventato la casa di mille organizzazioni culturali. Adulti e bambini ci  possono seguire dei corsi di ogni genere. Una parte è occupata dall'asilo che ha davanti un giardino, che sarebbe il cortile interno dell'Egelantier, con prato e giochi. Spesso quando ci porto Flaminia  penso a quando ero io bambina e andavo a trovare con mio padre e i miei fratellini la mamma che in quell'ospedale aveva subito un'operazione e pian piano stava riprendendosi. Dentro regnavano un rigore ed una quiete da incutere soggezione. Adesso l'Egelantier è un posto vivace. Gente che entra ed esce a tutte le ore. Dalle aule si sente musica, canto, voci giocose di bambini.
La stessa sera Sigrid e Kevin sono andati al teatro De Stadsschouwburg che si trova in questa parte vecchia della città. Io stavo con le bambine, raccontavo e canticchiavo fino a che dormivano.




De Stadsschouwburg
Retro del teatro

martedì 19 luglio 2011

Due mesi in Olanda


Murales a Korte Annastraat
Korte Annastraat

Il 16 aprile sono partita per l'Olanda. Kevin e Livia sono venuti a prendermi all'aeroporto di Schiphol.  In macchina Livia cantava per me le canzoni imparate a scuola. Arrivati a Haarlem, Sigrid ci aspettava alla porta di casa con Flaminia in braccio. Che bel rivedere! Le bambine le ho trovate tanto cresciute e carinissime. Anche se era trascorso un anno, mi sono subito inserita nella vita di famiglia. Dal primo giorno ho stabilito i compiti che avrei svolto per alleggerire il più possibile gli impegni di Kevin e Sigrid. I miei giorni erano pieni e così erano quelli di Sigrid e Kevin. Quanto c'è da fare in una famiglia con bambini.
Kevin la mattina portava Livia in macchina alla sua scuola steineriana per poi proseguire per il suo ufficio nella città di Bussum. Il lunedì porta anche Flaminia al suo asilo antroposofico che frequenta un giorno alla settimana. Altre due mattine va ad un asilo comunale abbastanza vicino a casa. E qui l'accompagnavo io e l'andavo a prendere. Sigrid col suo bakfiets ( in inglese: cargo bike) andava a riprendere Livia la cui scuola è piuttosto lontana. Spesso veniva da scuola con loro una compagnetta per giocare insieme. E a volte Livia gioca da un'amichetta. I giorni che Kevin è fuori città per lavoro tocca a Sigrid  portare col suo bakfiets le bambine alle loro rispettive scuole e poi riprenderle.
Ho detto a Sigrid e Kevin di approfittare della mia presenza e di uscire insieme la sera il più spesso possibile. E così a volte uscivano per mangiarsi una pizza oppure un gelato, per una cena da amici o di lavoro, per vedersi un film e una volta per il teatro. In genere mettevano prima le bambine al letto: lavarsi i denti, mettersi il pigiama, una storia da un libro o una storia inventata. Kevin legge o racconta in olandese e quando è il turno di Sigrid lo fa in italiano. Con Sigrid le bambine parlano solo in italiano anche quando sono in compagnia di olandesi ed è buffo vedere come si girano e continuano il discorso in olandese con gli amichetti e anche con il loro papà.
Come regola io preparavo la cena a base di pasta o riso in tanti  modi, verdure, insalata, una frittata o mozzarella, oppure un vegetarisch hapje. Siamo tutti vegetariani, anche le bambine. Un pediatra tempo fa ha detto a Sigrid e a Kevin che facevano molto bene a crescerle così perchè è stato dimostrato che i vegetariani vivono almeno cinque anni più a lungo e hanno meno malattie.
Quando le bambine erano sistemate bene nel loro lettino e Sigrid e Kevin scendevano al piano terra trovavano i piatti lavati e i giocattoli in ordine.
Dietro la casa hanno un bel giardino piuttosto grande che è una cosa abbastanza rara per il centro della città. Il quartiere è bellissimo, pieno di piante e fiori nelle strade. Spesso gli abitanti hanno tolto qualche ciottolo dal marciapiede davanti al muro della casa  per farci crescere piante, arbusti e edere. Ho visto gente che viene da fuori fermarsi a scattare foto. Per queste stradine passa la gente che va a visitare il Frans Halsmuseum che è a due passi, ma anche per visitare i tanti "hofjes" che sono sparsi in questa parte antica della città.

E' il quartiere fra i più belli di Haarlem o forse addiritura il più bello. Si chiama "De Vijfhoek" E anche se la casa sta diventando piccola, Sigrid e Kevin non vorrebbero mai andarsene.                       

martedì 12 luglio 2011

Sardegna, Calagonone 1975 & 2011

David nel Supramonte di Oliena - Giugno 2011


Qualche giorno fa David e Laura sono tornati dalla Sardegna. Hanno passato dieci giorni nel nuorese in una casa nell'entroterra, vicino al paese di Oliena, in mezzo alla campagna, dove quasi potevano toccare con mano la montagna rocciosa davanti all'abitazione. Claustrofobico! Ho visto sul computer le foto da loro scattate. Paesaggi bellissimi. Erano andati in macchina portando con sè la cagnolina di Laura, Seila. Per andare al mare ci volevano 40 minuti, ma più che al mare erano interessati a cercare grotte, gole, torrenti ed a esplorare il Supramonte. Camminando, arrampicandosi e faticando parecchio si sono imbattuti in posti da sogno, non incontrando anima viva. Su queste montagne selvagge si nascondevano i banditi o ritenuti tali e qui erano introvabili.
La casa l'avevano trovata attraverso uno speologo sardo. Una sua amica voleva per la prima volta affittare la sua casetta rustica isolata, cominciando con un prezzo bassissimo: in due 30 euro al giorno. In cambio dovevano annafiare il grande orto che circondava la casa. Sono andati di corsa, anche perchè la grande passione di Laura è curare le piante e non le sembrava vero di avere, per dieci giorni, un orto tutto per sè dal quale poter attingere frutta e verdura fresca. In più quest'amica sarda ha fatto trovare il frigorifero pieno di cose buone.
 Lei e l'amico speleologo hanno poi portato David e Laura alla festa del santo patrono del paese, presentandoli ai loro conoscenti che erano praticamente tutti gli abitanti di Oliena. Gente molto ospitale che subito faceva spazio intorno al grande tavolone per far accomodare David e Laura. Gente che all'inizio è chiusa ma poi si scioglie ed è molto simpatica e curiosa. Hanno fatto delle grandi chiacchierate. Il sardo non è un dialetto ma una lingua, incomprensibile per gli altri. L'italiano dei sardi è molto bello e preciso.
Il caso ha voluto che anche Jan e Jennifer quel periodo si trovassero in Sardegna per visitare alcuni produttori di vino. Erano ospiti di uno di questi produttori non distante dalla casa di David e Laura. E così i quattro si sono incontrati ad Oliena dove hanno mangiato una pizza insieme. Il giorno dopo sono andati a Calagonone e lì hanno preso una barca per Cala Luna rivedendo gli stessi luoghi dove abbiamo passato una vacanza nel 1975, Pino, io e i tre figli. Io ero felicissima quando ho saputo dell'incontro a sorpresa dei due fratelli.
Sfogliando il mio diario del 1975 vedo che anche quell'anno abbiamo fatto mille cose, però voglio concentrarmi sui quindici giorni trascorsi in Sardegna. Siamo arrivati nel villaggio turistico a Calagonone il 21 giugno. Avevamo a nostra disposizione un bungalow con due stanze da letto. C'era la piscina e scendendo un sentiero c'era il mare con la spiaggia. Tutto era molto bello. Erano tanti gli ospiti, italiani e stranieri. Per i pasti c'era il self service. Il cibo era ottimo e abbondante ma nonostante questo la gente si buttava caoticamente sul buffet arraffando le pietanze, riempendo i propri piatti a più non posso. Sigrid si è fatto subito delle amichette e stava, come al solito, per ore nell'acqua. Di sera c'era un cinema e un night club. I ragazzi frequentavano entrambi con i loro nuovi amici e amiche. Una ragazza molto carina di nome Cuchi stava sempre con David e le piaceva pettinarlo.
Un vecchio peschereccio, la Santa Maria, portava la gente interessata a Cala Luna, un posto incantevole con rocce, grotte e una bella spiaggia fiancheggiata da un piccolo fiume di acqua dolce. La Santa Maria a cui era stata data una mano di pittura fresca aveva un aspetto non male, però era tanto decrepita che una volta che c'era un vento fortissimo i passeggeri avevano paura e lo stesso equipaggio era preoccupato. Il barcone a motore ondeggiava e scricchiolava. Spesso nel tardo pomeriggio si alzava questo vento che faceva volare le sedie a sdraio nella piscina. Bisognava aggrapparsi a qualcosa o mettersi al riparo per non essere sollevati. Si sentivano arrivare queste ventate, era impressionante. Il sole in Sardegna è inclemente ma quando tramonta fa quasi troppo fresco.
 Pino ed io abbiamo fatto la conoscenza di tante persone simpatiche e con loro siamo andati qualche
volta a visitare i paesi nelle vicinanze. Il direttore del posto diceva a Pino e a me che eravamo la coppia più bella del villaggio.
Nel tardo pomeriggio del 3 luglio c'era una gara canora per i bambini. Jan e Sigrid si erano preparati molto bene. La gara si svolgeva nel night club. Il pubblico era formato da genitori e bambini. Naturalmente Pino ed io eravamo in ansia quando toccava a Jan e poi a Sigrid. Jan cantava "My Bonnie is over the ocean" e molto bene, il suo punteggio era alto. Sigrid che era la più piccola dei concorrenti cantava "Bella ciao" e anche lei se la cavava egregiamente. Ma hanno fatto vincere una bambina tedesca stonata di un anno più grande di Sigrid ma piccola di statura. La giustificazione era: "Facciamo vincere questa bambina perchè è straniera e piccolina."
Il 5 luglio partenza per Roma a malincuore. Ci hanno portato in macchina al Golfi degli Aranci dove abbiamo preso la nave. A bordo i figli hanno trovato degli amici del villaggio con cui intrattenersi. Era un lungo viaggio fino a casa. Abbiamo consumato una cena squisista in una trattoria in Via Monte Santo. Poesjemauw era in buona salute, era stata accudita dalla portiera.

Sardegna 1975

Laura nell'orto - Giugno 2011 

sabato 9 luglio 2011

1974 - sedicesima parte

Il 6 novembre David ha cominciato un corso d'inglese all'YMCA. I figli riprendevano i loro sport. Ho cominciato a leggere di sera ad alta voce il libro Rasmus e il vagabondo di Astrid Lindgren.
La domenica accompagnavamo spesso Pino alla capella della RAI dove Padre Igino leggeva la messa. Fra i frequentatori c'era Nando Martellini, il telecronista sportivo con moglie e figli ed il 17 novembre abbiamo passato una bella giornata a casa loro, fuori Roma, a Casal Palocco. Dopo pranzo il figlio Massimo, David e Jan andavano a giocare a pallone. Sigrid era matta per il loro cane Mara. C'era anche un gatto di nome Natalina. Noi tutti siamo andati a guardare i ragazzi giocare ed era una bella camminata. Su richiesta di Sigrid veniva con noi Mara al guinzaglio. Al nostro passaggio tutti i cani abbaiavano dai loro giardini. Un concerto in molte tonalità.
Il 22 novembre mi hanno chiamato dalla RAI per farmi tradurre un'intervista con Cruyff, Rijstbergen, Krol ed altri calciatori olandesi. La sera dopo abbiamo guardato il programma "Dribbling" con Nando Martellini per ascoltare l'intervista da me tradotta.
Sinterklaas
Le giornate più che piene trascorrevano veloci e siamo arrivati al 7 dicembre. La festa olandese di Sinterklaas (San Nicola) veniva festeggiata nei locali delle suore laiche. C'erano più di settanta bambini con i loro genitori, spesso di mamma olandese e papà italiano. Sinterklaas ed i suoi piccoli servi neri distribuivano dei regali ai bambini. C'erano cose buone da mangiare e mentre i genitori chiaccheravano tra loro i bambini cominciavano a scatenarsi a più non posso e si ribellavano quando era ora di andarsene.
Tra ragazzi, per strada, si facevano esplodere delle micette e una di esse è esplosa vicino all'orecchio di David. Dopodichè ha avuto di continuo un fischio nell'orecchio sinistro. Lo specialista che l'ha visitato dopo qualche giorno ha detto che era un piccolo guaio: un trauma acustico, ed ha prescritto una cura che ha migliorato la situazione. Per Sigrid ho cominciato a leggere Pippi Calzelunghe. E già era arrivato il tempo di mettere su il presepio. Pino lo faceva ogni anno insieme ai ragazzi, in un angolo del soggiorno. Piaceva molto a Poesjemauw che con passione camminava annusando in mezzo alle statuine facendole cadere. Il 24 dicembre David compiva 14 anni, era contento dei libri di Tarzan. Il 25 una bella tranquilla giornata in famiglia con scambi di regali, Jan tra l'altro il libro Mio piccolo Mio di Astrid Lindgren che gli è piaciuto molto. Adesso Sigrid lo sta leggendo per le sue bambine.
Il 27 è venuto il pediatra per dare un'occhiata a Sigrid che da un pò di giorni era febbricitante ed aveva una strana faccia gonfia. Il medico ha diagnosticato una leggera forma di orecchioni.
A volte durante i fine settimana eravamo invitati, insieme ai figli, a cene dove David, Jan e Sigrid trovavano regolarmente dei coetanei con cui intrattenersi. Il 31 dicembre l'abbiamo passato tra noi. Sigrid ha sfebbrato e poteva rimanere alzata fino a mezzanotte. Abbiamo brindato con champagne, baci ed abbracci. Sigrid non voleva dare un bacio a David. David ne era intristito e piangeva. Sigrid si pentiva. E tutto volgeva a buon fine. E un nuovo anno bussava alla porta. Benvenuto anno.

venerdì 8 luglio 2011

1974 - Quindicesima parte

Il 1° ottobre era per Sigrid il primo giorno di scuola elementare, la Ermenegildo Pistelli. Non sapendo come esprimere la sua emozione salutava i suoi fratelli uscendo da casa con un: "Ciao cretini." Pino ed io l'abbiamo accompagnata fin nella sua classe. Qualche bambino Sigrid lo conosceva fin dall'asilo. Dopo un pò di giorni c'era già un "brava" nel suo quaderno e la maestra ha detto a Pino che sua figlia andava molto bene. All'asilo ha avuto la stessa professoressa che era toccata a Jan: la signora Loconte, che insegnava ai suoi piccoli alunni l'arte di scrivere. Per questo motivo in prima elementare erano tutti e due avantaggiati. Per tutti e cinque gli anni delle elementari hanno avuto delle insegnanti molto brave: la signorina Leporelli per Jan, la signorina Viselli per Sigrid. Il maestro di David era spesso molto malato e venivano i supplenti. Nessuno ha mai scoperto che i numeri erano i nemici di David e che era affetto da discalcolia.
La scuola di Jan cominciava il 4 ottobre, quella di David (liceo artistico) il 9. Purtroppo il suo liceo non aveva una lingua straniera nel programma scolastico, come se i futuri artisti non avessero bisogno di un pò d'inglese.
Ogni tanto andavamo ancora al CAR. La piscina era ormai chiusa, ma Sigrid andava sui pattini a rotelle e se la cavava molto meglio. Frattanto David e Jan giocavano a pallone, a ping pong o a tennis. E c'erano i compiti di scuola. A Sigrid piaceva molto aiutarmi a fare i ciambelloni, le crostate di frutta e i biscotti. Facevo spesso le frittelle e i ragazzi impastavano le uova, il latte e la farina.
Il 12 ottobre pioveva così forte che i ragazzi si erano messi una coppola. Camminavano per Via Teulada quando giusto allora Pino usciva dalla RAI . Tutto orgoglioso tornava a casa con i suoi due maschi. Mi diceva: "Che gioia era vederli davanti a me, sembravano due piccoli attori."
Come regola Jan e Sigrid andavano insieme a scuola a piedi, lui l'accompagnava nella sua classe, dopo l'andava a riprendere e tornavano insieme a casa. Era un lungo tratto da casa a scuola e viceversa. Succedeva che quando il tempo era molto brutto Sigrid andava e tornava in macchina con delle bambine della nostra strada. Delle volte mi chiedeva: "Mamma mi vieni a prendere tu?" Ed era felice quando mi vedeva aspettare insieme alle altre mamme ed io la mangiavo con gli occhi quando usciva con la gran frotta di studentelli.

Scuola Pistelli
Jan e Sigrid avevano molti amichetti e si frequentavano anche fuori dalla scuola, ed io ero in amicizia con le mamme. Salivamo su Monte Mario e ci incontravamo con altre mamme e amichetti al Foro Italico, vicino alla palla. Jan e Sigrid  andavano sui pattini a rotelle. Prima di uscire facevano i loro compiti.
Foro Italico - "La Palla"

Il 14 ottobre Pino cominciava un nuovo libro. Il 19 David e Jan mangiavano una pizza all'YMCA e mentre Sigrid stava dall'amichetta Alessandra, Pino ed io partecipavamo ad un incontro in Via dell'Anima (dietro Piazza Navona) nei locali delle suore laiche olandesi che festeggiavano il 70° anno della loro fondazione. Un'occasione per rivedere tanti conoscenti olandesi e italiani. In autunno ricominciavano le mattinate di caffè (koffieochtenden): a  turno si andava a prendere un caffèlatte da un'amica olandese per passare qualche ora insieme parlando la lingua madre. Pian piano il gruppetto si allargava. Era diventato un bel rito.

1974 - Quattordicesima parte

Il 19 settembre ho accompagnato Pino dall'editore Mondadori. Pino aveva un appuntamento per parlare del libro che aveva finito di scrivere. Finito il colloquio, camminando per strada, Pino osservandomi commentava che secondo lui la gente pensava che io fossi la sua amante, non immagina certo che da 15 anni sono una casalinga con tre figli. Ho avuto la fortuna di non essere mai ingrassata. Non è un merito è solo costituzione. Il libro di Pino poi è stato pubblicato da Trevi Editore.
Il 21 settembre era il sesto compleanno di Sigrid. La sua festa l'ho già descritta in un paragrafo precedente di questo blog. Il giorno prima era venuto da Salerno, Luigi, cugino di Pino, ospite da noi per un paio di giorni.
Roma 1975
Le giornate erano pienissime, nel mio diario leggo di giorni densi di avvenimenti, non è possibile trascrivere tutto. Leggo che spesso rimanevano degli amichetti a mangiare da noi e David, Jan e Sigrid venivano a loro volta invitati dagli amici. Un giorno Sigrid pranzava dalle tre sorelline del nostro palazzo e poi cenava da Mauro e Antonella sul nostro pianerottolo. In questo modo, a volte, Pino ed io potevamo uscire tranquillamente a prenderci un gelato a Via Veneto. Ogni tanto mi assale un senso di nostalgia e adesso che sono nonna vorrei poter dare un'occhiata a ritroso per vedere i miei figli a quell'età, sentire le loro voci da bambini, ascoltare quello che ci dicevamo, baciarli, coccolarli, sedermi sulla sponda del loro letto per legger loro un libro o raccontare di quando io ero bambina, canticchiare per farli dormire. Sentire Pino che raccontava di Lucertolone e Lucertolina, storie a puntate che non finivano mai. Anche quando andavamo in vacanza il racconto delle lucertole ci accompagnava ed era principalmente dedicato a Sigrid, la più piccola, ma i fratelli ascoltavano altrettanto incantati. Se Pino avesse messo per iscritto tutti questi racconti adesso le nipotine ne avrebbero gioito.
Il 24 settembre è arrivato il bouquet di fiori mensile per il primo premio vinto da Sigrid con un suo disegno. Gladioli questa volta. I ragazzi, tutti e tre, hanno cominciato a fare ogni giorno un pò di compiti. Jan per la prima volta aveva una partita di calcio contro un'altra squadra. David e Diego sono andati a vederlo giocare. Frattanto Sigrid ed io avevamo la festa di compleanno dell'amichetta Domitilla. Il 26 settembre tutti insieme ad accompagnare Diego ad Avellino. Si viaggiava col pullman. Il paesaggio era bellissimo. Diego tornava dalla mamma e dalla sorellina Raffaella, noi eravamo ospiti da mia suocera e dalle cognate Norma e Tina. Quest'ultima veniva da Caserta e aveva con sè la figlia Rosa. Il primo impatto con Avellino era permeato da un senso di noia ma poi c'era un via vai di zii, zie, cognati e cuginetti. Le passeggiate alla piccola Villa Comunale erano d'obbligo come anche una visita all'Esca, un grande terreno coltivato appartenente a mia suocera, dove come ogni anno ci portava Walter, il fratello più piccolo di Pino. Eravamo stipati nella sua macchina, perchè oltre a noi cinque e Walter c'erano anche le bambine di Walter Ilaria e Lydia più Rosa e Diego. I contadini coglievano per noi uva e fichi. I bambini davano mele ai maiali ed erba ai conigli. Erano felici. La natura in Irpinia è grandiosa con dei bellissimi monti. Siamo poi andati a trovare Nino, il mio cognato più grande, nel tribunale dove si svolgeva un'udienza che lui guidava come avvocato. Era tanto contento (radioso) della nostra visita. Questa volta non abbiamo visto i suoi figli Rita, Steny e Paola. La loro casa era ad Atripalda.
Il 30 settembre ritorno a Roma. Alle 6.30 abbiamo preso il pullman e trovando tanto traffico per strada siamo arrivati a casa verso l'una. Già dopo qualche ora sono andata con i ragazzi al CAR. Sigrid cominciava un corso di pattinaggio a rotelle. Anche Jan poteva provarci. Nel mio diario sta scritto: Sigrid non faceva altro che cadere, ma con coraggio si alzava e continuava. Che tesoro!

Panorama di Avellino
Avellino: Villa Comunale

mercoledì 6 luglio 2011

1974 - Tredicesima parte

Al CAR a Jan è venuta la passione del ping pong. Con un gruppo di amici giocava per ore e insieme mangiavano i loro panini su un minuscolo praticello con panchine da loro denominato"il triangolo". Si presentava comunque spesso in piscina da me e Sigrid. Dopo il pasto pomeridiano si era formato sul prato posteriore un cerchio di mamme che, mentre i loro figli giocavano, chiaccheravano e le loro mani frattanto erano occupate a fare la maglia, l'uncinetto, il cucito e il lavoro di rammendo. Si davano consigli ed aiuto a vicenda. Su quel prato ho fatto dei bei pullover per i figli e le signore più esperte mi aiutavano a trasformare dei pantoloncini di Jan ormai troppo piccoli in gonnelline per Sigrid. In piscina portavo un libro e lettere da scrivere. Sui sentieri e sui pratì incontravamo quasi tutti i giorni un giovane signore con un libro in mano. Aveva sempre una parola gentile per i bambini.  Mi raccontava che era un cantante lirico e camminando stava studiando legge. L'ho ribattezzato "l'uomo della legge". Dopo ho saputo il suo nome: Enzo Giaccotto. Il 1° settembre siamo andati di mattina a sentirlo cantare nella chiesa dei SS Cosma e Damiano. Cantava per un matrimonio L'Ave Maria di Schubert. Una voce bellissima. Quello stesso giorno Sigrid ha perduto il primo dentino.
David ci scriveva e lo sentivamo per telefono: si divertiva ed era molto felice. Il 7 settembre è tornato e siamo andati a prenderlo a Piazza dell'Indipendenza. I pullman arrivavano alle 9 del mattino. David aveva un ottimo aspetto, abbronzato e molto più biondo ha preso subito in braccio Sigrid. Noi felici di essere di nuovo al completo. Di sera David è andato al palazzo del YMCA per mangiare una pizza con gli amici di avventura. David il nostro bel spilungone di 13 anni così in gamba. Per giorni ci ha raccontato come aveva imparato ad andare in kajak e che fra tutti i compagni c'era una grande intesa. Il giorno della partenza erano tutti tristi perchè era arrivata l'ora di doversi separare.
L'8 settembre sono venuti Lili e Franco a riprendersi Tip Tap che era diventata una della famiglia. Spesso si sdraiava con me sul letto insieme a Poesjemauw, le volte che facevo siesta.

Canada 1965 - Nonno Jan, nipote Jan.
David a 13 anni


L'11 settembre abbiamo iscritto David al Liceo Artistico ed è arrivato Diego, 16 anni, il cugino di Avellino. E' rimasto con noi per 15 giorni. Si divertiva anche lui molto al CAR. Jan nel mentre era diventato goal-keeper di una squadra di calcio. Sigrid adesso sapeva anche tuffarsi all'indietro.Con difficoltà riuscivo a farla uscire dall'acqua dopo tre ore. Il 12 settembre gli auguri a mia madre in Canada per il suo compleanno. A Sigrid cadeva il secondo dentino. Il 14 settembre alle 7 del mattino ci ha chiamato mio fratello Minze dal Canada per dirci che nostro padre era morto un paio d'ore prima per un attacco cardiaco. Da poco aveva compiuto 67 anni. Io ero terribilmente sconvolta e anche Pino piangeva. Ugualmente sono andata con i ragazzi al CAR e nel pomeriggio tutti insieme per le belle piazze di Roma. Non volevo che Diego mi vedesse soffrire: due anni prima aveva perduto il papà, il fratello di Pino. Ma per tutto il giorno ogni tanto scoppiavo in un pianto. Un pezzo della catena che mi collegava all' infanzia si era spezzato. Adesso che scrivo ho le lacrime agli occhi. Non importa l'età, una parte di noi rimane sempre figlia, bambina, e i ricordi e le nostalgie te li porti ovunque dietro come un dolce fardello. Mia madre ha sofferto della perdita di suo marito finchè ha vissuto, ci diceva: "Come mi manca vostro padre."

martedì 5 luglio 2011

1974 - Dodicesima parte

Il 17 agosto, nel pomeriggio, una telefonata: zio Michele è grave, sta all'ospedale di Nettuno. Pino ha subito preso un treno per raggiungerlo ed è tornato alle tre di notte, ha avuto un passaggio da uno specialista dell'ospedale. Zio Michele è morto a mezzanotte e un quarto per un attacco cardiaco. Tre delle quattro sorelle di zio Michele, le zie Amelia, Wilma e Dora, sono venute dalla Campania a passare una notte a casa nostra per proseguire poi per Nettuno. Mia suocera Raffaella e l'altra sorella Clelia erano impedite a venire.
Lunedì 19 agosto è partito David con l'YMCA per la Sardegna a trascorrere quasi tre settimane di sport e avventure. Di tutti i ragazzi e ragazze stipati in due pullman David non conosceva nessuno.
Vista sul valico di Bocca Trabaria
Frattanto le notizie da parte di Jan non erano confortanti. Si annoiava, aveva nostalgia e da due giorni vomitava spesso, forse per aver mangiato una salsiccia alla sagra del paese. Si sentiva male e non era stato visitato da un medico. Al più presto volevamo rivederlo e il 20 agosto di mattina presto abbiamo preso un treno che partendo con un'ora di ritardo, ad Arezzo ci ha fatto perdere il collegamento via pullman  per Sansepolcro. Aspettando il prossimo bus abbiamo visitato la cittadina di Arezzo. Il bus seguente ci ha messo un'ora per arrivare a Sansepolcro. Lì abbiamo pranzato in attesa dell'ultimo pullman da prendere che partiva dopo un'ora. Faceva un caldo boia. Ancora un percorso di un'ora su una strada tortuossima e alle tre del pomeriggio potevamo finalmente abbracciare il nostro Janneman che ci veniva incontro tanto felice. Abbiamo lasciato Sigrid un attimo con lui per prenotare una stanza in un albergo. L'edificio della colonia era circondato da una natura bellissima ma isolato da tutto.
Parlando col vice direttore della colonia e vedendo Jan così pallido abbiamo deciso di portarlo a casa con noi quello stesso giorno, disdicendo l'albergo. Si stava facendo buio e con tuoni e lampi siamo partiti a rotta di collo. Un evangelista ci ha dato un passaggio nella sua macchina fuori serie a 170 km all'ora e con tutte quelle curve c'era da sudare freddo. Cominciava a piovere forte, ci mancava anche quello. Poi ancora un altro passaggio ed un altro ancora. Quest'ultimo da parte di un figlio con la sua mamma anziana. Ci hanno lasciato davanti alla stazione di Arezzo, giusto in tempo per prendere il treno delle 6 e mezza, che però è arrivato con 70 minuti di ritardo. Alle 11 eravamo a casa. Dopo un'impresa simile non c'era che dire "Casa dolce casa". E... tutto è bene ciò che finisce bene. Sigrid piccolina è stata bravissima, come al solito.
Il giorno dopo Jan è stato visitato dal medico della RAI. Ha trovato Jan indebolito per una gastro-interite. Per un pò di giorni era sfibrato, ma comunque in breve tempo si è ripreso e con calma abbiamo ricominciato a passare molto tempo al CAR.


Panorama verso Bocca Trabaria

lunedì 4 luglio 2011

Sono tornata e riprendo il mio blog. Quello che resta dell'anno 1974. Undicesima parte

Era mezzanotte quando ho deciso: metto un titolo e domani comincio a scrivere. E adesso che è mezzogiorno mi siedo e attacco. Che non è una cosa facile perchè i pensieri che ho in testa non stanno in riga, saltellano, si accavallano. Da dieci giorni sono tornata dall'Olanda dopo una permanenza di due mesi. Spessissimo mi trovo mentalmente ancora là e capita che mi metta a sorridere o a ridere pensando alle birichinate e a certe osservazioni di Livia e Flaminia. Ne voglio scrivere di questo periodo bello e lungo trascorso insieme. In questi dieci giorni romani però ho fatto delle uscite e degli incontri simpatici a cui vorrei accennare. Una cosa importante è che una settimana fa hanno finito di installare l'aria condizionata. Abitando sotto il tetto, all'ultimo piano, la casa si riscalda parecchio. In questo momento vedo che fuori fa 32° ed io sto scrivendo al fresco. E' stato un regalo da parte di Jan. Sigrid ne è felicissima perchè l'anno scorso durante la vacanza romana, in casa si sentiva svenire dal caldo asfissiante, mentre questa volta - arrivano il 24 luglio - sarà tutt'altra cosa.
David e Laura si trovano da qualche giorno in Sardegna. Il caso vuole che anche Jan e Jennifer vadano per la prima volta in Sardegna a incontrare dei produttori di vino dell'isola. E hanno stabilito che un giorno lo passeranno insieme. 
Per fare ordine nelle mie idee ho deciso che prima di tutto voglio finire quello che avevo cominciato prima di partire: portare a termine il resoconto dell'anno 1974. Avevo terminato di raccontare le nostre vacanze in Olanda e qui segue quello che viene dopo.
Il CAR visto dall'alto.
Il giorno dopo il nostro ritorno a Roma, il 25 luglio, ho ricominciato con i figli ad andare al CAR (Circolo Aziendale Rai), circolo sportivo dei dipendenti. Portavamo con noi anche gli amichetti Enrico e Carlo che abitavano al piano sopra il nostro. Sigrid nuotava tante vasche con i fratelli e anche con dei colleghi del suo papà e non aveva ancora sei anni. Già  l'anno prima, a quattro anni, si tuffava nella piscina profonda e l'attraversava a rana. I fratelli ed altri ragazzi più grandi fra i quali Isabella se la passavano come fosse una palla. Tanto era il suo divertimento che non voleva uscire dall'acqua. Poi giocava con delle amichette con le Barbie e andavano in cerca di pinoli.
Frattanto c'erano da compiere i preparativi per la partenza di Jan. Il 3 agosto tutti noi l'abbiamo accompagnati a Piazza del Popolo dove due pullman pieni di bambini, figli di dipendenti RAI, partivano per un mese di colonia estiva a Bocca Trabaria. Jan ne aveva molta voglia, la sera prima per l'eccitazione non riusciva ad addormentarsi. Già altri anni era stato in colonia, e con soddisfazione.
Il 9 agosto, dopo il nostro ritorno dall'Olanda, la nostra amica olandese Lili e suo marito Franco ci hanno riportato Poesjemauw  e ci hanno lasciato la loro gattina Tip Tap, che sarebbe stata nostra ospite durante le vacanze di Lili e Franco. Le due gattine si conoscevano ormai e Tip Tap in breve tempo si sentiva a casa.
L'amichetta preferita di Sigrid al CAR era Claudia, come erano felici quandi si vedevano: i loro visi si illuminavano. Sigrid nuotava almeno 8 vasche di seguito, dopodichè giocava nell'acqua con i più grandi David, Isabella e Susanna senza mai fermarsi. Tornando il 12 agosto a casa, abitavamo alle pendici di Monte Mario, abbiamo trovato il monte in fiamme per l'ennesima volta. Il nostro amato monte. Intervenivano i pompieri che con molta fatica hanno spento l'incendio. Qualche ora dopo abbiamo visto dalla finestra un albero che aveva nuovamente preso fuoco. Abbiamo subito avvisato i pompieri e solo verso mezzanotte hanno finito il loro lavoro.


Sigrid a quasi sei anni

Monte Mario e l'Osservatorio visti dalla finestra.