martedì 5 luglio 2011

1974 - Dodicesima parte

Il 17 agosto, nel pomeriggio, una telefonata: zio Michele è grave, sta all'ospedale di Nettuno. Pino ha subito preso un treno per raggiungerlo ed è tornato alle tre di notte, ha avuto un passaggio da uno specialista dell'ospedale. Zio Michele è morto a mezzanotte e un quarto per un attacco cardiaco. Tre delle quattro sorelle di zio Michele, le zie Amelia, Wilma e Dora, sono venute dalla Campania a passare una notte a casa nostra per proseguire poi per Nettuno. Mia suocera Raffaella e l'altra sorella Clelia erano impedite a venire.
Lunedì 19 agosto è partito David con l'YMCA per la Sardegna a trascorrere quasi tre settimane di sport e avventure. Di tutti i ragazzi e ragazze stipati in due pullman David non conosceva nessuno.
Vista sul valico di Bocca Trabaria
Frattanto le notizie da parte di Jan non erano confortanti. Si annoiava, aveva nostalgia e da due giorni vomitava spesso, forse per aver mangiato una salsiccia alla sagra del paese. Si sentiva male e non era stato visitato da un medico. Al più presto volevamo rivederlo e il 20 agosto di mattina presto abbiamo preso un treno che partendo con un'ora di ritardo, ad Arezzo ci ha fatto perdere il collegamento via pullman  per Sansepolcro. Aspettando il prossimo bus abbiamo visitato la cittadina di Arezzo. Il bus seguente ci ha messo un'ora per arrivare a Sansepolcro. Lì abbiamo pranzato in attesa dell'ultimo pullman da prendere che partiva dopo un'ora. Faceva un caldo boia. Ancora un percorso di un'ora su una strada tortuossima e alle tre del pomeriggio potevamo finalmente abbracciare il nostro Janneman che ci veniva incontro tanto felice. Abbiamo lasciato Sigrid un attimo con lui per prenotare una stanza in un albergo. L'edificio della colonia era circondato da una natura bellissima ma isolato da tutto.
Parlando col vice direttore della colonia e vedendo Jan così pallido abbiamo deciso di portarlo a casa con noi quello stesso giorno, disdicendo l'albergo. Si stava facendo buio e con tuoni e lampi siamo partiti a rotta di collo. Un evangelista ci ha dato un passaggio nella sua macchina fuori serie a 170 km all'ora e con tutte quelle curve c'era da sudare freddo. Cominciava a piovere forte, ci mancava anche quello. Poi ancora un altro passaggio ed un altro ancora. Quest'ultimo da parte di un figlio con la sua mamma anziana. Ci hanno lasciato davanti alla stazione di Arezzo, giusto in tempo per prendere il treno delle 6 e mezza, che però è arrivato con 70 minuti di ritardo. Alle 11 eravamo a casa. Dopo un'impresa simile non c'era che dire "Casa dolce casa". E... tutto è bene ciò che finisce bene. Sigrid piccolina è stata bravissima, come al solito.
Il giorno dopo Jan è stato visitato dal medico della RAI. Ha trovato Jan indebolito per una gastro-interite. Per un pò di giorni era sfibrato, ma comunque in breve tempo si è ripreso e con calma abbiamo ricominciato a passare molto tempo al CAR.


Panorama verso Bocca Trabaria

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