Ieri, nella Galleria Spazio 40 in Via dell'Arco di San Calisto 40 è stata inaugurata, alle 18, la mostra intitolata Now-Ora degli artisti David D'Amore e Teresa Ragonesi.
Naturalmente ci sono andata e come era bello, subito entrata in galleria, vedere i grandi disegni e le foto in bianco e nero di David appesi alle pareti bianche. Ho una preferenza per i disegni, molto particolari, con i loro tratti forti e sicuri, anche se devo dire che ogni foto racconta una storia. Ho assistito mentre David lavorava all'ultimo disegno, sul tavolo in cucina, ed era musica per le mie orecchie sentir graffiare il pennino con voluttà e determinazione sulla carta e vedere svilupparsi l'immagine.
Di Teresa, collega di David al Liceo Artistico, c'era un grande quadro astratto, scarno, ed un video di lei che, con un'aspirapolvere che si divincolava come un animale impetuoso, puliva la strada. Il suono energico dell'aspirapolvere era la colonna sonora della mostra. Piccole foto scattate da David illustravano Teresa mentre con il bianco aspirapolvere puliva Via dell'Arco di San Calisto.
La galleria si è riempita di tanti amici, parenti, colleghi ed alllievi. Persino per strada c'erano gruppi di invitati che chiacchieravano e bevevano vino.
L'esposizione è stata molto ammirata. Ho visto che gli alunni di David hanno prestato molto attenzione ai suoi lavori e una ragazza mi ha detto con entusiasmo che " anche a noi il prof sta insegnando questa tecnica con l'acquaragia." Ho parlato con colleghi e studenti di David e tutti gli sono molto affezionati. Ed io credo, o, per meglio dire, io so, che è difficile trovare un'altro insegnante come lui. Ed è amorevole e attento con tutti, e così era quando diceva al figlio dodicenne di una collega, dandogli la mano: "Lorenzo, grazie di essere venuto alla mostra."
Quella che segue è la presentazione della mostra scritta dalla critica di Udine Francesca Agostinelli
Lei afferra voluttuosamente uno strumento non identificabile. Con fare rituale innesta una spina e avvia la corrente. Parte con gran rumore un qualcosa. Di fortemente erotico, potente, energico. Via via le riprese (sempre dall’alto verso il basso -sempre presenti le gambe di lei e i calzari scuri) chiarificano la situazione: Teresa imbraccia un aspirapolvere, che guida in un intorno che dal luogo chiuso (la galleria) si espande alla strada. Incontra il pavimento piastrellato dell’interno, conosce il porfido del fuori e i piedi dei passanti. Di Roma. E Teresa, con la sua aspirapolvere, aspira. Non polvere, ma Energia. Di un ORA-NOW che tutto vuole. E subito. Così Teresa Ragonesi affronta la sua vita ora, qui, in questo istante, con forza che catalizza e rilancia in modo affermativo la propria voglia di essere nel mondo.
Quella che segue è la presentazione della mostra scritta dalla critica di Udine Francesca Agostinelli
Lei afferra voluttuosamente uno strumento non identificabile. Con fare rituale innesta una spina e avvia la corrente. Parte con gran rumore un qualcosa. Di fortemente erotico, potente, energico. Via via le riprese (sempre dall’alto verso il basso -sempre presenti le gambe di lei e i calzari scuri) chiarificano la situazione: Teresa imbraccia un aspirapolvere, che guida in un intorno che dal luogo chiuso (la galleria) si espande alla strada. Incontra il pavimento piastrellato dell’interno, conosce il porfido del fuori e i piedi dei passanti. Di Roma. E Teresa, con la sua aspirapolvere, aspira. Non polvere, ma Energia. Di un ORA-NOW che tutto vuole. E subito. Così Teresa Ragonesi affronta la sua vita ora, qui, in questo istante, con forza che catalizza e rilancia in modo affermativo la propria voglia di essere nel mondo.
Lui
fotografa lei nella sua performance-documento di dato esistenziale.
Realizza quindi ulteriori foto in cui si propone in autoritratti
ancestrali dalla doppia sessualità, quella che ci è data per natura
sine
saltu,
in una commistione che ci rende persone, e solo poi maschi e femmine
secondo percorsi alchemici che l’artista mette in gioco. Ed ecco le
foto dedicate a lei. Ed ecco gli autoritratti di lui realizzati
fotografando giovani donne che con barba e baffi, con fallo
posticcio, raccontano, nell’intorno umido delle colline, dentro la
catarsi dell’acqua del fiume, la storia disturbante di una
sessualità rivelata a fondamento dell’individuo.
Foto
esatte, ferme, sacrali quelle di David D’Amore. Video dinamico,
rumoroso, pervasivo quello di Teresa Ragonesi. Insieme nella Galleria
romana SPAZIO40 proclamano ORA NOW. E lo fanno con il coraggio dello
scavo profondo. Che affronta la centralità del luogo, Roma,
propulsore e raccoglitore di energie millenarie, per farsi veicolo di
dinamiche esistenziali positive quanto taglienti, affilate e decise.
Conduttrici di forza e di rilancio affermativo consapevole e vitale.
Francesca
Agostinelli
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