venerdì 1 novembre 2013

Una capanna

Nel vocabolario di Livia e Flaminia non esiste la parola noia. Livia ha tante idee e propositi che eseguono poi insieme con grande armonia, ma capita anche che ad un certo punto ci siano delle controversie e il gioco degeneri in litigi e pianti: finisce che ognuna si mette a giocare per conto proprio. A Livia piace appartarsi ogni tanto in una stanza con giocattoli scelti per l'occasione ed immergersi in un suo gioco di fantasia. Non ama essere disturbata. Anche Flaminia a volte si circonda di bambole e péluches e parla con loro intensamente ma poco dopo viene in cucina e si mette al tavolo con tutto il necessario per disegnare.
Uno dei loro giochi preferiti è fare le capanne. Un pomeriggio hanno tolto tutte le coperte e le lenzuola dai loro letti e, per fare una grandissima capanna intorno al tavolo in cucina, hanno chiesto l'aiuto del loro papà. La parte più bella è stata costruirla, perchè una volta fatta la casa, ci hanno giocato dentro per poco. Forse perchè con David e Laura sono uscite a portare a spasso Seila.
Ogni tanto Livia abbraccia la sorellina e le dice: "Sei la bambina più carina e bella del mondo."
Qualche volta, con i genitori, le bimbe hanno giocato a Piazza Vittorio e a Colle Oppio nell'angolo giochi, che però sono veramente pochi per i tanti bambini che ci vengono. Livia si è lamentata: "Tutti questi giochi sono per bambini piccoli, per noi più grandi non c'è niente!" A Piazza Vittorio è stata tolta l'attrezzatura per arrampicarsi che era divertente. Fra gli alberi volavano, cinguettando con gran vociare, tanti colorati pappagallini. E noi con la faccia all' insù per guardarli con meraviglia.
Un pomeriggio che Sigrid e Kevin sono andati a spasso da soli, le bambine sono uscite con David e con me a mangiare un gelato in Via Merulana. Livia, dopo molto ponderare, ha scelto due gusti, Flaminia ha subito deciso per tre. E come al solito ascoltavano David che raccontava buffe storie.


Capanna in cucina



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