giovedì 4 novembre 2010

E ora tocca a me



C'è stato un tempo in cui con passione realizzavo delle composizioni di foglie e fiori secchi. Raccoglievo foglie e fiori dappertutto. Nei parchi e nelle strade di Roma, nelle gite fuori città, in Canada quando andavo a trovare i miei e in Olanda, da Sigrid, a Nijmegen, dove lei studiava col progetto Erasmus. Li mettevo a seccare tra le pagine degli elenchi telefonici. Sistemarli e poi incollarli su della carta era un lavoro da certosini. David mi disse una volta: "Mamma, tutta quella fatica! Il lavoro finito è bello ma effimero, perchè non disegni?" Sono negata al disegno ma iscrivendomi ad un corso di pittura su stoffa mi è venuta la voglia di fare qualcosa con i colori, non solo in classe ma anche a casa. Ed ho cominciato a disegnare usando quasi più la gomma da cancellare che la matita. Poi finivo l'opera con pittura acrilica e il risultato era soddisfacente. Ad un certo punto ho cominciato ad aggiungere piccoli ritagli di riviste. Un giorno leggendo un articolo sull'artista Kurt Schwitters mi si è aperto un mondo: mi piacevano tanto i suoi collages. Kurt Schwitters è stato il mio stimolo e dal giorno di quel famoso articolo faccio unicamente dei collages o meglio, dei lavori a tecnica mista. Ne ho cartelle piene. Qualcosa sta alle pareti di questa casa.






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