mercoledì 10 novembre 2010

Melanconia

Ogni tanto vado nel quartiere dove abitavo prima a trovare delle carissime amiche di vecchia data. Passando per la strada dove una volta vivevamo tutti e cinque insieme una leggera melanconia si impadronisce di me ma già mi distraggo e mi considero fortunata di aver trovato con  David l'appartamento di adesso.
Ieri sono andata dal dentista sempre nel quartiere della Balduina. Non volevo mancare all'appuntamento ma sentivo che non era la mia giornata. Per la terza volta il dentista ha lavorato alla devitalizzazione di un molare. Ero tutta tesa e sentivo delle piccole fitte di dolore perciò mi ha somministrato una minima dose di anestetico, ugualmente la sensazione era sgradevole: era per me una giornata di poca sopportazione. A lavoro finito il verdetto: "Pensavo di chiuderlo oggi ma non è possibile, aspettiamo un mese, vediamo come reagisce il molare, speriamo di poterlo salvare." Mi sentivo scoraggiata, non sarebbe stato meglio toglierlo subito?
Uscendo, per strada, mi è venuto da piangere, tutto il male del mondo, la sofferenza dell'umanità  mi assaliva. Ero inondata di una grande nostalgia per il passato, il presente e il futuro. Tutto il giorno ho avuto queste sensazioni sotto pelle, adesso venivano spinti fuori da un male fisico. Meno male che le giornate sono più corte, alle sei era già buio, nessuno vedeva le mie lacrime. Prendevo l'autobus, la metro. Rimanevo piagnucolosa dentro.
A casa c'erano David e Laura che si accingevano a vedere un film e mi hanno chiesto di vederlo insieme a loro. Il film mi ha distratto del tutto, era veramente simpatico. Si intitola "Taking off" dal regista Milos Forman. David mi ricordava che circa vent' anni fa l'avevamo già visto tutti noi insieme e che anche allora ci era  piaciuto.
Di notte sentivo cadere la pioggia, i tuoni, vedevo i lampi riflessi sui muri, mille pensieri si rincorrevano,  andavano a rotoloni, ma quando mi veniva in mente una scena ilare del film delle risate mi scuotevano.
Oggi ho sonno, sto bene.















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