Fila ai Musei Vaticani |
Sto pensando a come si potrebbe risolvere il problema della povertà di tutta quella gente che vive per strada e nelle baracche. Soluzioni ce ne sarebbero, ma chi è disposto a metterle in pratica?
Ho davanti a me il libro di Mario Cervi e Nicola Porro edito nel 2007 intitolato Sprecopoli. Sulla copertina si legge fra altro che un dirigente di Camera e Senato guadagna 23 mila euro al mese. E' un'enormità. Con questo mensile potrebbero vivere bene anche quattro famiglie. Se la famiglia di un dirigente prendesse sotto la propria ala un nucleo familiare indigente, sia italiano che extracomunitario, seguendolo in tutto e per tutto, entrambe le famiglie vivrebbero più che bene. E ci sarebbero tanti poveri in meno. Sarebbe una soluzione decorosa. Non lo è mendicare l'8 per 1000 ai cittadini, che poi è una tassa obbligatoria. Dal 5 per 1000 che sarebbe destinato agli ONLUS lo stato italiano si appropria di una bella fetta. Nel libro Sprecopoli gli autori svelano il bluff dei continui e annunciati tagli di spesa che, nella migliore delle occasioni, diventano miseri ritocchi agli incrementi di spesa. Per decenni abbiamo assistito a tentativi di ridurre la spesa pubblica. Sono andati tutti a vuoto. Occorre invece intervenire sulle tasse: ridurle il più possibile per affamare la bestia politico-burocratico. Io mi chiedo, è mai possibile, tutti quei soldi sprecati, disponibili per cose futili ma non per cose utili: aiutare il nostro prossimo in difficoltà.
Da tutte le parti entra del denaro. Per esempio il Colosseo. Tanti anni fa ci abitavo vicino e spesso mi sedevo in un incavo per scrivere la lettera settimanale ai miei genitori. Non si pagava per l'entrata. Adesso e da quel dì c'è una lunghissima fila, a pagamento.
Un pò di tempo fa ho incontrato un conoscente a Piazza di S.M.Maggiore. A due passi da noi rannicchiato contro il muro c'era un senzatetto. Mi dispiaceva, faceva freddo. Incamminandoci il mio conoscente ha detto che ci sarebbero spazi per ospitare i senza-alloggio e indicava: "Vedi, quel palazzo e anche quello e quello e tantissimi altri appartengono al Vaticano. Camminando per l'Esquilino vedi tantissime chiese e palazzi ecclesiastici con innumerevoli stanze. Bisognerebbe verificare quante stanze sono disabitate. Ci sono suore e preti che trasformano il loro habitat in alberghi o B&B, pensando al guadagno. Il Vaticano è richissimo, un quarto di Roma gli appartiene, in tutt'Italia ha possedimenti e grandi somme depositate nelle banche all'estero e, fra donazioni e lasciti, il conto in banca cresce sempre di più. Ci sono poi i Musei Vaticani con file di visitatori chilometriche. Dell' 8x1000 solo il 20% va ai poveri, mentre la chiesa Valdese devolve il 100% ai bisognosi." Le nostre strade si separavano, salutandoci mi ha detto di dare un'occhiata su internet per scoprirne di più per conto mio. E l'ho fatto. Cliccando "Possedimenti del Vaticano" ne ho scoperte delle belle.
Giorni fa, dopo la morte dei quattro fratellini rom, bruciati nella loro misera baracca, le parole della Chiesa sono state: "Superare i campi rom, assicurare condizioni di vita sicure." E Famiglia Cristiana criticava le "urla" di Alemanno: "Arrivate dopo il pianto straziato di una madre." Mi sembra una cosa giusta dire: "Stato e Chiesa collaborate, i mezzi li avete."
Fila al Colosseo |
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