domenica 26 dicembre 2010

Casa piena e felice




Domenica scorsa, il 19 dicembre, sono arrivati, di sera, Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia. Come ero ansiosa aspettandoli e che felicità riabbracciarli. Le bimbe cresciute e belle come sempre. Tutti e quattro stanchi. Hanno dovuto aspettare tanto i bagagli, c'era un ritardo per il caos ad Amsterdam dovuto al cumolo di neve sulle piste. E anche se il volo impiega solo due ore, da casa a casa ci sono volute sette ore e mezza. Le bambine si sono sentite subito a casa propria. La prima cosa che hanno fatto è di aprire la cassapanca nella stanza che dividiamo Livia ed io. ( Ho portato dietro dall'altra casa il letto che era di Sigrid perchè sotto c'è un letto che si può tirare fuori e là dorme Livia). I giocattoli sono sempre gli stessi ma dopo non averli visti per un pò di tempo li riconoscono come vecchi amici e subito cominciano a giocarci. Flaminia ha tirato fuori prima di tutto il suo Cane Morbido, se lo porta sotto braccio per casa e nel suo lettino. Ha lasciato in Olanda l'orso Buscia, il suo compagnetto di letto, sapendo di trovare qui il cane, il suo amore italiano. Adesso tutta la casa è cosparsa dei loro giocattoli, ogni stanza è marcata dalla loro presenza. Come i cani marcano il loro terreno con un goccetto di pipì. E' una gioia veder correre e saltare felici le due sorelline per casa. Quando c'è David non lo lasciano un attimo. Ieri pomeriggio Sigrid e Kevin sono andati a fare una passeggiata al centro. Sono venuti a trovarci i nipotini di Laura: Antonio che ha la stessa età di Livia e Ludovica che in novembre ha compiuto 3 anni e ha perciò 7 mesi più di Flaminia. Ideali compagni di gioco. In quattro hanno assalito David, si divertivano un mondo nel saltargli addosso sul grande letto e farsi rincorrere per tutta casa. Laura ha scatato delle foto e poi è uscita  per un impegno lasciando David e me con i quattro scatenati. Meno male che si sono calmati un pò. Le più piccole si sono occupate dei giocattoli mentre Livia e Antonio disegnavano in cucina. Ad un certo punto hanno chiuso la porta: nessuno poteva entrare. Sentivamo tante di quelle risate, ma hanno dovuto interrompere quello che stavano facendo perchè è venuta la nonna a riprendere i piccoli ospiti. Antonio protestava dicendo di non voler andar via: "Voglio vivere qui."  E' stato loro promesso che possono tornare quando vogliono. La cucina come si presentava ai nostri occhi era una baraonda di colori e oggetti sparsi. Avevano attaccato al frigorifero i loro disegni levando tutto quello che c'era prima. La scatola con gli addobbi svuotata. Avevano provato ad abbellire l'alberello di Natale che Kevin aveva fatto con il cartone e "l'aiuto" di Livia. Il risultato era che tavolo e pavimento erano adornati in tutta la superfice, l'alberello spoglio. L'ho vestito io, alla buona, e nell'insieme abbiamo in casa un originale albero di Natale.

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