mercoledì 8 dicembre 2010

Mangiare, guidare, pregare



Parole di Woody Allen: "Il mondo è un grande ristorante." Ed ha ragione, si mangia dappertutto, si vedono sempre più ristoranti in giro. Forse tanta gente, per investire i propri guadagni, decide di aprire un ristorante, da sola o con amici. Famosi attori americani possiedono un ristorante in più paesi. Non parliamo poi di pizzerie al taglio, ce ne sono a bizeffe. In certe strade centrali convivono quasi fianco a fianco. Ieri ne ho viste di nuove in una via che non frequentavo da un pò di tempo. Mi sono fermata sorpresa: qui c'era una bottega di un artigiano, peccato che ha dovuto chiudere. Continuando sulla stessa strada, appena un pò oltre, un'altra pizzeria al taglio. Io: "Ma guarda, quel bel negozio di oggetteria non esiste più." Uno si chiede: "Come fanno a sopravvivere queste pizzerie, c'è una concorrenza spietata." Ma sopravvivono benissimo, i clienti non mancano mai, turisti e italiani sono sempre pronti a mangiare. A qualsiasi ora. E se non è pizza, è gelato. Gelaterie, un'esagerazione quante ce ne sono. Ho visto delle pizzerie al taglio con una gelateria a fianco.  Avranno lo stesso furbo propietario? I clienti non devono scomodarsi molto, mangiano un pasto completo: prima il salato, poi il dolce. Una decina di anni fà non era ancora così, questo tipo di pizzerie erano rare. In quei giorni un giovane, vedendo passare me e mio marito, è uscito in strada per salutarci. Si conoscevano dalla RAI  dove lui era falegname e Pino leggeva il TG. Con orgoglio ci ha indicato la sua nuova pizzeria al taglio. Noi  ci siamo complimentati e lui con un sorriso contento: "E' una miniera d'oro." Le stesse parole le ha usate un proprietario di un bar che conoscevamo bene. Fra cappuccini, caffè espresso, caffè lungo, caffè macchiato, caffè corretto, lieviti, tramezzini, e si potrebbe andare avanti ancora per un bel pò, la gente affolla i bar. Sembra quasi come se stesse prendendo una medicina: in piedi ingoia il contenuto di una tazzina e esce. E' un rito che tante persone ripetono più volte al giorno.
Alle parole di Woody Allen voglio aggiungerne delle altre: "Il mondo è un grande garage." Macchine dappertutto. Nelle strade le macchine sono quasi attaccate l'una all'altra e per attraversare, per andare dal tuo marciapiede a quello di fronte, cammini e cammini per trovare un'apertura fra macchine e motorini. Il traffico è senza tregua, un andirivieni continuo, che solo alla sera e di notte si dà una calmata.
Trovo che ultimamente la situazione sulle strisce pedonali sia migliorata, ma non molto tempo fa  nessuna macchina o altro veicolo si fermava alle strisce zebrate e quando sembrava che ci fosse un momento di quiete e ci si avventurava ad attraversare, c'era sempre il pericolo che all'improvviso sbucasse una moto a grande velocità. C'era sempre il magone. Oltre gli occhi in faccia ci sarebbe stato bisogno di averne anche sulla nuca e sopra le orecchie. Se ad ogni morte di papa una macchina si fermava il primo pensiero era: sarà uno straniero al volante? Eppoi il pedone ringrazia con un cenno del capo o della mano. Per una cosa che dovrebbe essere la norma e che in altri paesi lo è.
C'era un sindaco che diceva che per ogni bambino nato avrebbe piantato un albero. Però è vero il contrario. Con ogni nascita ne viene abbattuto uno o più di uno. Per far posto alla regina macchina. Per creare parcheggi fanno scomparire interi spazi verdi con cespugli e alberi. C'è gente che con sorpresa vede che all'improvviso il verde nella propria strada è scomparsa. Di recente ho visto con dispiacere che nel mio vecchio quartiere un raggruppamento di oleandri ha lasciato il posto a delle signore macchine. Quando ancora abitavo là un palazzetto è stato adibito ad agglomerato di uffici. Nel giardino, per creare un parcheggio, sono stati eliminati alcuni alberi. All'inaugurazione era presente il sindaco.


Da ragazza in Canada ho preso la patente. Tornando in Europa non ho mai più guidato. Non c'era grande necessità di possedere una macchina , Pino lavorava a due passi dal lavoro, per spostarci si prendeva l'autobus e in casi urgenti un taxi. Oltrettutto sarebbe stata una spesa extra che avrebbe pesato sul bilancio familiare. Se un'amica mi viene a prendere in macchina per fare insieme una comnmissione, arrivate a destinazione rimane un dilemma: trovare parcheggio.
Come risolvere il problema delle macchine? Proviamo a pregare. Preghiamo gli dei o l'universo di donarci
l'ubiquità. Possedendo l'ubiquità ci spostiamo dove vogliamo senza più inquinare, sfruttare e  rovinare questo pianeta che, anche se non sembra, amiamo.
Ma c'è anche un'altra via da seguire: la scienza fa passi da gigante. Un gruppo di scienziati dell'Utah, dopo anni di sperimentazione è arrivato a un buon risultato: ha  fatto assumere ad un asino una fiala con una soluzione chiamata HZ17YP UBI.QUI.TA. Si è visto l'asinello da loro allevato pascolare in diversi posti del mondo contemporaneamente. Si marcia verso un pianeta pulito? Ce lo auguriamo di cuore.

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