lunedì 6 dicembre 2010

Porta Portese


Porta Portese è il mercato domenicale più grande e più famoso della capiale. E' un mercato delle pulci. Molti anni fa, ma veramente tanti, anche se guardando indietro questi cinquant'anni passati è come se fossero un'eternità e allo stesso tempo un soffio, andavo a Porta Portese con degli amici stranieri a comprare del formaggio americano, lo Cheddar Cheese, che arrivava dall'America in grandi contenitori metallici. Allora era un prodotto raro. Ne facevamo grande uso. Non tanto tempo dopo ci andavo con mio marito, da freschi sposi, per curiosare e per comprare qualche indumento non usuale, almeno a noi sembrava di aver scovato qualcosa di non comune. Allora non c'era quell'abbondanza in tutti i campi che c'è adesso. Ci si accontentava più facilmente.
Con i figli, amici e parenti certe domeniche mattina era Porta Portese la nostra meta. Che moltitudine di gente: si spingeva, ci si perdeva, ci si ritrovava. E mi ricordo anche il caldo asfissiante.
I figli crescevano, disertavano le uscite con mamma e papà e arrivavano i Russi. Andavo con Pino o un'amica a Porta Portese oppure da sola. Dai Russi raggruppati in un posto fisso del mercato ho acquistato diversi prodotti allora per noi esotici che settimanalmente arrivavano con dei camion dal loro paese. Avevano tanti clienti. I cavalli di legno dipinti erano molto belli e dato che Pino era appassionato di cavalli, per ogni festa gli facevamo trovare un piccolo cavallo. Che veniva da lui sempre apprezzato. Succede come con tutte le cose, non si sa perchè ma a un certo punto Porta Portese è finita nel dimenticatoio.
Adesso è venuta di  nuovo a galla. Mi sono fatta contagiare da Laura, la ragazza di David che torna spesso da Porta Portese con dei vestiti carinissimi, usati ma come nuovi, pagati un nonnulla. Molti di questi indumenti finiscono là dai contenitori che sono stati piazzati in diverse strade della città e dove la gente viene invitata a depositare l'abbigliamento non più voluto ma in buono stato. Una ragazza che conosco ha riconosciuto una sua gonna, un uomo il proprio pullover: indumenti che avevano donato pensando fossero per i poveri.
Ho sentito dire che i vestiti dei contenitori vengono venduti a peso a chi poi li vende sulle bancarelle.
In ogni caso si è creato un grande commercio che da da mangiare a tanta gente. Spero che comunque i bisognosi ne traggano beneficio.
Se il tempo lo permette e non ho altri impegni, mi avventuro. Dall'Esquilino è molto più facile arrivare a Porta Portese che non da Belsito. Con l'autobus 3 si arriva direttamente all'arco di Porta Portese. L'unico guaio, e non è un piccolo inconveniente, è che i bus arrivano già strapieni, straboccanti. La gente che vuole entrarci è tanta. Ogni domenica è la stessa storia, ma aspetto finchè riesco a salire a bordo. Nell'autobus si sta come sardine, succede a volte che una persona si senta male perchè manca l'aria. Per me il tragitto dura una ventina di  minuti ed è bello, quasi si tocca il Colosseo, si passa lungo Viale Aventino, il Circo Massimo, poi si vede la Piramide. Arrivata a Porta Portese guardo la folla variegata , m'immergo nella merce sulle bancarelle e torno a casa soddisfatta degli acquisti, per lo più qualche bel capo di vestiario e degli adesivi molto colorati per le nipotine.
Il viaggio di ritorno è una copia di quello dell'andata.

1 commento:

  1. Ho trovato questo articolo molto interessante e ben fatto. Se ti va vieni a trovarmi sul mio blog COLLEZIONANDO.COM ( http://gallery680.blogspot.it/ ).

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