La mattina del 9 settembre l'abbiamo passata a Wave Hill. Il tempo era bellissimo e così di pomeriggio siamo usciti di nuovo sullo scooter. Di domenica i negozi sono aperti come tutti gli altri giorni. Abbiamo fatto un pò di spese e ci siamo fermati al Washington Square. In questo parco è sempre divertente osservare la gente. Ad ogni modo ovunque ti trovi, New York è un teatro all'aperto.
Il libro dei mille autori |
Vicino al bianco arco (ispirato all'Arco di Trionfo) era seduto un giovane su una panchina e accanto a lui c'era un uomo con un grande turbante in testa intento a scrivere. Dietro di loro una giovane ha cominciato anche lei a scrivere. Ci siamo avvicinati e cosi' abbiamo letto in bella vista: "Tell your story". Sono andata a chiedere al giovane: "Lei è uno scrittore?" "No, lo sono stato, adesso faccio scrivere agli altri la loro storia che poi pubblico." E mi mostrava un libro invitandomi a leggere storie scritte quel giorno e ne ho lette due. Una parlava di repentini e inaspettati problemi matrimoniali, l'altra di come l'autore affrontava i suoi gravi problemi di salute. Mentre parlavo con il giovane "imprenditore" un ragazzo alto si è avvicinato ed ascoltando il nostro discorso ha chiesto con un sorriso se potesse avere un foglio di carta, gli piaceva l'idea di scrivere sulla sua vita. Ha preso il posto dell'uomo col turbante che frattanto aveva consegnato la sua storia Mi è sembrata una geniale idea questo scrivere spontaneo, un bel modo di levarsi un peso dallo stomaco.
In piena estate la gente per combattere il caldo fa il bagno nella grande fontana rotonda o si siede sul bordo interno per rinfrescarsi i piedi mentre altra gente continua a chiacchierare indifferente a ciò che gli succede accanto. C'è anche qui un playground ed abbiamo guardato giocare i bambini pensando alle noste nipotine.
Nelle vicinanze del parco c'è la New York University e perciò ci sono sempre studenti che attraversano il parco o ci sostano, diventano amici e a volte si innamorano. Tanti cani di tutte le razze ci passeggiano con i loro padroni. Le numerose panchine accolgono gente che si riposa dopo o durante lo shopping e turisti che mangiano il loro pranzo. O semplicemente neworchesi che seduti sotto i bellissimi alberi, circondati da bellissime aiuole fiorite ci passano un paio d'ore a guardare la varia umanità che passa loro davanti. Così anche Jan ed io abbiamo fatto, ogni tanto alzandoci per vedere che succedeva in un'altra parte del parco. Abbiamo visto i giocatori ai tavoli da scacchi fissi. Un gruppo che suonava un ottimo jazz. Un giovane che sotto l'arco suonava una musica bella, non definibile, mi sembravano melodie irlandesi. Gliel'ho chiesto ed ha risposto quasi timidamente: "Si, ma, veramente suono un pò di tutto." Mi ha fatto molto piacere vedere tanti dollari nel suo cappello appoggiato per terra.
La casa su un carrello |
E poi c'era una donna senzatetto, una "homeless" seduta su una panchina sulla quale era sdraiato un uomo profondamene addormentato. La donna tutta vestita di nero aveva con sè un carrello stracarico dei suoi averi. No comment.
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