In banca ho conoscito Anneke. Uno dei suoi compiti era quello di portare in giro per gli uffici la posta. Una volta è entrata nel mio ufficio e le sono andata incontro per prendere in consegna la posta indirizzata a Cupones. Lei mi ha detto: "quando ancora lavoravi al piano superiore ti ho vista battere ad una macchina da scrivere enorme e mi son chiesta: come fa?" Da quel giorno, quando lei veniva nel mio ufficio, scambiavamo due parole. C'era nell'aria, tra di noi, una forte simpatia. Abbiamo deciso di vederci fuori dal lavoro. Lei abitava a Martin Coronado e non sapeva che mezzi prendere per andare dalla sua città fino a Ramos Mejia, perciò la domenica seguente sono andata a prenderla a Plaza de Majo. Lei mi aspettava in compagnia di sua sorella che si chiamava Thea, non si assomigliavano per niente: Anneke piccina e bionda e Thea più alta e castana. Abbiamo preso metro e poi treno fino alla mia cittadina. Abbiamo passato insieme una bella giornata lì, a Ramos Mejia. I miei fratelli hanno poi spiegato alle ragazze con che mezzi tornare a casa. La settimana dopo io con uno dei miei fratelli siamo andati in bicicletta a trovare loro. Abbiamo conosciuto i genitori e il fratello Tom. Io, da sola o con i miei fratelli, facevo sempre lunghe pedalate.
A Buenos Aires c'era un cinema che proiettava cartoni animati per una settimana intera. Anneke andava matta per i cartoni e mi ha chiesto di andarci insieme dopo il lavoro. Durante la proiezione lei rideva a crepapelle ma io dopo un pò ho cominciato ad annoiarmi. All'inizio del terzo film (ne erano in programma 4) siamo andate via perchè la strada per casa era lunga.
A volte io e i miei fratelli davamo una festicciola nella nostra abitazione: venivano amici che a loro volta portavano amici. In genere eravamo circa 10-12 persone. Si ballava, si parlava. Mio fratello Minze al tempo lavorava presso un elettricista e così ha messo luci tra gli alberi del giardino e ha fatto in modo che la musica fosse ben udibile anche all'aperto. Alle festicciole veniva anche Anneke. Gli ospiti non andavano via tardi perchè avevano una lunga strada da fare fino a casa e allora noi ci sdraiavamo sui letti e ascoltavamo musica classica e Anneke diceva che quella era la parte più bella della serata. I miei genitori nel frattempo nell'altro appartamento si intrattenevano con i nostri vicini croati. Anneke rimaneva a dormire da noi. Tempo dopo lei ha avuto dei biglietti omaggio per l'opera, al teatro Colòn, uno dei più grandi e bei teatri per l'opera del mondo. Avevamo l'appuntamento davanti al teatro, faceva fresco quella sera e io indossavo un completo appena realizzato da mia madre: una giacca double face, da una parte nera e dall'altra a quadretti. Quella sera la indossavo dal verso nero su di una camicia nera e una gonna a quadretti: tutto fatto da mia madre! Quando Anneke mi ha visto ha gridato dallo stupore e dall'entusiasmo. Era un tipo molto esuberante.
Tempo dopo, per far conoscere i rispettivi genitori, abbiamo organizzato una gita a Tigre, città al capolinea della linea ferroviaria che correva parallela al Rio della Plata. Da questa città partivano delle lance che portavano agli isolotti. Io ho scelto a quale isola attraccare, c'ero già stata. C'era una piscina, l'angolo giochi, un bar. Mia madre ha portato un dolce fatto da lei. E ' stata una giornata molto bella, i genitori andavano d'accordo. Eravamo lì presenti solo noi figlie femmine.
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