Avevo la tessera mensile della metro e del treno. A a volte uscendo dal lavoro avevo voglia di camminare e andavo a piedi fino a piazza Once. Strada facendo potevo avevo appetito e per smorzarlo ad un chiosco compravo una barretta di cioccolato. I chioschi a Buenos Aires erano un'istituzione. Fornitissimi offrivano, giornali, libri, dolci, sigarette, cibarie e tanto altro. Una volta a piazza Once prima prendere il treno mi fermavo ad una friggitoria e compravo empanadas appena fatte da portare a casa. Eravamo ghiotti di questo tipico piatto argentino.
Mio padre allora lavorava in una piccola fabbrica di orologi e ci ha detto che a giorni ci sarebbe stata una festicciola del personale; mi ha chiesto di venirci con lui. Il giorno della festa ho preso la metro e sono scesa alla fermata indicatami da mio padre. Lui era lì che mi aspettava, l'ho preso a braccetto e lui ha tenuto la mia mano nella sua. E così ci siamo fermati ad un chiosco per comprare le sigarette per mio padre. Il negoziante, che conosceva mio padre, gli ha chiesto: es su novia? E' la sua fidanzata? Mio padre ha risposto: no es mi hija. No, è mia figlia. Alla festa c'erano poco più di venti persone tra personale e familiari, tutti molto carini. C'era un buffet con tanto finger food salato e dolce (cibo da mangiare con le mani), bella musica, alcuni ballavano, altri facevano conversazione. Serata molto piacevole.
Col
tempo hanno cominciato a piacermi molto i tangos argentinos. Mi
travolgevano e sentivo le vibrazioni in tutto il mio essere. Un
pomeriggio, consumando la merenda offerta dalla banca, un collega mi ha
detto: tu lo sai che fra tutti i tangos famosi ed apprezzati ci sono dei
brani eseguiti e composti da un olandese? Io non lo sapevo. In
confronto ai tanghi argentini, così spigolosi e ritmati, i tanghi
europei mi sembravano sdolcinati.
https://www.youtube.com/watch?v=NY7AX8IFePM
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