martedì 18 marzo 2025

Verso il Canada


                           https://www.youtube.com/watch?v=jXFXXeoC4k0

 

Nel porto di Buenos Aires siamo saliti su una nave cargo battente bandiera olandese che ci avrebbe portato a New York. A bordo eravamo solo 12 passeggeri e si stava benissimo: si mangiava alla tavola del capitano e degli ufficiali. Le cabine erano bellissime, vecchio stile e con l'oblò. Siamo passati per il Brasile per scaricare delle merci, la prima tappa era il porto della città di Victoria e poi verso Santos dove però c'era uno sciopero del personale del porto. Non si poteva scaricare perchè tutto era fermo e quindi abbiamo avuto una bella vacanza a Santos durata circa 15 giorni. Abbiamo fatto lunghe passeggiate, anche sulle colline dove gli abitanti di una baracca hanno insistito perchè ci sedessimo con loro a bere una bevanda. Ci si capiva a gesti perchè di brasiliano non capivamo nulla. Abbiamo anche camminato per le strade di Sao Paulo, una città caotica dall'atmosfera completamente diversa da quella di Buenos Aires. Quello che mi ha colpito è che moltissime coppie erano miste. Poi si tornava a bordo e si trovava il pasto pronto: meglio di un grande albergo! Al mio fianco, seduto a tavola, c'era il terzo ufficiale, un bel giovane di nome Marten. Abbiamo chiacchierato e ci siamo stati subito simpatici. Mi ha detto che di lì a poco, sulla terraferma, in Olanda, avrebbe intrapreso il corso per diventare secondo ufficiale. Dopo alcuni giorni mi ha chiesto di andare a stare da lui e i genitori per tutto il periodo dei suoi studi: aveva serie intenzioni. Una volta giunti a New York abbiamo atteso un giorno intero la partenza del nostro treno per London Ontario. Nella Grande Mela ancora nuove atmosfere: le ragazze, molto graziose, indossavano vestiti colorati. Mio padre ci ha portato in un grande bar per ascoltare musica jazz suonata dal vivo: una grande novità per noi. L'impressione che ci ha fatto New York è stata molto positiva, tutto ci appariva brillante, chiassoso, allegro. Il treno ci ha messo ben dodici ore per portarci a London. Ci hanno accolto il fratello di mio padre, Wopke, e la sua famiglia: siamo stati loro ospiti per circa un mese. Un giovane vicino di casa di nome Vic veniva spesso a trovarli e poi ci ha aiutato a cercare una casa tutta per noi. Abbiamo trovato in affitto una vecchia casa in legno dove vivere momentaneamente. Dormivamo su materassi gettati su  di un pavimento in forte pendenza, avevamo pochissime cose ma una cosa non mancava mai: il nostro giradischi grazie al quale la musica riempiva la casa di suoni melodiosi. Sugli annunci abbiamo trovato una casa in vendita e siamo andati tutti insieme a vederla. Era deliziosa e situata in una bella stradina vicina al centro. Abbiamo deciso all'istante di comprarla. I proprietari, dopo le trattative, si son detti molto contenti di cedere la loro abitazione a noi. Abbiamo dato una caparra e con i soldi messi da parte con il lavoro in Argentina abbiamo aperto un mutuo. Poi abbiamo arredato la casa con mobili di seconda mano assai belli. Al pianterreno c'erano due stanze e la cucina, al piano superiore tre stanze da letto e il bagno e sotto al piano terra c'era il basement dove più in là abbiamo sistemato la lavatrice. Lì sotto, in un angolo, mio padre  ha costruito uno spazio doccia. Davanti e dietro alla casa c'erano due balconi e sul retro il giardino. A fianco della casa un sentiero asfaltato portava sul retro. Dalle piccole crepe nell'asfalto spuntavano i deliziosi fiori Cosmos. Anni dopo, alla fine di questo sentierino, mio padre e i miei fratelli hanno costruito un box per due macchine dove mio padre teneva anche i suoi attrezzi. In quel giardino ho visto per la prima volta un colibrì: in continuo movimento, danzava di fiore in fiore. Sugli alberi c'era un viavai di scoiattoli.




Cosmos flowers

La nostra casa: 85 Becher Street





Nessun commento:

Posta un commento