venerdì 1 ottobre 2010

Delis

Vago per le strade di Harlem, cammino per ore e noto che quello che non manca mai sono i delis. Un deli (il nome viene da delicatessen) si trova sempre ad angolo, all'incrocio di due strade, ed è per questo che vengono anche chiamati corner stores. Vendono di tutto per la casa e prodotti alimentari.  Spesso anche biglietti della lotteria. Sono di grande comodità essendo aperti giorno e notte. Se manca qualcosa in casa vai un attimo all'angolo e trovi il gelato in vaschetta di cui ti è venuta all'improviso la voglia o il pane che ti sta per finire e che ti serve per la prima colazione. I propietari dei delis sono sempre degli immigrati dello Yemen, dell'Arabia o di altri paesi dell'Asia Orientale. Quando i proprietari sono ispanici questi negozi vengono chiamati bodegas.
Quello che mi colpisce è che tutti i piccoli delis hanno nelle loro vetrine un ammucchiamente di articoli  messi alla rinfusa, senza nè arte nè parte. I vetri sono di uno sporco accumulato da chissà quanto tempo e nessuno fa obiezioni, nemmeno le persone abituate a frequentare supermercati futuristici o per lo meno ordinati e puliti. Ci sono anche dei delis grandi, eleganti e superattrezzati, dei cigni, dove trovi prodotti di lusso provenienti da ogni parte del mondo. Queste brutte papere, nonostante tutto, mi fanno tenerezza.




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