Dopo la grigia e afosa giornata di ieri con ogni tanto un pò di gocce di pioggia e qualche avaro raggio di sole, un bel cielo azzurro ci rallegra; il sole è caldo e dopo la doccia ho indossato il corto vestito (o lunga camicia), acquistato a New York, con un leggero pantalone nero e dei sandali. A New York l'ultimo giorno faceva freddo, ma qui, qui sono tornate le ottobrate. Stendo il bucato alle finestre e sul balconcino. In lontananza vedo nitidi i Monti dei Castelli Romani, vedo le case di Frascati. Vado al mercato. Così riprendo la mia vita quotidiana romana.
A Manhattan molta gente nel passare ti sorride o risponde subito al tuo sorriso, qui si sorride alla gente che si conosce. Nel palazzo romano in cui abito da venti mesi, gli inquilini sono gentili e al mio rientro mi hanno salutato con un "bentornata" e le vicine di pianerottolo anche con un abbraccio.
Adesso il mercato. Qui ho pagato per un chilo d'uva 1 euro, a New York $1,99 al pound (meno di mezzo chilo); qui un chilo di pesche 1 euro, là 2 pesche $l o anche di più. La frutta in America è oro, è vero che è anche molto buona, Jan ed io ne mangiavamo spesso un bel piatto a pranzo con dello yoghourt. Ho fatto grandi scorpacciate di uva senza semi.
Oggi, seduta sul balconcino ho pranzato con una ciotola di macedonia (insalata di frutta) e adesso vado al parco di Colle Oppio, con un libro.
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