Il talento linguistico David non lo ha preso da estranei, l'ha ereditato dal suo papà.
Anni fa David ha avuto l'incarico di scrivere una serie di puntate radiofoniche sulla musica jazz: è un appassionato musicofilo. Ogni volta che finiva un pezzo lo rivedeva insieme al padre, il quale gli suggeriva come impostare una frase al meglio, dove e come sostituire una parola con un'altra. I trucchi del mestiere David li afferrava al volo: ha un'innata predisposizione per la scrittura e per il racconto.
Mio marito si era laureato in legge su desiderio di mio suocero, ma il mestiere di avvocato non l'attirava. Grazie alla sua bella voce e ottima dizione alla fine degli anni '50 è entrato in RAI come speaker radiofonico. Passato in video è stato per anni uno dei conduttori del TG1. Era anche uno scrittore. Ha pubblicato quattro romanzi, diversi racconti e, per il teatro, una commedia dal titolo "La guerra in tre atti".
Ricordo che appena sposati, per festeggiare il nostro primo mese di matrimonio, gli chiesi in regalo un racconto che diede il via alla sua vena narrativa.
David ha anche scritto un libro, che riposa in un cassetto.
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