giovedì 30 settembre 2010

Chiese






Mi meraviglio di quante chiese ci siano a New York!
Camminando per il quartiere intorno alla 125a Strada ne conto tantissime, alcune sono delle costruzioni classiche, a volte bellissime, altre sorgono in palazzi privati o semplicemente in un appartamento. Succede che in un solo block ce ne siano due e nel block successivo altre due. Insomma ci sono piu' chiese qui che a Roma.
Su google ho trovato:
New York City Guide: Historical Churches & Places of Worship
"Churches are both religious and social centers, and the incredible diversity of New York is reflected in an incredible diversity of churches".

Bloggiste

Jacqueline, quando ha saputo che ho cominciato un blog, mi ha abbracciato con entusiasmo esclamando: "Now we are blog sisters" (adesso siamo blogsorelle). Lei fa un blog fotografico con dei sottotitoli,  è bravissima ed originale. Sotto qualche sua foto ho lasciato un commento.
E' stato Jan a suggerirmi di cominciare un blog e l'ho fatto col suo aiuto, e lui continua ad insegnarmi nuove cose. Avrei dovuto cominciare prima, ci sono troppe cose qui su cui scrivere. Spero di cavarmela da sola con questo blog quando sarò tornata a Roma, ma se necessario David (il figlio maggiore) mi darà una mano. David è un bravo computerista.
Yolonda (Ross) non ha ancora un blog. Lei è attrice e su google abbiamo visto degli spezzoni di films a cui ha partecipato, mi piace come recita.



Una cena



Ieri sera sono venute a cena due amiche di Jan e Jennifer: Jacqueline che è afro sudamericana e Yolonda
che è afro americana. Quasi tutti gli anni, quando io sono ad Harlem, organizziamo una cena qui da noi. Era un piacere rivederle, sono simpaticissime. Durante il giorno, mentre Jan era via per lavoro, io mi divertivo ad andare in biblioteca, a fare le spese, a Morningside Park con un libro e...a cucinare.





Ho preparato quello che a loro piace tantissimo: pea soup, cioè zuppa di piselli all'olandese ma vegetariana, alla quale Jan alla fine aggiunge sempre un tocco esotico. Le ragazze si sono servite due volte: "mai mangiato una zuppa così buona!" Per secondo un piatto del quale Jan è ghiotto: patate e finocchio con sopra parmigiano e olio d'oliva (extra vergine), insalata mista, mozzarella, formaggi vari. Poi i dolci. Hanno apprezzato i diversi vini che Jan ha servito: lui è un intenditore e un importatore di vino.
Le nostre ospiti sarebbero dovute andare via presto, massimo alle dieci, perchè per lavoro dovevano alzarsi all'alba. Sono rimaste fino alle undici e poi, a malincuore, ci siamo salutati con un abbraccio.

Dumbo gallerie

Nella giornata DUMBO molti artisti hanno aperto le porte dei propri studi, la gente entrava e usciva a frotte.
Siamo entrati in delle gallerie d'arte che esponevano lavori di artisti contemporanei.
In una mi piacevano le foto di paesaggi e gente dell'isola di Bali, in un'altra abbiamo guardato con attenzione i lavori  dell'artista Mondongo. Del suo Skull (teschio) Jan ha fatto delle foto.

Mondongo "Skull"

In una delle passate manifestazioni DUMBO e' stato scoperto l'artista ghanese El Anatsui, nato nel 1944 e il cui gigantescho lavoro dal titolo Dusasa ll (2007) ho ammirato l'altro ieri esposto al Metropolitan Museum. E' un patchwork fatto di oggetti trovati, come tappi di bottiglie di champagne, fil di ferro, cerchietti di plastica. Per realizzare questo enorme lavoro è stato aiutato dagli assistenti.
E' un tipo di collage. Anche io ne faccio, ma piccoli su carta e con tecniche miste. Vorrei come maestro  El Anatsui per allargare i miei orizzonti.

street art
vista da Dumbo


DUMBO





Faceva molto caldo sabato 25 settembre, quando siamo andati a dare un'occhiata al DUMBO art festival di Brooklyn. DUMBO è acronimo di Down Under the Bridge Overpass.
Sulla  passeggiata lungo il fiume Hudson cinque ragazze eseguivano una danza moderna su una scalinata di pietra e più in là una delicata elfa nera vestita di bianco ballava da sola. Era graziosissima. Ogni tanto spargeva dei petali rossi e al termine della sua danza donava al fiume una manciata di petali dal suo cestino.
Dove erano dei magazzini portuali è stato costruito questo parco/passeggiata che verrà allungato ancora di parecchio, fino ad un altro agglomerato di giardini-giochi per bambini. La gente è felice di avere sempre più spazi verdi a disposizione e ne approfitta.
Nel parco e nelle strade tante coppie di sposi con parenti, damigelle e fotografi al seguito. In giro tanti bei bambini, per loro c'erano dei giochi organizzati. Una giornata felice.






martedì 28 settembre 2010

Central Park, Times Square



Domenica 26 Settembre al Central Park, nel pomeriggio, c'è stato un concerto di zingari Rom. Nonostante la giornata grigia è accorsa tanta gente che si è seduta sul prato davanti al grande palco. Grandi e piccoli partecipavano con calore, alcuni si sono messi a ballare; c'era tanta spontaneità, mamme e papà facevano battere le mani ai loro piccoli al ritmo della musica. I musicisti erano bravi, immobili là in alto sul palco e suonavano un brano dopo l'altro. La loro musica mi faceva pensare a quella greca e mi tornavano in mente altri paesi e momenti vissuti in passato. Quasi tutta la musica tocca un tasto del tuo cuore. Poi c'è anche la musica che chiamano tale ma che per me è soltanto chiasso da tapparsi le orecchie.
Sarà stato per le previsioni del tempo ma la pista da pattinaggio era poco frequentata. Di solito è piena di persone di tutte le età, anche quasi centenarie. Si incontrano ogni domenica mattina sulla pista e pattinano in coppie sempre diverse o da soli. Si divertono, mentre tutt'intorno alla pista una gran folla li sta a guardare.
Più in là in un viale c'era un ragazzino sui 9-10 anni che faceva il giocoliere con dei birilli e delle piccole palle. A guardare c'eravamo solo Jan ed io piu' un papà col suo bambino. Ma c'era anche una bambina che, col suo pinguino di peluche sotto il braccio, seguiva il bambino da vicino in tutte le sue mosse. Sarà stata la sorellina? Come succede spesso, la gente che passava, vedendo l'attenzione con la quale il maschietto veniva osservato, si fermava curiosa e così c'erano tante mani ad applaudire e tanti dollari nel recipiente per terra.



A piedi siamo poi andati a Times Square, così chiamata molto prosaicamente perche' una volta ci si trovavano gli uffici del giornale New York Times. Nella piazza tanti newyorchesi e turisti da tutto il mondo e un bombardamento di colori per via delle grandi pubblicità illuminate. Mi ricordavo questa piazza più spaziosa, più ampia. Stavolta mi angustiava un pò, sarà stato per via della grande folla? Anni fa in un teatro a due passi da lì abbiamo visto il musical Cats. Questo musical ha tanti fans in tutto il mondo che lo seguono di città in città, noi non siamo fra loro, ci ha annoiato e abbiamo lasciato il teatro molto prima della fine.
Tornati  a piedi a prendere lo scooter parcheggiato a Central Park abbiamo calcolato di avere camminato per circa 30 blocks. Spesso ci facciamo certe camminate, ma c'è tanto da vedere tutt'intorno che non sentiamo la stanchezza.
La notte a volte ho un ammucchiamento in testa della vita vissuta di giorno. Come mi è successo dopo la nostra gita a Brooklyn, ma di questo scriverò piu' tardi.

lunedì 27 settembre 2010

Giamaica

il breadfruit tree nel bungalow a due piani


la casa e' un loft

ackee tree
Quando sono arrivata a New York il 4 settembre, siamo rimasti per qualche giorno insieme, poi Jennifer e' partita per la Giamaica per dare gli ultimi ritocchi alla casa e alla dependance costruite su quell'isola, in modo da affittarle al più presto a dei vacanzieri. Il giardino ai lati e davanti alla casa l'ha ideato anche lei. Ci sono degli alberi di banane, di mango, del pane, e ackee. Questo Jamaican ackee tree è una cosa nuova per me, il suo frutto l'ho visto  in foto e Jan mi ha spiegato che solo quando è maturo e si apre da solo non è più velenoso. Naturalmente ci sono anche dei fiori del posto, tra i quali l'hibiscus. Veramente tutti questi alberi non li ho mai visti dal vivo, chissà che un giorno non faccia un salto da quelle parti. Sono sicura che tutto l'insieme è un sogno.





E pensare che gran parte dei lavori della casa  Jennifer li ha realizzati con le proprie mani. Ha seguito a New York dei brevi corsi e via a mettere mattonelle, dipingere pareti e cancelli, arredare interni e esterni.

In giro per Harlem





Ieri mattina, che era domenica, Jan ed io abbiamo camminato per le strade di Harlem osservando e commentando i palazzi. Ci sono ancora tantissime brown stone houses, sono una caratteristica di tutta la città e speriamo che non spariscano mai. Vicino alle costruzioni moderne e ai grattacieli sono una carezza agli occhi. Non è che non mi piacciano gli skyscrapers (grattacieli) perchè formano un potpourri di forme, una creazione di arte moderna che mi si addice.
Queste case marroni sono così nostalgiche, non devono scomparire.
Al pianterreno di queste abitazioni c'è un piccolo spazio che a volte è occupato dai contenitori della spazzatura, spesso affiancati da vasi con piante. Ieri in questi cortiletti abbiamo visto quattro vasche da bagno con dentro della terra e delle piante ben curate. Sicuramente queste vasche sono diventate contenitori per piante dopo che i propietari hanno fatto installare in loro vece delle cabine doccia.
La cosa buffa è che anche ad Haarlem, Olanda, nel quartiere De Vijfhoek, percorrendo stradine piene di fiori ed arbusti, ho visto delle vasche da bagno adibite allo stesso scopo.

Flaminia






Quasi tutti i giorni Sigrid (mia figlia) ci chiama dall'Olanda (a Jan e me) via SKYPE o ci manda una mail.
Qualche giorno fa ci scrive: "Flaminia è proprio una sagoma, non vuole più nessun aiuto e dopo un pò di tentativi si arrampica da sola sul WC. Io non mi ci raccapezzo: come ci riesce?
Flaminia adesso ha 2 anni e 4 mesi ed è veramente una comica. Rido ancora adesso se penso che  qualche mese fa l'abbiamo trovata seduta sul grande tavolo in cucina, a Roma, con le gambette intorno ad un mega piatto di ciliegie che mangiava con gusto, sputando i nocciolì sul tavolo. Qui in America queste bambine vengono chiamate "tomboys" (maschiacce).

domenica 26 settembre 2010

Morningside Park



Dato che ogni settembre sono qui a New York  non vedo come è il parco Morningside in primavera. In casa di Jan, mio figlio, e Jennifer, la sua compagna, ho trovato delle bellissime foto fatte da Jennifer, col parco in fiore. Le vorrei vedere spesso e farle vedere ad amici e conoscenti affinchè anche loro possano ammirare questo parco di Harlem, uno dei piu' belli di New York che si trova a un block dalla casa dove sono ospite.
Non sono ancora molto abile a fare complicate (per me) operazioni al computer. Come sempre, quando sono qui, chiederò a Jan di insegnarmi ad aggiungere nuove foto a questa pagina.