domenica 31 gennaio 2016

Haarlem, vacanze natalizie 2015/16 # 2

Il 31 dicembre abbiamo avuto ospiti a pranzo: Karen, amica italiana di Sigrid fin dai tempi dell' Erasmus, Ben, amico di Kevin con il quale ha studiato all'università, e i loro due figli Anna di 15 anni  e Maximilian di 13. Vivono in nord Italia e sono venuti in Olanda per trovare i parenti di Ben. Si sono conosciuti, come Sigrid e Kevin, all'Università di Nijmegen. Sigrid e Kevin sono stati al loro matrimonio vicino a Bolzano. Da tanto tempo non si vedevano. La famigliola era venuta in macchina dall'Italia e aveva portato tra le tante cose anche una scatola di cachi del suo orto. Lo scorso mese a Roma un'amico di David ci ha portato per due volte un cesto di cachi dal suo giardino e per David è stata una scoperta. A me piacevano già da più di 55 anni, quando, venuta a vivere a Roma, li avevo mangiati per la prima volta in vita mia. E adesso, dopo che per anni David li ha avuti sotto al naso rifiutandosi di assaggiarli, finalmente li ha provati, ed è nata la sua passione per questi frutti di origine asiatica. Ed era una sorpresa per noi poterli mangiare anche in Olanda.
Durante il pranzo venivano raccontate le novità da entrambe le parti. Anna e Max parlano bene l'italiano, l'olandese e il tedesco. Fra di loro parlano in tedesco; dicono sia la lingua che conoscono meglio. Max  dopo la scuola media vorrebbe frequentare il Liceo Artistico e così David dopo pranzo per svagarli un pò ha portato tutti i ragazzi su in mansarda per far vedere loro su Facebook i lavori dei suoi allievi. Si sentivano le risate scendere dalle scale. Livia e Flaminia chiedono sempre a David di raccontare dei suoi studenti del Liceo Artistico, sono molto interessate alla loro vita artistica e  personale e sperano di conoscerli durante una loro visita a Roma. 
Gli ospiti erano molto simpatici e ci siamo promessi di rivederci al più presto.  
La sera del 31 dicembre abbiamo mangiato pasta e lenticchie, perchè, come si dice in Italia, questi legumi portano soldi. E poi c'erano le oliebollen come vuole la tradizione olandese. Sarebbero pallotte di farina fritte nell'olio, con o senza uva passa, o con spicchi di mele. Mia madre le preparava un pò prima di mezzanotte ed erano squisite calde, appena fatte. Così si inaugurava il nuovo anno. Adesso in diversi punti della città stazionano grandi camion attrezzati con forno dove le oliebollen le fanno lì per lì. Sigrid ha fatto la fila per acquistarle e ha preso anche appelbeignets, buonissimi anche loro. 





Non abbiamo aspettato mezzanotte per andare a letto, ma dormire era impossibile per il gran chiasso dei botti. Dalle finestre si vedevano i fuochi d'artificio. 
Nel pomeriggio del primo dell'anno abbiamo fatto una bellissima camminata nell'enorme parco naturale di Elswout. Ogni volta che ci andiamo rimaniamo incantati dal panorama. Le bambine raccoglievano belle foglie, rametti e ghiande e correvano senza stancarsi mai. Livia su indicazione di David gli ha scattato alcune foto vicino ad un ruscello, sempre per il suo video. Non faceva freddo, circa 7° Con questa passeggiata il 2016 ha avuto un buon inizio. Al telefono ci siamo sentiti con Jan. In Sicilia faceva caldo, la gente faceva il bagno nel mare. Avevano passato il capodanno, ospiti d'onore a casa di un produttore e della sua estesa e ospitale famiglia. 







sabato 30 gennaio 2016

Haarlem, vacanze di Natale 2015/16 #1

Dopo che Jan e Jennifer sono partiti io e David abbiamo dormito nella casa nuova, David su, nella camera da letto, ed io giù sul comodissimo divano letto. Di giorno uscendo lasciavamo il termosifone al minimo e la sera dopo cena tornavamo a Popelingstraat; alzavamo la temperatura e in pochissimo tempo tutta la casa era gradevolmente riscaldata. La casa diventa sempre più accogliente.
David ha seguitato a lavorare ad un suo video. Il giorno 28 dicembre, su indicazioni di David,  Sigrid lo ha filmato davanti a casa nuova nella Popelingstraat. Era scalzo, con addosso un pigiama e in mano un orsachiotto di peluche. Faceva freddo e aveva i piedi gelati. Proprio in quel momento un vicino di casa usciva dalla sua porta e si è fermato a guardare la scena. Sigrid, che lo conosceva, lo ha presentato a David. Anche il postino sembrava incuriosito e ha voluto sapere cosa stesse succedendo. Sigrid gli ha spiegato che suo fratello è un artista di Roma e che stavano girando una scena di una sua video performance.



Il 29 David ha dato a Livia un compito impegnativo: lui pedalava in bicicletta lungo lo Spaarne e accanto Sigrid guidava il bakfiets nel quale era seduta Livia che filmava David. Ottime riprese, David le userà per il suo film. Flaminia intanto aveva ospite l'amichetta Anna. Tutte e due si sono messe un abitino da pattinaggio e hanno disegnato concentratissime su grandi fogli di carta. Soggetto: una enorme maga. Distrattamente hanno mangiato la macedonia che avevo preparato per ognuna di loro. Poi quando dopo un paio d'ore il lavoro era ultimato, arrampicandosi su una sedia l'hanno attaccato col nastro adesivo ad una porta. E' venuta la mamma di Anna e le bambine si sono esibite ballando e recitando un lavoro da loro creato. La maga disegnata era, assieme a loro, protagonista della scena. Le bambine si esibivano con grande fantasia e intanto al momento giusto abbassavano, smorzavano e riaccendevano le luci. Hanno persino messo su un cd con musica che si intonava perfettamente con lo spettacolo. Sigrid, Livia, Aria ed io abbiamo applaudito stupite per come bambine di 7 anni siano state capaci di tanto ingegno.
La mattina del giorno dopo David e Sigrid hanno portato Livia, tutti e tre in bicicletta, dalla sua amichetta Cato dove è rimasta per tutto il giorno e anche per la notte. Da Flaminia è venuta a giocare l'amica Merthe fino a sera. Dopo pranzo le bambine potevano comprarsi una caramella da Jamin nella Grote Houtstraat, vicino casa. Io e David le abbiamo accompagnate al negozio. Vista l'enorme quantità di caramelle esposte ci è voluto un pò per fare una scelta. Con David e me hanno riattraversata la strada dove il traffico è sempre intenso, non di macchine, di biciclette. Dopodichè David ha detto: "Adesso siete libere." Flaminia lo ha ripetuto in olandese a Merthe e le bambine sono volate via verso casa da sole. Poco alla volta cominciano a prendere confidenza con l'uscire da sole nel quartiere. Livia e le sue amiche si inoltrano già più lontano. Ma devono sempre rispettare il limite loro imposto.
La catena di negozi Jamin esiste già dal 1883. Una volta che ho parlato al telefono con mio fratello Henk che vive in Canada, e che dal 1950 non è più tornato nei Paesi Bassi, gli ho detto di Jamin e ha  esclamato: "Esiste ancora?" Durante la guerra tutto era razionato, anche i dolcetti. Noi bambini potevamo scegliere la minuscola quantità assegnataci settimanalmente: davamo un'occhiata ai tanti negozi della città per finire inevitabilmente nel paradiso delle caramelle: Jamin, che negli anni ha  ampliato all'inverosimile lo stock dei dolciumi. Dopo che nel 1950 ci siamo trasferiti all'estero è capitato che il mio pensiero si sia rivolto con nostalgia ai negozi di Jamin. Mi sembra di aver visto di recente un'imitazione di Jamin a Roma che però non ne conserva il fascino.


Jamin di una volta




Interno di Jamin




Lasciate le bambine David ed io abbiamo fatto un lungo giro per la città e tornati a casa David ha fatto giocare per un'oretta  le bambine ai giochi di Wilsonsplein.
Quella sera Sigrid e Kevin sono andati al cinema e a mangiarsi una pizza. David, Flaminia ed io abbiamo cenato con dei piatti cucinati da me. A Flaminia è piaciuto tutto e mi ha fatto tanti complimenti.
Qualche volta Flaminia pranza o cena da un'amichetta. Le mamme raccontano poi a Sigrid, divertite e compiaciute, che Flaminia si complimenta sempre con la cuoca. Mentre David lavava i piatti io ho guardato con Flaminia il vecchio e amato libro Filastrocche della nonna.
  

giovedì 28 gennaio 2016

Natale 2015 # 2

La mattina del 27 dicembre Kevin è andato a pattinare sul ghiaccio insieme alle bambine. Jennifer ha voluto andare a dare un'occhiata all'Ikea ad Amsterdam, ha preso il treno. David, Jan, Sigrid ed io siamo andati a fare le spese, ma prima ci siamo diretti allo Spaarne perchè David voleva fotografare il Ponte Bianco (de Witte Brug). Un ponte che risale a prima del 13° secolo e che viene alzato quando deve passare una nave. Sembra fatto di legno ma è di acciaio. Tirava un forte vento. Gli autoscatti davanti al ponte sono venuti simpatici.




Per cena Jan ha preparato la pasta con un buon un sugo per noi nuovo, con le barbabietole. Per farlo assaggiare anche a Jennifer e Jan per dessert c'era di nuovo un banketstaaf e i deliziosi biscotti che la mia amica Junko mi aveva portato dal Giappone. Flaminia si è, su richiesta, esibita al pianoforte; è molto portata alla musica ma il suo maestro vorrebbe che si esercitasse di più. Per adesso per lei è più importante il gioco. Livia, osservando la sorellina e provando da sola, riesce a suonare a due mani diversi brani, ma non vuole andare a lezione.



E' incredibile come disegna bene Livia, piccola com'è inventa dei logos-design originali. Sarà la reincarnazione di un bravo designer? A David ha regalato una sua creazione.


 J & J hanno scritto ognuno un pensiero nell'album dell'amicizia di Flaminia. L'album di Livia era pieno, non c'era più posto.
Il 28 dicembre, dopo la doccia mattutina, Flaminia si è messa la tutina blu da pattinaggio che avevo portato da Roma e ha calzato scarpine da danza. Era carinissima. Jennifer vedendola aveva esclamazioni di ammirazione e rivolgendosi a Kevin gli diceva di tenere a bada questa bambina che crescendo, con questo fisichetto e queste belle gambe avrebbe fatto furore.
Ed era il momento di salutare Jan e Jennifer che partivano per la Sicilia per lavoro. Avevano trovato posto solo su Ryan Air e perciò dovevano prendere il treno per Eindhoven da dove partiva il loro aereo. Kevin li ha accompagnati alla stazione. Sarebbero venuti poi il 7 gennaio a Roma, perciò l'addio era per breve tempo. La sera abbiamo avuto loro notizie, erano arrivati bene.
Di pomeriggio le bambine hanno giocato in un parco giochi e poi David e io abbiamo fatto una lunga passeggiata per le belle strade del centro. Quante volte ci ho camminato da giovane con le amiche, spesso con la  mia cugina Wietske, lei ed io andavamo alla stessa scuola. Camminando mi è venuto un pensiero: chissà se in questo momento sto mettendo il piede nel posto esatto in cui l'ho messo allora?
  

Natale 2015 in Olanda, Haarlem

Il Natale del 2015 l'abbiamo passato in Olanda da Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia. David ed io siamo arrivati da Roma il 22 dicembre ed il 25 sono venuti anche Jan e Jennifer da New York. Chi l'avrebbe mai pensato di trovarci tutti quanti ad Haarlem la città dove sono cresciuta e di avere due nipotine olandesi che parlano olandese e italiano. Da bambina non mi sarei mai immaginata un futuro come l'ho vissuto io. Mio padre Jan da ragazzo è stato per un breve periodo in America a lavorare in una fattoria, sognava sempre di tornarci e adesso ho un figlio, Jan, che vive ad Harlem, New York e da poco ha comprato una piccola casa ad Haarlem in Olanda. Un ritorno alle sue origini olandesi. Le vie del destino sono piene di sorprese.
Il 22 dicembre è venuto Kevin a prenderci all'aeroporto di Schiphol. Sono sempre molto emozionata di rivedere tutti ma una volta entrata in casa era come se non fossi mai stata via. Le bambine ancora più cresciute e affettuosissime, e belle. Il giorno dopo mentre Kevin e Sigrid erano occupati, David e io siamo andati per la città insieme alle bambine. Flaminia tra David e me, tenendoci per mano, Livia già così grande camminava da sola. Che delizie queste bambine. Quella sera al Patronaat, celebre locale rock, si festeggiava in grande stile il 70mo compleanno del papà di Jorinde, mamma di Riochar, amichetta delle bambine. David e Kevin dopo cena ci sono andati: un sacco di gente, tanti musicisti sul palco, caldo asfissiante, serata divertente. Il 24 abbiamo cenato come tutti gli anni con spaghetti alle vongole scappate e insalata russa. Il dessert era un banketstaaf, tipico dolce natalizio olandese che è un tronchetto riempito con pasta di mandorle. Le bambine erano allegre. Flaminia ha ballato per noi con grazia. Era il compleanno di David e Livia gli ha regalato un disegno bellissimo.




La mattina dopo Sigrid già alle 7 ha sentito sotto casa  il trolley di Jan e Jennifer che prelevavano la chiave della nuova casa, nascosta in un posto prestabilto. Avevano viaggiato di notte e si sono riposati per qualche ora. Da noi le bambine, eccitate, hanno trovato sul tavolo della colazione un piccolo regalo di Natale. E non finiva qui; quando Jan e Jennifer sono venuti da noi, dopo baci e abbracci,  le bambine hanno scartato i tanti carinissimi e graditi pensieri portati da New York; per tutti c'erano cose carine. Abbiamo pranzato intorno ad una tavola ben imbandita con tanti tipi di pane e companatico a non finire come è abitudine in Olanda.





Per cena Kevin ha preparato una zuppa a base di zucca e Jan pasta con fagioli, peperoni e innumerevoli ingredienti: alta cucina. Livia assennata e giudiziosa partecipava alla conversazione, Flaminia, piccola attrice, si esibiva e ci faceva ridere. Jennifer parlava con lei in inglese e con l'aiuto di Kevin rispondeva con frasi in inglese accompagnate dalla sua mimica spiritosa e graziosa. Jennifer rideva di cuore e diceva: questa bambina stando in America imparerebbe l'inglese in poco tempo. 
La sera del giorno dopo Jan ha preparato un risotto magico e quando le bambine dopo cena erano a letto e io ero seduta su una poltroncina con un libro, gli altri chiaccheravano nell'angolo soggiorno. Ho captato qualche frase. Sentivo Sigrid dire che solo adesso è conscia di come sia stato bello avere la mamma a casa, sempre disponibile per i figli che accompagnava (con gli autobus) agli impegni sportivi, aiutava con i compiti, assisteva in tutto. Lei ed i fratelli hanno avuto una bella gioventù. Queste parole le porto con me. E adesso Sigrid fa le stesse cose con le figlie. Sono bambine serene e felici. Magari tutti i bambini avessere una mamma e un papà come Sigrid e Kevin. Jan mi ha detto che secondo lui i genitori olandesi danno troppo ai propri figli. Io penso che i genitori in questo paese nordico siano pronti a dare ai propri figli attenzione, pazienza e considerazione senza viziarli estremamente con mille cose inutili.  Ma è un fatto che la vita da queste parti del mondo negli anni è cambiata parecchio. Quando io ero bambina nessuno possedeva molto, i giocattoli scarseggiavano, ma non ne soffrivamo, forse perchè gli amichetti vivevano nelle nostre stesse condizioni. Alle 16.00, quando la scuola finiva, più di ogni altra cosa ci piaceva giocare all'aperto fino all'ora di cena, che era alle 18.00. Poi cantando aiutavamo la mamma a lavare i piatti e dopo si leggeva, si ascoltava un radiodramma oppure si giocava intorno al tavolo. D'inverno c'era sempre un periodo in cui si pattinava sui canali e i fiumi ghiacciati. Eravamo contenti e felici.

giovedì 21 gennaio 2016

Collages e asino

Ieri, 19 gennaio, ho finito un collage che avevo cominciato il giorno prima. Dopo ore di prove, tentennamenti e un senso di impotenza ero finalmente contenta della composizione. Un pensiero mi accompagnava: magari ci fosse qui con me l'artista Kurt Schwitters per darmi suggerimenti. Ma finalmente c'è stato un piccolo avvio seguito da uno sblocco, non avevo più dubbi e ho finito il collage/puzzle. Poi ieri ho incollato i ritagli - che è un lavoro impegnativo perchè immancabilmente  si spostano - e così il collage ha subito qualche cambiamento direi anche positivo. A lavoro ultimato mi sentivo soddisfatta e adesso il mio pensiero, forse presuntuoso è: magari potessi mostrarlo a Kurt Schwitters, gli piacerebbe? Kurt Schwitters era un grandissimo collagista, per lui ho una grandissima ammirazione. Con questo collage per la prima volta mi sono ispirata al suo stile. Ho cominciato con il biglietto d'ingresso di un concerto di domenica scorsa tenutosi all'Aula Magna dell'Universtità La Sapienza. Violino e pianoforte. Tagliando il biglietto in due mi sono messa a costruirci attorno. Fare collages viene anche definito dipingere con la carta.


K.S. conservava tutti i biglietti che gli venivano a portata di mano ed io seguo il suo esempio. Conservo tanti biglietti e tessere d'autobus più molti tagliandi. I collages di K.S. sono bellissimi e  pensare che ai suoi tempi non c'erano tutte le riviste che ci sono oggigiorno piene di pagine di pubblicità colorata delle quali mi servo per tagliare e creare. Ne ho cartelle piene. Ci vorrebbe un tavolo enorme su cui spargere il tutto per avere il materiale disponibile sotto gli occhi. Ma adesso mi arrangio sul tavolo della cucina che è piuttosto grande, solo che bisogna sgombrarlo ogni volta che   ci mangio in compagnia.
Do un'occhiata su internet e trascrivo un piccolo scritto su K.S.
Kurt Schwitters 1887-1948 è stato un artista tedesco attivo in diverse correnti del suo tempo, tra cui il dadaismo, il costruttivismo, il cubismo ed è meglio ricordato per l'utilizzo di mezzi d'avanguardia come il suono, il collage e il dattiliscritto. Le sue opera sono generalmente considerate precorritrici delle moderne installazioni. E' generalmente riconosciuto come il più grande maestro del collage del ventesimo secolo. Schwitters morì all'età di sessant'anni, povero e trascurato, ma il suo lavoro sarebbe stato un giorno riconosciuto come quello di un genio.
Opere di K.S. si trovano in tanti musei d'arte sparsi per il mondo, tra cui il Museum of Modern Art di New York.
Appena finito il collage alla Kurt Schwitters ne ho realizzato un altro, alla mia vecchia maniera. Nella parte centrale c'è un disegno fatto da una delle nipotine dove David a richiesta ha aggiunto un pesce. Quando l'avrò completato con dei colori acrilici David lo fotograferà, insieme al precedente.


Il fine settimana David l'ha trascorso a Barbarano. Da solo ha fatto una camminata di almeno sei ore. Sul suo tragitto non ha incontrato anima umana viva, ma sì una famiglia di cinghiali che tutta presa dalla ricerca del cibo non si è accorta di lui. Continuando sul suo cammino c'era un asino, fermo, immobile che lo guardava con intensità. Quando David pian piano gli si è avvicinato per accarrezzarlo si è allontanato di corsa. Insomma niente telepatia. David ama gli animali ma c'è troppa gente che li maltratta e perciò è meglio che non si fidino troppo. David ed io siamo arrivati al punto di ridurre di parecchio il consumo di latte e derivati perchè anche quello è crudeltà e sfruttamento del mondo animale. E dove trovare scarpe buone di similpelle?


Un attimo fa ho sfogliato una rivista e il mio occhio è caduto su un articolino: "Il 2016 è l'Anno Internazionale dei Legumi". Lo ha stabilito l'Onu che, atraverso la Fao, vuole sensibillizare sui benefici nutrizionali di questi prodotti che sono alla base di un'alimentazione sostenibile. 
 

venerdì 15 gennaio 2016

Via Giolitti, 6 gennaio 2016

Il 6 gennaio io e David dopo una vacanza di quindici giorni in Olanda siamo tornati a Roma con la KLM. Usciti dall'aeroporto di Fiumicino abbiamo preso un pullman che ci ha portato alla stazione Termini, di là ci siamo avviati a piedi verso casa che non è distante. Camminando per Via Giolitti si vedeva un grande cartellone che pubblicizzava l'Anno Santo della Misericordia e subito dopo ci siamo trovati nel terzo mondo,  non ci potevo credere ma c'erano tanti uomini ed anche una donna che dormivano sul marciapiede contro il muro della stazione, all'addiaccio, persino su un muretto in alto come se fosse un letto a castello. Qualcuno aveva una coperta altri erano rannicchiati solo nei loro vestiti. Erano le nove di sera, la temperatura era di 10°, poco prima aveva piovuto. Pensavo con sgomento che  quest' Anno Santo non ha cambiato per niente la vita di quei miserabili abbandonati da dio e da tutti. Aprendo i giornali prima di Natale ho visto che soldi in giro ce ne sono in abbondanza. Molto del denaro destinato ai poveri è però stato sottratto per scopi personali da laici e da ecclesiastici. Miliardi vengono spesi per il restauro del vecchio e monumentale palazzo delle Poste Italiane di Piazza Dante, destinato ai Servizi Segreti. E cercando su internet  "Proprietà del Vaticano" si rimane a bocca aperta. La chiesa possiede a Roma (e nel mondo) un mastodontico capitale immobiliare.

Lasciandoci poi alle spalle gli esseri umani senza un tetto, ovunque sporcizia e rifiuti sui marciapiedi, strade mal rattoppate e sempre piene di buche, puzza di urina, escrementi umani tra le macchine parcheggiate, montagne di sacchi di rifiuti intorno ai cassonetti strapieni. Il contrasto con il paese del Nord Europa dal quale provenivamo era troppo grande. Vivendo qui ci si assuefa  ma per gli occhi e il cuore rimane una bestemmia. Quando sto nel mio letto comodo e caldo sento empatia con coloro che non ricevono nessun aiuto. Le tasse non servono anche ad assistere i senzatetto e lenire la loro sofferenza?
Quest'anno santo voluto dal signor Bergoglio per loro non è stato fino ad ora misericordioso. I conventi che lui avrebbe voluto si aprissero ai bisognosi sono stati trasformati in lussuosi alberghi a pagamento. Ho visto che qualche casa di suore offre un panino ai vagabondi che bussano alla porta. C'è la Caritas che però non soddisfa la fame dell'esercito di affamati e il bisogno di un tetto sopra le loro teste.