martedì 24 ottobre 2017

Una settimana insieme a Roma, settembre/ottobre 2017


Il viaggio di ritorno a Roma l'ho fatto insieme a Jan. Dopo un volo di notte siamo arrivati presto il mercoledì mattina del 27 settembre. A New York faceva un bel caldo e a sorpresa a Roma il tempo era sì bello, ma parecchio fresco. Alle 9.30 eravamo a casa. David ci stava ed era un bel rivedersi. Abbiamo fatto colazione insieme e dopo aver riposato Jan ed io siamo andati al mercato per rifornirci di frutta e verdura. E così ha preso il via la mia vita romana.
David è ghiotto di speculaasjes: biscotti olandesi speziati, e gliene abbiamo portato due scatole. Una Jan l'aveva trovata da Trader Joe's e l'altra l'ho comprata io da Aldi, un supermercato nello Shopping Center all'East River. Non erano speculaasjes olandesi ma fatti in Germania e in Belgio su ricetta olandese. Le scatole portavano lo scritto Speculoos, in olandese sarebbe Speculaas. Secondo David i biscotti originali olandesi sono il non plus ultra.

Speculaasjes
Jan è voluto venire a Roma per stare una settimana in compagnia di David e me. Ed è stato bellissimo averlo con noi. David felice di parlare di tutto con suo fratello. Già il giorno del nostro arrivo sono andati in giro sul motorino di David. Il giorno dopo David aveva lezione a scuola e Jan ha preso un treno per Genzano dove ha pranzato con un amico produttore di vino e la sua famiglia. Alle 16.00 di nuovo a casa dove ha lavorato al computer e al telefono. Io mi ero impegnata con le faccende di casa e mi godevo il sole tiepido sul balconcino. Con Jan sono andata al supermercato Emmepiù dove Jan ha comprato diverse cose da portare in America. Poi i due fratelli sono andati al bar San Calisto a Trastevere e dopo a mangiare una pizza con due amici produttori di Jan a Monteverde Vecchio. Sul mio letto avevo messo un plaid, ma ce ne volevano due.
Venerdì 29 settembre nel pomeriggio Jan è andato al quartiere Prati a trovare la mamma del suo amico Gianni, morto qualche mese fa di leucemia. Il giorno dopo la mamma mi ha chiamato. Era rimasta così emozionata per la visita di Jan. Era in lacrime. Al funerale di Gianni era andato David. La mamma mi ha detto che ho dei figli meravigliosi. Jan è tornato a casa a piedi.
Il 30 settembre, dopo aver lavorato diverse ore, Jan è andato a prendere David a scuola, il Liceo Artistico di Via di Ripetta. Nel tardo pomeriggio David e Jan hanno visto una mostra nell'Accademia di Belle Arti e poi si sono spostati a Trastevere dove David ha scattato foto al gruppo Funkallisto. Jan ad un certo punto è andato alla stazione Termini per prendere Sigrid che veniva col treno dall'aeroporto. Quest'anno non è venuta a New York per non abbandonare Livia durante i suoi primi giorni nella nuova scuola: dopo i sei anni di scuola elementare adesso frequenta la scuola media. Che gioia avere tutti i tre figli a casa! Jan aveva preparato la cena in anticipo: un saporitissimo risotto con a fianco insalata mista. Per dessert c'erano i gevulde koeken (biscottoni ripieni di pasta di mandorle che sono fra i miei preferiti) portati da Sigrid, che per David ha portato altre due scatole di speculaasjes, e anche una per Rachele, pure lei fan di questi biscotti. Dopo cena sono passate Rachele e Irene che stavano a Piazza Vittorio ad ascoltare musica jazz nel bar Gatsby. Ci hanno telefonato e sono salite un attimo su per salutarci. Abbracci, animazione. E dopo aver finito quello che era rimasto nelle pentole sono tornate alla musica.

Gevulde koeken




lunedì 16 ottobre 2017

21 Settembre - New York Times: articolo sui vini

Quando aveva 23 anni Jan è andato a vivere a Los Angeles insieme al suo gruppo Astaroth, per cercare fortuna suonando musica Heavy Metal nei locali. Jan suonava la batteria. Erano molto bravi, le critiche molto buone ma, anche meritandolo, al successo non sono mai arrivati. Spesso, quando gli amici del gruppo andavano a far baldoria, Jan rimaneva a casa per dipingere e ascoltare musica classica. 


Diversi quadri li ha venduti a un commerciante d'arte giapponese. E' andato per diversi mesi in Alaska a lavorare in una fabbrica dove inscatolavano pesce. Il cuoco preparava per lui, unico vegetariano, piatti squisiti. E' stata un'esperienza unica. Tornato a L.A. si è sposato. Con la moglie si sono trasferiti a New York, lei lavorava in ufficio, lui faceva il cameriere nei ristoranti. Hanno divorziato e lei è tornata a L.A. Poi Jan è stato assistente di un importatore di vini. Nel suo tempo libero ha studiato per due anni all'università di N.Y. Ha scritto una bella  tesi e ha preso il Master in Museum Studies. Pino ed io eravamo orgogliosissimi di lui per come si impegnava e se la cavava egregiamente, tutto da solo. E come eravamo felici quando ci veniva a trovare a Roma.
Per 6 mesi ha fatto uno stage al Guggenheim Museum e ha capito che il mondo dell'arte non faceva per lui, ma quello del vino gli andava più a genio. Ha preso il diploma base di sommelier. Dieci anni fa ha cominciato a lavorare per conto proprio aprendo un'attività di import di vini italiani. E' andato e va ancora in Italia per conoscere produttori e per rafforzare i rapporti con loro. Seleziona di persona tutti i vini che poi importa a NY. Tutti i produttori sono diventati suoi amici. 
Quando sono con lui a New York vedo quanto lavora. Facciamo colazione alle 7.30 e subito dopo sta già al computer a trattare con clienti e produttori e a tenere la contabilità. E poi portando con sè un mucchio di bottiglie va in giro sullo scooter per ristoranti e enoteche per le degustazioni. Ogni tanto c'è un wine tasting ufficiale. Il suo ufficio, che è anche il deposito di una gran quantità di vini, si trova a Brooklyn. 
 Il 21 settembre sul New York Times è apparso un articolo sui 20 migliori vini in commercio a New York sotto i 20 dollari. Due di quelli sono selezioni di Jan. Leggendolo ho sentito un grande orgoglio per questo figlio. Senza chiedere mai aiuto a nessuno ha vissuto sempre dignitosamente ed è riuscito a mettere sù questa fiorente impresa. Quando avrà i permessi in regola, il New Jersey sarà un nuovo territorio da esplorare.
Da un paio di anni Jennifer lo assiste ai wine tastings ed acquisisce nuovi clienti. E' molto brava con i suoi modi gentili, estroversi e carismatici.


I vini scelti dal New York Times (il Savuto è quello importato da Jan

venerdì 13 ottobre 2017

Community gardens

Camminando per la 122a Strada ho incontrato, tra un palazzo e un altro, un piccolo spazio verde. Sul cancello c'era scritto Our Little Green Acre. Nel giardino ho visto, tra le altre cose, delle piante di basilico. La porta del cancello era aperta. Sono entrata e all'uomo che era indaffarato nel giardino ho detto che avrei voluto comprare del basilico. Mi ha chiesto: "Quanto?" "Per un dollaro". Ha preso una busta per metterci dentro dei rametti di basilico e ha aggiunto anche dei rametti di menta per farci un tè. Mi ha detto: "Come back". E così ci sono passata altre volte, anche con Jan, ma abbiamo trovato sempre il cancello chiuso a chiave. Il 23 settembre, quando per l'ultima volta sono andata in biblioteca per prendere parte alla Knitting Class, passando davanti al giardino l'ho trovato chiuso. Ma andando avanti nell'isolato successivo c'era un altro Community Garden. Una piccola jungla. In fondo quattro signore stavano facendo giardinaggio. Sono entrata dal cancello e ho preso il sentiero fino alle signore indaffarate. Ci siamo salutate. Una signora ha interrotto il suo lavoro e a lei ho chiesto se ci fosse del basilico, mi sarebbe servito per un sugo al pomodoro "in caso ne vorrei per un dollaro". La signora ha preso una scala che ha appoggiato contro una casetta-ripostiglio in un angolo del giardino. La vedevo che tagliava dei rami da piante posizionate sopra il tettuccio. E' tornata da me e mi ha porto il suo raccolto con le parole: "Ormai questo basilico non è più un granchè perciò glielo regalo." L'ho ringraziata. Erano foglie piuttosto gialle ma le avrei usate comunque.
Tornando dal fare la maglia ho trovato Our Little Green Acre aperto e dallo stesso signore dell'altra volta ho comprato del bel basilico fresco al quale lui ha aggiunto di nuovo qualche rametto di menta. Mi ha mostrato tutte le file di piante nel suo giardino invitandomi di tornare, fra poco i pomidoro sarebbero stati maturi. Ho detto che fra pochi giorni sarei tornata in Italia ma che mio figlio, che abita qui ad Harlem, sarebbe potuto venire per le verdure assieme a mia nuora che questa sera torna dalla Giamaica. Mi ha indicato una fila di piante con le foglie verdissime: "Queste verdure piacciono molto ai giamaicani." Mi ha guardato e ha detto:"Io ho molti più anni di lei." Ed io:"I don't think so." "I am eighty." "And I am eightysix and I am a vegetarian." "Voglio diventare vegetariano anch'io", ha detto.
Nel piccolo ripostiglio di legno che sembra uno schuur da giardino olandese, dove ordinatamente vengono conservati gli attrezzi e che qui è anche ufficio, su un tavolo, il signore ha scritto per me il suo nome e il numero di telefono affinchè Jan e Jennifer non venissero invano. Ha chiesto anche il nome di Jan in modo che lui sapesse chi ci fosse al telefono. Per caso abita nella stessa strada di Jan e Jennifer. Mi ha dato anche una lunga lista con tutte le piante da lui coltivate in questo giardino. Tutti i dati ricevuti da Willie Morgan adesso sono attaccati al frigorifero di J&J.


Veteran Urban Farmer Willie Morgan





Sparsi per tutta New York ci sono più di 600 Community Gardens, creati in spazi dismessi o inutilizzati. Molti sono di misura modesta ma ne ho visti anche di più grandi dove i giardinieri, finito il lavoro, si riposano su sedie e panchine e chiacchierano mangiando e bevendo cose portate da casa. I giardinieri sono tutti volontari, gente del quartiere che nel tempo libero ama lavorare la terra e stare in compagnia. Green Thumb è il più grande programma nazionale concernente il giardinaggio urbano. Fornisce assistenza e supporto ai più che 600 giardini e ai circa 20.000 membri- giardinieri attraverso tutta la città.
Il nome del giardino del signor Morgan mi fa ricordare la volta che eravamo in visita in Canada da mio fratello Minze, sua moglie e le sue tre figlie. Ci mostrava con un gesto del braccio la vasta terra che circondava la loro casa-villa accompagnandolo con le parole God's Little Acre. Il titolo di un libro di Erskine Caldwell. Ed era bello sentirlo dire da mio fratello. Ancora ci penso. Questo libro era sul programmma scolastico di letteratura inglese/americana quando frequentavamo la scuola in Olanda e ci aveva molto impressionato.




mercoledì 4 ottobre 2017

24 settembre, cena con Rémi e Ron

Il 24 settembre, dopo pranzo, Jan ed io siamo andati al Marcus Garvey Park nel cui anfiteatro, da mezzogiorno fino alle 6, c'era una drum session: Drum USA Day - Peoples Jam. Faceva caldo. Ci siamo seduti in tribuna cercando dei posti all'ombra. Sul grande palcoscenico uomini afro-americani che indossavano vestiti caratteristici suonavano grandi tamburi. Tutti potevano partecipare. C'erano tamburi di diverse misure disponibili. Alcuni bambini sono saliti sul palco e, seduti sul suo pavimento, seguivano i ritmi con i loro tamburini. Due donne eseguivano ritmici balli africani. Un grande suonatore di colore spiegava che quei balli traevano origine dai movimenti trattenuti degli schiavi dovuti alle catene intorno alle loro caviglie. Bellissimi balli su un ritmo trascinante. Su un piccolo dépliant queste parole: "Peace and Drum" - spread the word!"
Dopo ci siamo seduti in uno dei bei playgrounds del Morningside Park a guardare come giocavano i bambini sugli attrezzi. Per via del caldo funzionavano di nuovo gli sprinklers (spruzzi) ed era divertente vedere come i bambini attraversavano correndo questi sprinklers senza stancarsi mai. Erano zuppi.







A casa abbiamo preparato la cena e alle 19.30 è venuto il primo ospite, Rémi, il violista della New York Philharmonic. Come non fa mai nessun ospite lui ha ammirato molto la casa e ha osservato ogni quadro e ogni foto alle pareti con grande attenzione. Tutto gli piaceva. Era entusiasta dei quadri di Jan che anche io trovo sempre bellissimi. L'altro ospite è arrivato poco dopo. Lo conoscevo già da un'altra cena da Jan, si chiama Ron ed è un manager di direttori d'orchestra per i quali organizza concerti in tutto il mondo. Era di ritorno da Berlino. Di questa città ha parlato con grande entusiasmo. A Berlino l'offerta di spettacoli di musica classica è di altissimo livello con artisti d'importanza internazionale diretti dai migliori maestri della scena mondiale. Con tre orchestre e ben tre grandi teatri d'opera. I berlinesi sono appassionati di musica classica. Con questi due ospiti provenienti dal mondo della musica la conversazione era vivace. Ron poi è anche un grande conoscitore di vini. Ha portato due bottiglie di vino vecchio di molti anni del quale voleva l'opinione di Jan. In casa sua ha 7000 bottiglie di vino.
La cena è piaciuta molto. C'era pasta alla caprese con uva passa, pinoli e basilico (ricetta che ho imparato tanti anni fa a Capri), un piatto di fagioli saporitissimi preparato da Jan come anche finocchio caramellato, insalata verde e carote alla scapece (come si mangiava da mia suocera). Per dessert torta di mele di nostra produzione con gelato (portato da Rémi). Gli uomini hanno assaggiato diversi liquori. Ron con vera passione, non riusciva a fermarsi perchè scopriva nuovi gusti. Jan ha dovuto fermarlo (io sono astemia dalla nascita. Già da neonata preferiva il latte materno al vino). Alle 11.30 ci siamo salutati. Rémi ha portato via una bella fetta di torta e a ciascuno Jan ha dato due bottiglie di vino. Con Rèmi è nata una bella nuova amicizia.

23 settembre. E' tornata Jennifer.

Sabato sera, 23 settembre, è venuta Jennifer dalla Giamaica. Il suo viaggio è stato lungo perchè una volta atterrata all'aeroporto Kennedy la metro ha avuto un guasto e tutti i passeggeri sono dovuti scendere, solo dopo più di un'ora il viaggio è ripreso. Quando è arrivata alla nostra stazione Jan le è andato incontro per aiutarla con la pesante valigia: aveva portato dei grossi frutti esotici dalla sua isola.

Jack fruits
Paw paw




Jam mangoes
Sweetsop

Abbiamo cenato tardi. E poi tutti piuttosto presto a letto. All'alba Jennifer è uscita di casa per prendere il treno per il Maryland (4 ore di viaggio) e festeggiare insieme ai suoi la festa in grande stile di suo fratello che compiva 60 anni. Tutta la estesa famiglia sarebbe stata presente. Jan ed io siamo stati invitati ma dato che il 26 settembre partivamo per Roma queste 8 ore di treno in più sarebbero state troppe. Jan poi il lunedì aveva diversi impegni. Lunedì pomeriggio alle 17.00 è tornata Jennifer. Il caso ha voluto che mentre io a quell'ora stavo davanti al portone rientrando dal parco, lei scendeva da una macchina con le sue belle lunghissime gambe, una coppia di amici le aveva dato un passaggio. L'amico, prima di tornare al volante è venuto verso di me per salutarmi. Ero gradevolmente sorpresa dalla sua gentilezza. Una volta salite a casa (tre rampe di scale, oh le mie ginocchia) dopo un pò è venuto anche Jan dal New Jersey dove gli avevano preso le impronte digitali durante la pratica per ottenere il permesso e estendere il suo commercio di vini anche in quello stato.
Jennifer ci ha mostrato le foto scattate durante la festa. Si vedono tutti espansivi e allegri. Jennifer diceva che non ha mai visto ballare sua madre che, durante questo party, si è data da fare e ha ballato con figli e nipoti. Vorrei essere io estroversa come questa bella gente.
Spero che nella prossima visita a New York potrò conoscere di persona la mamma e gli altri parenti di Jennifer. Mi sembrano molto simpatici.

Jennifer con la madre


Jennifer col fratello
Il giorno seguente, martedì 26 settembre, era il giorno della nostra partenza per Roma. Jennifer mi ha fatto la valigia. Si è seduta per terra e in un attimo tutte le mie cose + le scatoline di vitamine + i piccoli ricordi hanno trovato il loro posto in valigia sotto la sua regia. Spero di rivederci con lei fra non troppo.

19 settembre, concerto New York Philharmonic Orchestra

Il 19 settembre dopo pranzo sono uscita insieme a Jan, lui andava in giro per lavoro ed io mi sono avviata verso il Morningside Park dove, seduta su una panchina a godermi il sole di un giorno di piena Indian Summer, ho fatto la maglia. Verso le 3 cominciava a gocciolare. Ho fatto in tempo a fare le spese e ha cominciato a piovere forte, sentivo cadere i goccioloni sul lucernaio. Ho acceso il computer e c'era un messaggio di Jan: se fossimo voluti andare all'Opening Gala Concert della New York Philharmonic Orchestra, il primo concerto della stagione, c'erano due biglietti in omaggio per noi da parte di Rémi. Ho risposto subito: andiamo! Ho preparato la cena in anticipo e quando Jan è tornato dal lavoro ci siamo cambiati e, dato che il tempo è ridiventato bellissimo, siamo andati sullo scooter al Lincoln Center. Il teatro, bello, il pubblico elegante, il personale molto gentile. Con l'ascensore fino all'ultimo piano. Sedie comode con ampio spazio per le gambe. La vista sul palcoscenico ottima. Il teatro si è riempito tutto. Il concerto è cominciato alle 19.30. E siamo stati travolti, abbracciati, bombardati dalla Sinfonia no.5 di Gustav Mahler. Sommersi dai colori, le luci, i movimenti dei musicisti e del maestro Jaap van Zweden.
Jan da questa grande distanza è riuscito a distinguere Rémi che suonava la viola tra i 106 membri dell'orchesta. Gli applausi entusiastici alla fine del concerto non smettevano più. E' stato un evento unico, specialissimo. Io con quel figlio bello ed elegante! Uscendo dal teatro anche l'ampio Lincoln Center era un sogno con tutti gli enormi palazzi illuminati. Che serata è stata!
Jan, il giorno dopo ha mandato i ringraziamenti a Rémi. 


Lincoln Center



Hi Jan!
Yes I have two tickets for you and your mother. Can you text me your full name? I will leave them under your name at box office. Concert starts at 7:30, tickets will be at box from 7pm.
David Geffen Hall Lincoln Center
Enjoy!!
Rémi
 
Hi Remi, it was a fantastic performance, full of brio and intensity, we enjoyed thoroughly, and we thank you again for giving us the unexpected chance to attend the NY debut of Jaap!
Were you sitting at the right of the conductor, right next to a bald guy?
We are leaving next Tuesday, flying my mother back to Rome, if your schedule allows for it before then, please come and have glass of wine or a dish of pasta at my place in Harlem.
Otherwise surely after October 4th upon my return.
So long,
Jan
 

Nicky, Doyle, 10 september 2017

Domenica 10 settembre Jan ed io abbiamo fatto una lunga passeggiata fiancheggiando il Morningside Park fino ad arrivare in alto, alla Columbia University. Strada facendo ho visto per la prima volta qui a New York un paio di giacigli di cartone per terra, nelle vicinanze di alcuni palazzi di lusso. A Roma è la norma, qui non l'avevo mai visto prima.
L'aria era fresca ma il sole gradevole. Ci siamo seduti su una panchina nel mezzo del campus. Gruppi di studenti cinesi poco più che adolescenti si facevano immortalare davanti alla biblioteca in cima ad una grande scalinata, reggendo uno striscione con su scritto, m'immagino, la loro provenienza.  Forse, in futuro, hanno intenzione di frequentare questa università alla quale solo studenti molto intelligenti e facoltosi possono accedere.
Tornati a casa alle 17.00, dopo 50 blocks alle spalle e un piccolo riposino, abbiamo preparato tutto per la cena. E alle 19.15 ecco arrivare da Brooklyn i nostri cari amici Doyle e Nicky. Hanno portato pomodorini e friggitelli dal loro giardino pensile, un dono prezioso, Nicky dedica molto del suo tempo libero al giardinaggio.




La cena consisteva in: pappardelle al sugo con zucchine e basilico, patate in padella con peperone e cipolla, insalata mista e una torta con pesche e albicocche che avevamo preparato la mattina.  Tutto è piaciuto. Chiaccherando abbiamo toccato tanti argomenti e così hanno raccontato che il loro anziano gatto, che Jan, Sigrid ed io l'anno scorso avevamo accarezzato, nel frattempo è morto e hanno adottato due micette che si chiamano Pasta e Rocky. Quando in autunno andranno due settimane in vacanza verrà la mamma di Nicky dalla California a badare alle gattine e al giardino, godendosi anche New York. Ed io ho raccontato di Gina e di come ama stare in giardino dove corre come una pazza e salta verso le mosche, sembra una ballerina. Ma da un pò di tempo è attratta dagli alberi e ha cominciato ad arrampicarcisi. Qualche giorno fa è salita molto molto in alto e non riusciva più a scendere. Miagolava. Sigrid si è messa su una sedia, le ha teso le braccia e l'ha incitata a scendere. Gina si è fidata e, passetto dopo passetto, era in salvo fra le mani di Sigrid. Che poi ci ha mandato una foto. Dopo qualche giorno la storia si è ripetuta, solo che stavolta era salita ancora più in alto. Meno male che c'era Kevin il quale, mettendo una scala contro l'albero, l'ha salvata.





Doyle ha così apprezzato il dessert che ha portato via due grosse fette di torta.
Con Nicky e Doyle avevamo invitato anche Jacqueline ma quel giorno si trovava nel New Jersey da sua sorella. Jacqueline è venuta poi il 16 settembre, da sola, perche' Yolonda si trova per un paio di mesi a Chicago dove stanno girando un film nel quale lei ha un ruolo. E' ormai un rito che ogni volta che Jacqueline e Yolonda vengono a cena sul menu ci sia come primo piatto zuppa di piselli. Questa sera la zuppa è piaciuta ancora più degli anni scorsi tanto che Jaqueline ha chiesto la ricetta. Ci ha portato un bouquet di bellisimi gerberi che colorano la stanza. Ed io come al solito avevo per Jacqueline e Yolonda dei foulards.

Gerberi
Quel pomeriggio, era un sabato, prima della cena Jan ed io abbiamo visitato il nuovo museo Columbia Museum. Bello, grandissimo ma più che altro interessante per i futuri architetti. Poi su una panchina sul fiume Hudson ci siamo goduti il bellissimo panorama. Sopra il fiume e il New Jersey c'erano enormi nuvole colorate col bordo d'oro. Tutte le panchine erano occupate da grandi e piccoli spettatori.  Queste panchine sono da design e sono belle, durevoli e resistenti. Mi colpisce sempre la grande varietà di panchine a New York, una più bella dell'altra. Di panchine devastate dai vandali non ne ho vista neanche una.
Anche questa volta abbiamo camminato circa 50 blocks.


martedì 3 ottobre 2017

Concertino da Wolfgang, 17 settembre

 La mattina di domenica 17 settembre ci siamo avviati verso l'Harlem Museum dove espongono lavori di artisti afro-americani. Ci e' voluto un pò per arrivarci perchè nella Adam Clayton Powell Boulevard era in svolgimento l'annuale Africa Parade e si doveva aspettare il momento propizio per attraversarlo. Perciò siamo rimasti un pò a guardare lo spettacolo che era appena cominciato. Jan mi ha indicato un uomo molto alto che apriva la parata dando affabilmente la mano a gente tra il folto pubblico scambiandoci anche qualche parola. Era il sindaco di New York  Bill De Blasio e, a pochi passi da lui, anche sua moglie si intratteneva con gli spettatori. Poi gruppi che passavano con il proprio striscione, passi di danza, acrobazie, fanfare, bandiere, musica forte.  Un alto uomo bianco, non piu' giovane camminava dietro uno sriscione con su scritto GHOST WRITER. M'immagino che per la gente afro-americana metta su carta le loro storie. In un vuoto fra un gruppo ed un altro una poliziotta ci ha fatto attraversare la strada insieme ad altre persone che aspettavano.
Nello Studio Museum, che visitiamo ogni anno, non tutti i lavori ci sono piaciuti, ma davanti a quelli per noi interessanti ci siamo fermati osservandoli attentamente.
Alle 16.30 Wolfgang, un amico di Jan, aveva organizzato un concertino nel suo appartamento. Siamo andati sullo scooter fino alla 147a Strada passando per il New York City College dove Jan diversi anni fa ha preso il Master's in Museologia. Bellissimi palazzi in quella zona. L'appartamento di Wolfgang è piccolo ma funzionante, un ambiente molto carino. Come nel caso di Viviana anche qui un grande appartamento è stato suddiviso in 4 piccoli spazi per incassare piu' affitti. Sono venute una ventina di persone. Ci siamo presentati fra di noi. Poi Etienne, un giovane di Montreal, ha suonato la ghitarra acustica: fra l'altro musica di un autore messicano Manuel Maria Ponce. Negli intervalli si scambiava qualche parola con i vicini. A mio fianco era seduto un giovane molto simpatico di nome Rémi che dalla sua citta Montreal qualche anno fa si è trasferito a New York per lavoro. Era venuto da Wolfgang perchè amico di Etienne. Gli ho dettto che i miei stanno nell'Ontario in Canada e che io sono olandese e vivo in Italia. "Ah" ha commentato Remi "Il mio boss è olandese e si chiama Jaap van Zweeden." Ne ho voluto sapere di piu' perchè Jaap van Zweeden è un maestro d'orchestra molto famoso. Risulta che Remi e' violinista nella New York Philharmonic Orchestra. Diceva che questo maestro è stato da poco assunto in questo orchestra e tutti i musicisti sono molto contenti del suo arrivo.
Finito il concerto di Etienne Jan ed io ci siamo ancora intrattenuti con lui e gli altri ospiti. Ho parlato con la nuova compagna molto carina di Wolfgang, ammirando la sua capigliatura davvero elegante, una vera opera d'arte fatta di tante treccine variopinte. Salutandoci ci siamo abbracciate. Tutti i presenti erano simpatici, ma il più simpatico era Remi. Ci siamo ripromessi di vederci un'altra volta.