lunedì 13 febbraio 2023

Mostra di David 22 gennaio 1986

Dopo tanti preparativi, più che altro da parte di Pino e David, la mattina del 21 gennaio, Pino, in un intervallo di lavoro, ha voluro dare un'occhiata di controllo alla sistemazione dei lavori di David nella libreria Remo Croce. In quel momento c'era di passaggio un critico d'arte che diceva ad alta voce: "Questo ragazzo è un genio." Questo critico purtroppo non si è più visto. E di pomeriggio ecco la mostra di David. Al nostro arrivo c'era già tanta gente, amici e parenti. Faccio un elenco non esaustivo: Giovanni e Diana Gallo con il figlio Johnny e suo cugino con la ragazza, Lisa, Mario e Roberto Carbone, Annamaria e Patrizia d'Abundo, i genitori di Alberto Bevilacqua, Anna Maria Greci (madrina di Sigrid) col figlio Riccardo e la sua ragazza e poi Graziella Palumbo. Anche Silvia e i genitori erano presenti. Ruggero Orlando e Massimo Grillandi inauguravano la mostra. Nel suo discorso Ruggero Orlando diceva, come fra parentesi, che David aveva una bella mamma olandese. L'amico Carrer e la moglie hanno poi comprato due quadri e un'incisione, l'amica Clelia e sua sorella Edy un'incisione e Shirley un'incisione. E' stato un incontro ben riuscito! Alle 21.00 siamo tornati a casa e sono venuti con noi la mia cognata Mariella con i figli Diego e Raffaella, più una cugina di Mariella col figlio, e poi Franco e Christine Patini per cenare a casa nostra. C'erano anche Silvia, Sebastiano e Archimede. Pino ed io di mattina avevamo già preparato teglie con pasta al forno. Una giornata intensa 

La sera del giorno dopo alla fine del TG3 delle 19.30 un servizio mostrava parte della mostra da Remo Croce con il commento di Bimba de Maria che, fra l'altro, sottolineava che il lavoro di David ricordava quello di Hyronymus Bosch e non senza ragione: sua madre è nederlandese. Alle 21.30 c'era la replica e l'abbiamo vista ancora con trepidazione. Una signora amica ha telefonato, aveva visto il TG3 e le erano piaciuti molto i lavori di David.








domenica 5 febbraio 2023

1986. Di tutto....e i Wild Way

 

 
Ho preso il mio diario del 1986 da consultare per il mio blog sul nostro soggiorno a Jesolo. Ho finito di leggere il diario dall'inizio alla fine. Che anno pienissimo è stato, quanti eventi, quanti ricordi! Ne copierò diversi: ai figli farà piacere e forse emozionare leggere aneddoti della loro vita probabilmente già parzialmente annebbiati. E dato che di recente su Facebook ho come nuovo amico Francesco "Frisco" Landini percusionista del gruppo Wild Way comincio con la pagina del 19 febbraio.
Pino di mattina era andato al lavoro e Jan all'Accademia di Belle Arti, David quel giorno è rimasto a casa a dipingere, Sigrid stava a letto con quasi 38 di febbre. Io ho lavato i pavimenti di una parte della casa e ho cambiato le lenzuola di un paio di letti per poi fare le spese nel quartiere e cucinare. Era arrivata la lettera settimanale di mia madre dal Canada: neve e ghiaccio accompagnavano a sorpresa un terremoto di 5,5 gradi, un grosso spavento per tutti.
Per pranzo ho fatto il borbottone (peperone fritto con cipolla,  patate e Philadelphia) poi cavolfiore e purea di mele (appelmoes). C'era con noi Renate, la ragazza di allora di Jan, viennese. Pioveva. Dopo una piccola siesta è venuto Massimo, figlio di amici, per fare inglese con me per almeno un'ora, l'aiutavo ogni settimana con i compiti e la pronuncia. Massimo mi ha dato soddisfazione: da un 4 è arrivato ad un 7. Finita la lezione Pino, Renate ed io siamo andati dal nostro corniciaio a Via dei Soldati vicino a Piazza Navona per far incorniciare una incisione di David che serviva per una sua prossima mostra. Nelle vicinanze, in Via dei Coronari, c'era la galleria Tre Archi e siamo andati a salutare i propietari nostri amici Pino e Tiziana. La galleria si era spostata a qualche numero civico di distanza, uno spazio più grande e c'era l'inaugurazione del nuovo spazio con un piccolo buffet. Pino e Tiziana erano molto contenti di vederci. Questa galleria non esiste più. Siamo tornati a casa verso le 8.00 e che sorpresa: ci abbiamo trovato i Wild Way, cioè Paolone, Leno e Frisco. Più tre loro amiche. Pino ha preparato pasta e fagioli per tutti. Eravamo una grande compagnia perchè anche Renate è rimasta a cena e Silvia, la ragazza di David. Si mangiava nella cucina abitabile e nel grande soggiorno. Per secondo: pane e formaggio e poi biscotti. Dopo cena i Wild Way e gli altri hanno visto alla TV, insieme a Pino, il film Toro Scatenato con Robert De Niro.
David faceva parte dei Wild Way come chitarrista e cantante. Suonavano sulle scalinate di Piazza di Spagna, dal 1980 fino alla fine del 1989. David è entrato a far parte del gruppo alla fine del 1981. Da tutta Roma venivano ad ascoltarli e anche da Marche ed Umbria, un pubblico vasto che occupava tutte le scalinate. Ho già scritto un post sui Wild Way e sui lunghi viaggi che hanno fatto insieme, dall'Europa del Nord fino alla Spagna e al Portogallo, suonando per le strade e nelle piazze ma anche nei locali. Erano molto affiatati. Come però spesso succede il gruppo si è sciolto, era il 1990: insoddisfazioni, voglia di cambiamento, ricerca di nuovi stimoli e nuove strade, questi, in parte, i motivi. Nel 1996 Paolo, ukulele baritono del gruppo, è morto, una grande perdita, un amico molto rimpianto.
Nel 2021 è morto all'improvviso Leno Landini, grande armonicista. E' stato uno shock per la sua compagna, per i parenti, gli amici e i fans. David è andato al funerale e poco tempo dopo  alcuni amici di Leno e dei Wild Way hanno organizzato un concerto in campagna per commemorare Leno. David su Facebook cura una pagina dedicato per intero ai Wild Way.
Il 18 gennaio 1983, a casa, alle nove e mezza di mattina abbiamo acceso la radio per ascoltare il programma Weekend: David veniva intervistato da Marini sui Wild Way. Leggo nel diario che David se la cavava benissimo, molto sicuro di sè. A fine programma veniva trasmessa la canzone Madhouse, eseguita dai Wild Way.

"A rock concert on the Spanish Steps" - Fotografia contenuta nel libro "Inside Rome" pubblicato nel 1991 dalla Crescent Books, New York.

 

Leno e David a Piazza di Spagna nel 1982
 
 
                                                          Leno e Paolo a Piazza di Spagna


                                                    Leno e David al Lago di Bolsena - 2015


                                                         Frisco al centro della foto - 1983



mercoledì 1 febbraio 2023

Con Anneke nei Paesi Bassi

In Canada abitavamo a London, Ontario. Il fiume che attraversa la città è il Thames (Tamigi). London allora veniva chiamata Forrest City per l'abbondanza di alberi. Dopo lo spagnolo (castellano) ora affrontavamo l'inglese. I miei fratelli ed io abbiamo tratto un grande vantaggio dagli studi fatti in Olanda e i nostri genitori, giovani, coraggiosi ed intelligenti, si sono inseriti bene in poco tempo. Qui il modo di fare della gente e la mentalità erano completamente diversi da quelli degli argentini come li abbiamo conosciuti noi: complimentosi e spesso poco affidabili. Mica qui ti facevano i complimenti per la strada. Io ho trovato lavoro senza difficoltà alla London Life Insurance Company situata in un edificio che occupava un' intero isolato. Modernissime attrezzature. Ma anche se mi ci trovavo bene non avevo voglia di passare la mia vita lavorando in quest'ufficio e dopo circa un anno ho chiesto le dimissioni. Il mio capo era dispiaciuto,  mi ha detto: "It is a pity that people like you are leaving." E mia madre quanto ha pianto quando sono tornata in Olanda. Avevo una mezza storia con un ufficiale della nave Argentina-Canada. Una storia poi finita. A l'Aia una ragazza conosciuta sulla nave mi ha fatto sapere che lei si sposava e andava ad abitare in un'altra città perciò lasciava il suo lavoro come segretaria del direttore del Servizio Giuridico Militare (Militair Juridische Dienst). Dopo un colloquio sono stata immediatamente assunta e ad un salario ottimo. La stanza che avevo preso in affitto, con servizi compresi, era a due passi dal lavoro ed era accogliente: la cena era inclusa e sempre molto buona. Nella sua lettera settimanale mia madre mi informava che anche Anneke era tornata in Olanda, i genitori di Anneke le avevano mandato l'indirizzo. Io ho preso subito contatto con la mia amica e ci siamo viste spessissimo nei fine settimana. Lei allora abitava a Schiedam a dieci chilometri da Rotterdam. Schiedam era una piccola città che offriva poco svago mentre Den Haag (l'Aia) era una città con più possibilità. Un paio di volte sono stata da lei ma da un certo punto in poi è stata lei a prendere il treno per l'Aia. Ci arrangiavamo per dormire e col mangiare: giornate belle e piene. Dipendeva dal clima che cosa intraprendere. Facevamo gite in bicicletta, un giorno di sole siamo andate in canoa su un grande fiume. Anneke mi diceva: "Si vede che per te andare in canoa non è una novità", ma non era così, per me era la prima volta. A Scheveningen, città balneare collegata a Den Haag da un lungo viale, si prendeva il sole sulla spiaggia o si camminava per il villaggio dei pescatori dove i bei bambini col vestito della domenica giocavano all'aria aperta. Ci affascinavano i pescherecci, l'odore salmastro. E il museo Panorama Mesdag che consiste in un'unica opera circolare, ci emozionava, sembrava di stare in mezzo alle dune con la vista sul mare e i gabbiani che svolazzavano intorno. Scene e suoni reali, spettacolari. Abbiamo visitato l'isola di Marken insieme a Wil, un'amica-collega d'ufficio di Anneke e sull'ex isola di Volendam ci siamo fatte fotografare col tipico costume folcroristico. Di sera con la mia piccola radio ascoltavamo musica e si parlava di tutto, non ci mancava mai un argomento che interessasse tutte e due. Eravamo sulla stessa lunghezza d'onda.  Tante volte, quando avevo qualche ora a disposizione, cammminavo da sola verso il bellissimo museo Mauritshuis, un museo di piccole dimensioni e non mi veniva mai a noia di passare per tutte le sale guardando i lavori esposti. E compravo delle cartoline.ricordo. La cartolina "Ragazza col turbante"che qui chiamano "La ragazza con l'orecchino di perla" l'ho data poi a David quando era ancora piccolo, gli piaceva molto.

Ma poi ho deciso di andare in Italia. Veramente avevo da tempo voglia di trasferirmi per un pò in Spagna, ricordandomi ancora lo spagnolo. Però avevo conosciuto uno studente americano che con una borsa di studio viveva a Roma insieme ad altri del suo paese, reduci dalla guerra in Corea, e parlava bene della vita romana. Gli ho chiesto di trovarmi una stanza e il primo o il due novembre mi ci sono trasferita. Ho già scritto un post sulle mie iniziali avventure italiane. Ho conosciuto Pino e ci siamo sposati. Nel 1974, luglio, mentre eravamo da turisti ad Amsterdam in un piccolo albergo sul Prinsengracht Anneke è venuta a trovarci per un paio di ore, la solita cara Anneke. E il 14 luglio abbiamo intrapreso il viaggio per Zoetermeer. Anneke ci ha preparato un piatto di spaghetti, insalata e yoghourt con frutta. Abitava al 12° piano e Pino, dopo pranzo, seduto su una comoda sedia ha ammirato dal balcone il bel panorama mentre Anneke ed io chiacchieravamo, Sigrid disegnava e i ragazzi sono scesi per giocare a pallone con alcuni ragazzi intravisti su un prato. Anche nei parchi di Amsterdam David e Jan venivano subito accettati nelle improvvisate squadrette di calcio che si sfidavano tra loro. Il giorno che abbiamo passato da tante (zia) Jo a Meppel, i ragazzi, anche là, dopo pranzo si sono avviati verso un parco nelle vicinanze. Non tornando all'ora stabilita (dovevamo prendere il treno per Amsterdam), Pino ha preso la bicicletta di tante Jo ed è andato a prelevarli. Erano assorti nel gioco. Ci hanno poi detto: "I ragazzi olandesi sono molto simpatici." David allora aveva 13 anni e mezzo, Jan 10 e Sigrid 5 anni e mezzo.

                                                         Zoetermeer, 14 luglio 1974


 

Molti anni dopo, coi figli già grandi, abbiamo comprato un pied à terre a Venezia e là Anneke è stata per due volte nostra ospite e come se la godeva questa vacanza, Venezia le piaceva un mondo. Durante la seconda visita, era di carnevale, lei era entusiasta di come fossero travestiti i bambini. Vedendo una bambina, Margherita, Anneke è stata presa da un grande entusiasmo. Quando Sigrid si è sposata lei e Kevin si sono stabiliti ad Haarlem e quando io ero lì da loro Anneke veniva a trovarci. Ed io andavo a trovarla a Zoetermeer, non lontano dall'Aia, dove aveva comprato casa. Avevamo sempre tanto da dirci. La invitavo anche in Canada quando io ci passavo un mesetto, per trovare i miei. Ma non le era mai possibile venire da noi. Anni dopo per via di problemi di salute non poteva accettare i miei inviti a passare un pò di tempo con me e la mia famiglia a Roma. Nel 2019 sono stata per l'ultima volta ad Haarlem però sono stata a letto con l'influenza. Comunque ci sentivamo per telefono. Più o meno ogni tre, quattro settimane la chiamavo e condividevamo i nostri ricordi in comune. Era molto sola (quando erano ancora giovani il suo fidanzato Johan è morto nel sonno e lei non l'ha mai dimenticato), ora non poteva più uscire da sola, camminava in casa con un deambulatore. La sua voce era sempre molto giovane e chiara La sua macchina l'aveva fatto rottamare. Non molto prima dell'ultimo Natale non ha risposto al telefono, ho riprovato dopo un'ora e niente. Ero preoccupata, pensavo al peggio oppure che stesse passando un pò di giorni dalla sorella Thea a Roosendaal. Aveva un anno meno di me, cioè 90 anni e già diverse volte mi aveva detto che aveva vissuto abbastanza: "voglio scendere", diceva. Mi raccontava che mangiava cose sane: broccoli ed altre verdure. La mattina dell'undici gennaio Sigrid mi ha detto: "Mamma ho una brutta notizia, Anneke è morta" La figlia di Thea aveva cercato e trovato Sigrid su FB e l'aveva pregata di informarmi che il 31 dicembre Anneke ha avuto un infarto. La notizia mi ha toccato nel profondo. Prima mio fratello Henk e adesso Anneke. Avrei voluto vederla un'ultima volta ma con le mie patalogie iatrogene che non vogliono andarsene forse non potrò più viaggiare. E adesso Anneke ha intrapreso un viaggio. Lei credeva nella reincarnazione. Forse ci rivredemo in un'altra vita.

                                                                                      Marken


                                                                              Volendam


 




Con Anneke in Argentina

 


Nel 1951, quando lavoravo nella banca olandese a Buenos Aires - Banco Olandès Unido - ho conosciuto Anneke. Uno dei suoi compiti era quello di consegnare la posta negli uffici sparsi sui tre piani e quando veniva nel mio ufficio scambiavamo due parole e provavamo simpatia l'una per l'altra. Abbiamo deciso di incontrarci una volta fuori dal lavoro, una domenica. Lei abitava con i suoi a Martin Coronado ed io a Ramos Mejia, piccole città molto distanti fra loro e in direzioni opposte. Per il nostro primo incontro abbiamo deciso che io sarei andata a prenderla davanti alla banca a Calle 25 de Mayo a due passi da Plaza de Mayo, per indicarle il tragitto da prendere per arrivare a casa mia. Anneke mi ci stava aspettando insieme a sua sorella Thea; non si assomigliavano essendo Anneke piuttosto piccola di statura e bionda, Thea era più alta e castana. E i volti erano diversi, non sembravano sorelle. Anche Thea era simpatica. Ci siamo avviate per Ramos Mejia prendendo la metro a Plaza de Mayo, passando davanti alla  Casa Rosada. A Plaza Once uscendo dal vagone della metro si prendeva sotto terra il treno che saliva poi alla luce del sole. Lungo questa linea ferroviaria c'era la cittadina Ramos Mejia. Le due sorelle hanno conosciuto i miei genitori e i miei fratelli. Siamo stati molto bene insieme e noi due ci siamo viste altre volte. Ho conosciuto i loro genitori e il loro fratello Tom. Come immigrati avevamo molto in comune conducendo una vita non sempre facile. Qualche volta con uno dei miei fratelli andavamo da loro in bicicletta (bici portate dall'Olanda) facendo un lungo tragitto. Una volta che ho passato una giornata da loro una mamma maiale ci ha attraversato la strada seguita dai suoi piccoli. I nostri genitori si sono conosciuti. Io ed i miei abitavamo in un loft, al pianterreno di una ex clinica. Il grande giardino aveva delle palme. Un paio di volte i miei fratelli ed io abbiamo organizzato una festa. Si ballava all'esterno e in casa. Anneke veniva volentieri. Ma diceva in seguito che la parte più bella era quando finita la festa noi della casa ci stendevamo sui letti ed ascoltavamo musica classica. I miei genitori passavano la serata da una famiglia croata nel palazzo. Un giorno la mia famiglia e quella di Anneke sono andate a Tigre prendendo un treno che passava lungo il fiume De La Plata. A Tigre abbiamo preso una lancia che ci ha portato ad uno dei tanti isolotti. Mi ricordo che mia madre ha portato un buonissimo dolce preparato a bagno maria (non avevamo un forno). Anneke era appasionata di films.d'animazione e una sera dopo il lavoro in un cinema ne abbiamo visti almeno quattro di seguito Si poteva rimanere seduti e veder films a non finire. Anneke rideva di gusto e io mi divertivo non condividendo però la sua passione. Un'altra volta lei aveva dei biglietti omaggio per il teatro Colon e insieme abbiamo visto un'opera. Per l'occasione mi sono presentata con un completo che mia madre aveva appena finito di cucire. Una giacca nera con l'interno di stoffa scozzese da usare double face e da combinare con una gonna nera o scozzese. In più una camicetta nera attilata. Anneke ne era entusiasta e lo dimostrava nel suo consueto modo esuberante con esclamazioni di ammirazione.

Nel mio album di amicizie (poesie album) che avevo da quando ero bambina Anneke e Thea hanno scritto una dedica ed io una rima nell'album di Anneke.

Nel 1955 la mia famiglia ed io siamo emigrati in Canada. Cominciando tutto da capo; una nuova vita.






                                                         Camicia e gonna fatte da mia madre